Grazie, vescovo Antonio!

Giovedì 18 giugno, solennità di San Gregorio Barbarigo, il vescovo Antonio saluterà i presbiteri nel consueto incontro annuale in Seminario, mentre domenica 21 con una Messa alle 17.00 in Cattedrale a Padova il saluto si estenderà a tutti i fedeli della Diocesi.

Il cambio del Vescovo nella Diocesi di Padova è un avvenimento  poco frequente e infatti ci siamo tutti poco abituati. Il vescovo Girolamo Bortignon ha guidato la Diocesi per 33 anni (149-1982) e Antonio    Mattiazzo, 134° vescovo di Padova, per 26 (1989-2015), dopo i pochi  anni di Filippo Franceschi (1982-1989). Chi ha un incarico nella Chiesa Cattolica (parroco, diacono, vescovo) al compimento dei 75 anni deve presentare le dimissioni e poi attendere disposizioni, nel caso del Vescovo da parte del Papa.

Il momento che ci apprestiamo a vivere è tanto delicato quanto salutare perché da una parte crea un’interruzione rispetto a ciò a cui eravamo ormai abituati e dall’altra un’attesa verso qualcosa di nuovo. È un tempo di soglia. Queste dimensioni, l’interruzione e l’attesa, fanno sempre bene nella vita e aiutano a maturare atteggiamenti importanti come la riconoscenza, la pazienza, la disponibilità all’inedito, l’ospitalità alla sorpresa, la fiducia nel Signore: Colui che guida la storia attraverso e allo stesso tempo oltre forme storiche determinate e transitorie come le singole persone, le strutture, le abitudini.

Tante persone mi chiedono chi sarà il nuovo vescovo quasi nell’ansia di tappare ogni vuoto, ogni assenza, curiosità, incertezza… Perché facciamo così fatica ad aspettare e a vivere tempi di provvisorietà?   Perché è così difficile vivere l’attesa e la pazienza ad esempio nella riconoscenza per quanto vissuto e nella preghiera per l’avvenire? Grazie vescovo Antonio e grazie per questo tempo di sorpresa, di cui ogni cuore umano ha oggi più che mai desiderio per essere vivo.

Don Giulio Osto

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