Canale youtube 25 marzo 2021

Indicazioni per la Settimana Santa e il Triduo pasquale

Il vicario generale, mons. Giuliano Zatti, offre ai parroci alcune indicazioni e aggiornamenti in vista della Settimana Santa e del Triduo pasquale.

  • È importante recuperare la partecipazione «in presenza» alle celebrazioni liturgiche nel rispetto di quanto sempre ricordato a proposito di spostamenti sul territorio e di misure precauzionali. Abbiamo bisogno di “dare corpo” alla preghiera e sostenere la partecipazione alle celebrazioni, pur conoscendo i timori di molti: per questo motivo ricordiamo che l’uso dei social dovrebbe essere favorito solo dove strettamente necessario o realmente utile. Vi sono parrocchie da tempo dotate di strumentazione per esigenze legate agli anziani o agli ammalati, ad esempio, ma l’uso dei social non può e non deve sostituire la partecipazione alle celebrazioni.

 

  • Alcune celebrazioni della Settimana Santa presiedute dal Vescovo saranno trasmesse sulle televisioni locali a vantaggio dei fedeli impossibilitati a frequentare la propria chiesa e come segno di unità della Chiesa locale. Le celebrazioni saranno visibili su Telenuovo Padova (canale 117) e Telenuovo (canale 11)  Tv 7 News ( canali 89 e 73) e Tv 7 Triveneta (canale 12)  con il seguente calendario:

Domenica delle Palme – 28 marzo: ore 10.30, duomo di Candiana (canali del digitale terrestre 11, 12, 89 e 73)

Giovedì della Settimana Santa – 1 aprile: Messa del Crisma, ore 10, Cattedrale di Padova (canale you tube della Diocesi di Padova).

Giovedì Santo – 1 aprile: Messa In Cena Domini, ore 15.45, Opera della Provvidenza (canali del digitale terrestre 11, 89 e 73)

Venerdì Santo – 2 aprile: Celebrazione della passione del Signore: ore 15, chiesa dell’Ospedale di Padova (canali del digitale terrestre 11, 89 e 73)

Sabato Santo, Veglia pasquale – 3 aprile, ore 19, Cattedrale di Padova (canali del digitale terrestre 89 e 73)

Domenica di Pasqua – 4 aprile: Messa del giorno, ore 10.15, Madonna Pellegrina in Padova (canali del digitale terrestre 11, 12, 89 e 73)

  • Settimana Santa e del Triduo pasquale:
  1. Per la Domenica delle Palme: Passione del Signore, la Commemorazione dell’ingresso di Gesù in Gerusalemme sia celebrata con la seconda forma prevista dal Messale Romano (p. 123) e senza, quindi, la consueta processione. È opportuno che i fedeli occupino già i posti in chiesa e che celebrante e ministri stiano presso la porta della chiesa, evitando assembramenti dei fedeli. I rami di ulivo o di palma, ad uso dei ministri e dei fedeli, andrebbero portati con sé da casa o distribuiti secondo ormai sperimentati criteri di prudenza. Si può utilizzare anche la terza forma del Messale Romano che commemora in forma semplice l’ingresso del Signore in Gerusalemme (p. 123).
  2. Restano possibili le Quarantore, lasciate all’adorazione e alla preghiera individuale. Sono abolite le processioni.
  3. La Messa del Crisma sarà celebrata come di consuetudine il Giovedì della Settimana Santa in Cattedrale alle ore 10, ma non sarà possibile la convocazioni di tutti.  Per questo motivo potranno partecipare quanti saranno raggiunti da un invito personale, nello specifico: tutti i vicari foranei, i parroci della città di Padova, il Capitolo della Cattedrale, gli educatori del Seminario maggiore, le classi degli ultimi cinque anni di ordinazione, alcuni rappresentanti dei consacrati e delle consacrate, i catecumeni, la presidenza del Consiglio pastorale diocesano, i delegati vicariali dei vicariati della città. La tradizionale offerta di carità, normalmente raccolta nel corso della Messa del Crisma, sarà devoluta ai profughi della rotta balcanica. Per chi volesse contribuire da casa, i versamenti potranno essere fatti anche attraverso bonifico bancario (intestato a Caritas – Diocesi di Padova) presso Banca Etica filiale di Padova – IBAN: IT58 H050 1812 1010 0001 1004 009, Causale: Rotta balcanica. 
  4. Il Giovedì Santo, nella Messa vespertina della Cena del Signore sia omessa la lavanda dei piedi, come da indicazioni della Conferenza Episcopale Italiana. Al termine della celebrazione, e come previsto dal rito, il Santissimo Sacramento sarà portato nel luogo della reposizione in una cappella della chiesa dove ci si potrà fermare in adorazione, nel rispetto delle norme sanitarie e dell’eventuale coprifuoco. Alla processione è bene che prendano parte il celebrante e i ministri, mentre i fedeli resteranno fermi al loro posto.
  5. Il Venerdì Santo, riprendendo l’indicazione del Messale Romano, il vescovo chiede che, in ragione della pandemia, si sostituisca la Xa Orazione della Preghiera universale con le seguenti parole:

