Chiesa Sacro Cuore di Gesù Torreglia

È iniziato l’ottobre missionario

Torreglia in missione. News

È iniziato l’ottobre missionario

Carissime/i amici di Torreglia,

anche se scrivo poco, vi ho sempre nel cuore, presenti nella preghiera di ogni giorno! Avrei molto da scrivere, ma lascio a voi immaginare come sia la Vita da queste parti, come tutto sia così diverso da casa nostra.

Un grazie caro a tutte/i voi che con questo aiuto (1.200,00 euro) che mi è arrivato in giugno, posso aiutare e curare molti malati. E’ solo grazie a persone generose come voi, che riesco a fare del bene, ho fatto comprare dei medicinali dall’Italia che me li ha portati una giovane coppia di sposi in viaggio di nozze. Qui non si trovano, né in Sud-Africa! Qui non esiste la “mutua” ognuno di deve comprare tutto, la povera gente, circa il 70% della popolazione non riesce a comprarsi i medicinali e così quando si ammalano arrivano prima del tempo, in Paradiso.

Chi lavora nella Sanità sa come siano preziosi i medicinali e l’attenzione ai malati che accorrono al nostro ospedaletto con molta SPERANZA.

Qui in Missione abbiamo un cardiologo italiano, volontario, che viene sei mesi all’anno a curare tanti bambini e giovani affetti da malattie congenite cardiache, inoltre qui è più frequente ammalarsi di ipertensione, quindi oltre agli ammalati di T.b.C. HIV-Sida abbiamo circa 800 persone in cura per queste patologie cardiache….Assistiamo tre regioni che fanno come più’di metà Italia.

Penso che verrò in Italia il prossimo anno, così vi racconterò il resto …

Vi ringrazio di cuore che continuate a ricordarvi di me, o meglio delle mie creature che devo curare con i pochi mezzi che ho a disposizione.

Un caro saluto ai Sacerdoti, alle Suore e a tutte/i Voi del Gruppo Missionario!

Un abbraccio grande. Non dimenticatevi di me!

dal Mozambico (Africa), Sr. Maria Pedron

11 luglio 2015

Chiesa Sacro Cuore di Gesù Torreglia

I piedi degli angeli

La liturgia cristiana ricorda gli angeli con delle feste specifiche: il 29 settembre gli arcangeli: Michele, Raffaele e Gabriele e il 2 ottobre gli angeli custodi. In ogni liturgia ricordiamo sempre gli angeli tanto da venire invitati a «cantare insieme con gli angeli e i santi l’inno della tua gloria…», cioè il canto del Santo. È bello pensare che cantiamo insieme agli angeli e ai santi!

Tutte le cose riguardanti gli angeli si possono trovare in quattro posti che nel tempo si mischiano e si contaminano  continuamente tra loro:

1) nella  bibbia;

2) nella filosofia e teologia;

3) nella spiritualità in senso generale;

4) nei negozi di cose particolari. C’è una cultura degli angeli popolare con racconti, immagini, pratiche e una cultura degli angeli colta.

Il XX° secolo è attraversato da una parte da molte mode e tendenze  diffuse di tutti i tipi e dall’altra invece da una riflessione forte e impegnativa sugli angeli a opera di importanti autori poco conosciuti.

Pensare l’angelo significa riflettere sulla storia (custode), sul male (la caduta degli angeli), sull’uomo (corpo e spirito), sul cosmo (creazione invisibile). Il permanente fascino dell’angelo è infatti il medesimo dell’esistenza umana che costantemente oscilla tra la tendenza da una parte a materializzare lo spirito, e dall’altra a spiritualizzare il corpo. Nel tempo troviamo infatti a volte angeli putti grassi, nudi ma con le ali, cioè uno spirito che prende corpo, e altre volte angeli vestiti, magri, leggerissimi e candidi, cioè un corpo che perde peso, quasi a diventare puro spirito.

Dove sono i piedi degli angeli? Sono sempre su una soglia. Quando il corpo è troppo pesante (limite) ci portano davanti alla porta della speranza (fede), e quando lo spirito è troppo evanescente (illusione) ci portano davanti alla porta della storia (etica). Per noi cristiani la porta è il Signore Risorto che ha vissuto con il suo corpo la pesantezza della storia mettendo nel limite del  tempo la leggerezza e la speranza dell’eterno. E anche gli angeli ci ricordano proprio questo nel tempo del nostro cammino sulla terra.

Due libri, il primo per tutti e il secondo per i coraggiosi: Romano Guardini, L’angelo. Cinque meditazioni, Morcelliana 1994; Silvano Zucal, L’angelo nel pensiero contemporaneo, Morcelliana 2013.

don Giulio Osto

Chiesa Sacro Cuore di Gesù Torreglia

C’è qualcosa per i giovani?

Di proposte per giovani ce ne sono fin troppe. C’è sempre un self service molto abbondante ma spesso è l’appetito a mancare. Capita infatti che quando si ha fame di qualcosa c’è la proposta di qualcos’altro e viceversa. Per giovani da un punto di vista sociologico si intendono le persone dai 18 ai 35 anni anche se possiamo individuare due categorie, la prima fino ai 25 e poi la seconda, ognuna con i suoi colori fondamentali (studi, lavoro, sport…) e le sue sfumature (relazioni, impegni, viaggi…). Mai come negli ultimi anni sono aumentati gli studi sui giovani. Sì, perché sono i giovani i più grandi consumatori di ogni cosa e le cavie di tutti i prodotti di ogni specie che tutti i settori del mercato intendono proporre.

Qualcuno ha parlato di una generazione bloccata proprio perché ‘finché sei giovane’ fai, provi, consumi certe cose. Per questo motivo se l’enfasi sui giovani è aumentata, parlare di invecchiamento, di ‘essere vecchio’ è diventato quasi  offensivo. In questo modo anche gli over 70 diventano consumatori come gli over 18 e tutti i mercati continuano…

Domenica 27 settembre alle 18.00 a Mezzavia si terrà il primo  incontro di una proposta per giovani dai 25 anni in su. Un’iniziativa chiamata Giovani 3.0. Un incontro al mese, la domenica sera, ogni volta in una parrocchia diversa. Si inizia con la messa vespertina, segue un incontro e poi la cena condivisa ‘porta e offri’. Si tratta di una proposta che potremmo dire più di spiritualità, mentre è già in elaborazione anche qualcosa di socio-politico. Tutte le informazioni sul sito della parrocchia con il programma completo. Segui su Facebook Giovani Trepuntozero – per ogni informazione: giovani3.zero@gmail.com

Tra i tanti libri sui giovani consiglio:

  • Armando Matteo, Il cammino del giovane, Edizioni Qiqajon 2012.
  • Alessandro Castegnaro, Fuori dal recinto. Giovani, fede, chiesa: uno sguardo diverso, Ancora 2013.
  • Francois Sand, I trentenni. La generazione del labirinto, Feltrinelli 2007.

 

don Giulio Osto

Mosè posso chiederti l’amicizia

Mosè posso chiederti l’amicizia?

Così si intitola un bellissimo spettacolo teatrale proposto a tutti:    ragazzi, adolescenti, famiglie, adulti, adultissimi: domenica 4 ottobre alle ore 15.30 al Cinema-Teatro La Perla. I biglietti si potranno acquistare a partire da domenica 13 settembre dopo la Messa delle 9.30.

La figura di Mosè è centrale sia per gli ebrei che per i cristiani. Mosè è colui che ha condotto il popolo di Israele fuori dalla schiavitù dell’Egitto verso la terra promessa, è anche    colui al quale Dio consegnò le tavole della Legge. Riprendere l’incontro con l’esperienza di Mosè è importante perché ci aiuta a riflettere e a vivere molte dimensioni della nostra fede: l’incontro con Dio, la missione che Dio affida a ciascuno di noi, il lungo cammino di liberazione da tutte le schiavitù nelle quali siamo immersi, il dono di una parola autorevole per il nostro bene, cioè la legge. Mosè muore senza entrare nella terra promessa.

Il cammino quindi continua sempre verso l’incontro con Dio. La fede ebraica e quella cristiana hanno in comune proprio il cammino, la sequela: di Mosè e di Gesù. Un cammino che rimane incompiuto nel tempo terreno, ma che comunque è necessario vivere nella speranza, tra deserti, prove, oasi, parole.

Lo spettacolo di domenica 4 ottobre è una bella occasione per un incontro diverso con il testo biblico. Questo spettacolo sta all’inizio del percorso proposto a tutte le famiglie e figli con cinque incontri, uno al mese, la domenica pomeriggio 15.30-18.30 a Villa Immacolata.

Narrare la bibbia in famiglia.

Ecco le date:

Spettacolo, 4 ottobre 15.30 Teatro La Perla

Il roveto ardente, 8 novembre

Dio si rivela a chi lo rifiuta, 17 gennaio

La pasqua, 21 febbraio

Il deserto, il Decalogo, il Vitello, 17 aprile

Un testo che ha segnato per secoli la riflessione sull’esperienza di Mosè è: Gregorio Di Nissa, Vita di Mosè, un testo di oltre 1400 anni fa.

don Giulio Osto

giornata mondiale della gioventù 2016

Estate 2016: Cracovia e Gerusalemme

C’è chi adora vivere sempre le stesse esperienze e mai sarebbe disposto a cambiare, e quindi fa la fatica di assicurarsele ogni volta. C’è chi invece fa di tutto per evitare di fare le stesse cose e fa la fatica di cercare ogni volta esperienze diverse. In entrambi i casi cambiare è difficile: provare una cosa nuova oppure rifare la stessa. Eppure ogni giorno è diverso dall’altro e quindi anche ogni estate. La prossima estate presenta già delle possibilità che provocano almeno un pensiero di novità. Innanzitutto siamo dentro la grande cornice del Giubileo straordinario della misericordia.

Qualcosa di diverso si può fare?

La prima possibilità è la Giornata Mondiale della Gioventù in Polonia, a Cracovia. La Diocesi di Padova prevede due possibilità di partecipazione. Una lunga con gemellaggio dal 19 al 31 luglio 2016, una breve dal 24 al 31 luglio 2016. A partire da ottobre inizierà un percorso di preparazione rivolto a tutti i giovanissimi e giovani dai 17 ai 35 anni.

Fidarsi di questa possibilità o snobbare il tutto?

Considerando:

1) la collocazione nel calendario della GMG che è un evento mondiale, non legato solo agli appuntamenti estivi italiani;

2) il fatto che la GMG successiva sarà certamente in un luogo più lontano da noi;

3) il fatto che è già tutto pronto e basta iscriversi;

4) è un evento diocesano, addirittura mondiale, che apre un po’ il cervello (per chi lo usa) e il cuore (per chi ce l’ha)…

almeno un pensiero è bene farlo e anche qualche considerazione generale. Tutte le informazioni si trovano su www.giovanipadova.it

L’altra possibilità per persone dai 18 anni in su è quella, già presentata nel bollettino del 16 agosto disponibile come tutti gli altri nel sito www.parrocchiatorreglia.it, del pellegrinaggio in Terra Santa dal 17 al 24 agosto 2016. Spesso si dice, «certe cose bisogna dirle per tempo», «se lo avessi saputo!», «è una cosa costosa»… La data di questa comunicazione provoca a prendere seriamente in considerazione queste possibilità e a  tirare fuori quel salvadanaio che tutti usiamo sempre per quelle cose che vogliamo fare e alle quali raramente rinunciamo.

don Giulio Osto

Che genere di cosa è il gender?

«Metà delle controversie del mondo sono verbali; e se si potessero chiarire, finirebbero immediatamente». Era ottimista il cardinale John Henry Newman (1801-1890) quando ipotizzava queste statistiche. Gran parte dei dibattiti si fondano infatti su nutriti e sostenuti fraintendimenti. Forse uno dei termini su cui si discute senza ancora capirne il senso e la valenza è il termine gender. Un termine divenuto in pochissimo tempo di uso comune e sul quale i dibattiti, le polemiche e soprattutto una scarsa informazione e riflessione imperversano. Ma cosa significa realmente? Il termine si mostra come non univoco e pertanto suscettibile di essere equivoco. Le sue valenze, infatti, possono variare dalla costatazione del sesso biologico, alla dichiarazione dell’identità di genere, relativa alla percezione di sé in accordo o meno con il proprio sesso biologico. Da questa scaturisce la comprensione del gender come orientamento sessuale e conseguentemente come adozione di un comportamento sessuale. Un’altra valenza è il ruolo di genere legato alla dimensione socio-culturale e le sue attese e pretese riguardo all’identità e al comportamento sessuale degli individui. Con almeno cinque significati la confusione è facile. Quest’ultima dimensione, il ruolo di genere, costituisce la reale tematica della questione gender in quanto, diversamente dall’essenzialismo naturale, che riconosce che la sessualità è una    dimensione naturale, innata, essenziale alla natura stessa dell’uomo, il costruzionismo socio-culturale ritiene che le differenze di genere siano un’elaborazione della cultura sociale, cosicché uomini e donne non lo si è fin dalla nascita, ma lo si diventa in seguito. Lungi dall’essere un dato originario, la sessualità maschile e femminile sarebbe, più un prodotto. Insomma da una parte solo natura (e cos’è la natura?) e dall’altra solo cultura (nella fattispecie: educazione. E quale?). L’inizio di ogni riflessione sta nello spiegare le parole che si usano. Tra le tante pubblicazioni sul tema merita attenzione il libro Aristide Fumagalli, La questione gender. Una sfida antropologica, Queriniana, Brescia 2015, pagine 112, 12,00 €.

Don Giulio Osto

croce-di-gerusalemme

Il prossimo Giubileo a Gerusalemme?

Se in questi giorni immaginassimo la prossima estate troveremmo già un calendario fitto di opportunità. Tra le tante due meritano già la nostra attenzione. Dal 26 al 31 luglio 2016 si terrà a Cracovia la 31^ Giornata Mondiale della Gioventù – GMG, con il tema Beati i misericordiosi perché troveranno misericordia. Tutte le info su www.krakow2016.com e già da ottobre si inizierà a prepararsi.

Una proposta ancora più interessante, per giovani, adulti e coppie, è quella di vivere il pellegrinaggio che il Giubileo straordinario della misericordia propone nei luoghi dove è vissuto Gesù: la Terra Santa.    Andare a Nazareth, Cafarnao, sul lago di Tiberiade, sul monte Tabor, a Cana, a Betlemme fino a Gerusalemme nell’orto degli ulivi, nel cenacolo, nel Santo Sepolcro… un’esperienza così cambia la vita! La fede nel Signore diventa quasi ‘più reale’. La  Bibbia si trasforma in 3D. Ascoltare i vangeli sarà diverso dopo la Terra Santa. La possibilità più comoda è dal 17 al 24 agosto 2016 con un pellegrinaggio proposto da Villa Immacolata. Cosa fare allora?

  • Decidersi e iscriversi. Sono le cose più importanti: scegliere con un po’ di coraggio e iscriversi scegliendo quest’avventura. Sentendo i racconti di chi l’ha vissuta, nutrendo la fiducia verso una cosa nuova.
  • Prepararsi e risparmiare. Più ci si prepara, e si diventa recettivi e curiosi, più si ‘portano a casa’ esperienze intense. Prima di tutto ad esempio è bene conoscere un po’ la Bibbia e un po’ di storia. Sono  sempre necessari alcuni incontri una volta formato il gruppo dei pellegrini. Considerato poi il costo dell’esperienza, all’incirca attorno ai 1.500 €, è bene prendere subito un bel salvadanaio e fare due conti. C’è un anno di tempo per prepararsi e immaginare di vivere con questa  esperienza straordinaria il prossimo Giubileo.

don Giulio Osto

 

Chiesa Sacro Cuore di Gesù Torreglia

La depressione e la fede

Possiamo restare un po’ pensierosi quando una persona si toglie la vita. Una domanda che può sorgere è: «Come si fa ad arrivare a un gesto simile?». Una domanda speculare a questa, che coinvolge tutti ed è forse più                  significativa, è invece: «Come si fa ad andare avanti nella vita?». La vita nella sua essenza è talmente e totalmente un dono che siamo liberi anche di rifiutarlo. Pur dentro a tanti limiti, la libertà e la dignità della persona sono indistruttibili anche per questa possibilità. Nessuno può vivere (e morire, e soffrire, e amare…) al posto nostro. La misura massima del dono è infatti il morire personalmente al posto di o per qualcun altro (Gesù e tanti altri). Qui siamo di fronte a una morte che nasce da una pienezza d’amore invece che dall’oppressione della sofferenza più pesante e abissale.

È una precisa scelta per far riflettere quella di accostare: depressione e   fede, disperazione e amore, morte come interruzione di una sofferenza e morte come sovrabbondanza di dono. Se il suicidio è il punto di arrivo, dopo tanti  altri passaggi, di diverse malattie e sofferenze tra cui anche la depressione, il primo scalino in discesa potrebbe essere l’incapacità di godere pienamente la vita che si manifesta in molti modi: ad esempio nella, più o meno frequente o costante, lamentela o insoddisfazione per qualcosa. Quando facciamo fatica ad accettare la vita così com’è, niente di più e niente di meno di come la stiamo vivendo, è come se i nostri piedi lasciassero un terreno solido e consistente (fiducia, speranza, convinzione…) per inoltrarsi nelle pericolose sabbie, paludi e abissi della fatica del vivere che a nessuno è risparmiata, come        ugualmente a nessuno è tolta la possibilità di vivere diversamente la stessa fatica. La felicità è un modo di vedere. Anche la fede che, nel suo midollo, è la fiducia totale che Gesù viveva nella sua relazione con Dio Padre, è un  modo di vedere. La fiducia sta in quell’attimo di grazia che passa tra il pensare: «Non ce la faccio più!» e «Adesso ci provo!»; tra «Ho paura e resto fermo qui» e «Mi fido, adesso mi muovo». Concludo questi, forse troppo densi, pensieri, segnalando tre libretti per tutti, in particolare per i perplessi e i curiosi:

  • Romano Guardini, Accettare se stessi, Morcelliana, Brescia 2011 (80 pagine / 7,00 €).
  • Romano Guardini, Ritratto della malinconia, Morcelliana, Brescia 2006 (80 pagine / 8,00 €).
  • Ugo Sartorio-Luciano Manicardi-Armando Matteo-Salvatore Natoli, In fiducia. Sul credere dei cristriani, Edizioni Messaggero, Padova 2013 (160 pagine / 12,00 €).

don Giulio Osto

Chiesa Sacro Cuore di Gesù Torreglia

Sai usare la facoltà teologica?

Tutti sanno che il mio principale servizio come presbitero è quello di insegnante presso la Facoltà Teologica del Triveneto a Padova. Tengo un corso chiamato teologia fondamentale. Per i gossip sul mio insegnamento potete chiedere al seminarista Stefano che ha già brillantemente sostenuto l’esame… Ma dove vado tutti i giorni, o quasi?
La Facoltà Teologica è un’istituzione di livello universitario aperta a tutti dove si possono conseguire diversi titoli accademici. Una volta potevano studiare teologia solo i seminaristi in seminario, adesso invece, grazie alla Facoltà, tutti, di tutte le età, lo possono fare! Infatti finché esisterà un’istituzione così vorrà dire che anche il sapere che nasce dalla fede cristiana avrà un suo posto vicino a tutti gli altri sa-peri con i quali si mette in dialogo e ai quali offre il suo contributo.
La Facoltà Teologica, anche se purtroppo sono molto pochi i cristiani che la frequentano, è un’istituzione che serve a ricordare che ogni credente possiede una “facoltà teologica”, cioè la possibilità e capacità di pensare ogni cosa alla luce della fede in Gesù Cristo. Ogni persona, in fin dei conti, quando esprime un pensiero sulla fede usa (a volte bene a volte proprio no) la sua “facoltà teologica”.
Sai usare la facoltà teologica? La domanda da una parte è un invito a pensare da cristiani, e dall’altra è un invito a godere di un’istituzione al servizio di tutti con corsi, persone e possibilità come ad esempio l’enorme biblioteca e molti incontri formativi. Ci sono corsi al mattino, al pomeriggio e alla sera con diverse forme di approfondimento. Si può scegliere di frequentare anche un solo corso che può interessare. Tutte le informazioni sulla facoltà si trovano nel sito www.fttr.it Le iscrizioni si chiudono a fine settembre quindi se vuoi usare la facoltà teologica, comincia a pensarci subito! Tutti ne hanno facoltà, anche tu.
don Giulio Osto