Ci saranno ancora i frati e le suore?

Un motivo per il pellegrinaggio 2015 a Monteortone

È una domanda impegnativa alla quale sono concesse solo due risposte    intelligenti. La prima risposta è della grazia di Dio, la seconda risposta è l’impegno della nostra costante preghiera, di ringraziamento e di richiesta.

Forse siamo poco consapevoli che un’epoca della vita religiosa (frati, suore, monaci, missionari …) si è già conclusa. L’epoca dei grandi numeri, delle numerose iniziative e delle molte strutture. L’Italia dove ci sono preti, frati e suore dappertutto è già nei libri di storia che contengono anniversari e statistiche, ricordi e fotografie. Qualcosa di diverso sta invece accadendo in altri paesi. Dopo cinquecento anni nei quali noi europei abbiamo colonizzato e    insegnato le nostre lingue e religioni, e perfino l’economia, ad altri popoli,    adesso toccherà a loro insegnare nuovamente qualcosa a noi. Ci saranno sicuramente delle belle sorprese: la storia della Chiesa è affidata alla fantasia dello Spirito del Signore!

Papa Francesco ha indetto per il 2015 l’ANNO DELLA VITA CONSACRATA, proprio per portare l’attenzione a questa forma della fede cristiana. Alla famiglia, grembo di ogni vita e vocazione, è dedicato invece il Sinodo. Papa Francesco stesso è un religioso, un gesuita: l’ordine di S. Ignazio di Loyola.

Una paradossale legge della vita sembra farci apprezzare le cose specialmente quando esse vengono a mancare. Quante persone e quanti di noi sono stati segnati dall’incontro con una persona consacrata: un frate, una suora, un missionario … Eppure spendere la vita per il Signore, la Chiesa, per gli altri, per una grande causa, sembra essere qualcosa che ha perso il suo significato e, a volte, se qualcuno lo facesse, sembrerebbe più una disgrazia, che un dono. Per chi o per che cosa donare la propria vita? Questa è la posta in gioco!

Pensando al nostro pellegrinaggio a Monteortone del Lunedì di Pasqua con il Consiglio Pastorale, abbiamo deciso di dedicare questo nostro cammino alla preghiera per le vocazioni alla vita consacrata e al ricordo di questa forma importante per vivere la fede nel Signore Gesù.

Don Giulio Osto

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