Per quanti sono nella prova

Preghiamo, fratelli e sorelle, Dio Padre onnipotente,

perché purifichi il mondo dagli errori,

lo liberi dalle sofferenze del tempo presente:

allontani le malattie, vinca la fame,

renda la libertà ai prigionieri, spezzi le catene,

conceda la sicurezza a chi viaggia,

il ritorno ai lontani da casa,

la salute agli ammalati

allontani la pandemia che opprime il mondo intero,

doni forza e sostegno agli operatori sanitari,

speranza e conforto alle famiglie, e agli smarriti di cuore,

la salvezza eterna a coloro che sono morti. Preghiera in silenzio; poi il presbitero dice:

Dio onnipotente ed eterno,

consolazione degli afflitti,

sostegno dei sofferenti,

ascolta il grido di coloro che sono nella prova,

salvaci dalle angustie presenti

perché tutti nelle loro necessità

sperimentino la gioia di aver trovato

il soccorso della tua misericordia.

Per Cristo nostro Signore.

Amen.

 

Per l’atto di adorazione della Santa Croce, come anche previsto dal Messale, i fedeli possono avanzare processionalmente facendo riverenza alla croce con una semplice genuflessione o un inchino profondo, ma non baciando la croce: il bacio è consentito al solo presidente della celebrazione. Si tenga presente, quanto detto al n. 19 del Messale (p. 157): se si vedesse imprudente la processione di adorazione, a causa di grande partecipazione, il celebrante, dopo aver adorato la croce personalmente, si pone davanti all’altare e invita l’assemblea all’adorazione della croce, tenendola elevata perché possa essere contemplata in silenzio dai fedeli.

  1. La Veglia pasquale, secondo le indicazioni della CEI, potrà essere celebrata in tutte le sue parti come previsto dal rito, in orario compatibile con l’eventuale coprifuoco. Si presti attenzione al rito del lucernario e alle modalità con cui i partecipanti si radunano attorno al fuoco. Si faccia attenzione anche alla processione di entrata: dietro al cero pasquale e ai ministri, l’assemblea potrebbe disporsi su due file ordinate, mantenendo l’ordine anche quando si hanno le diverse accensioni delle candele. Se si celebrano i sacramenti dell’Iniziazione cristiana, durante la liturgia battesimale si rechino al fonte solo i battezzandi (con i genitori, se bambini), i padrini, le madrine e i ministri.
  2. Le presenti indicazioni sono estese a santuari, monasteri e comunità religiose.
  3. Si ricorda che il Vescovo ha concesso l’utilizzo del Rito per la riconciliazione di più penitenti con la confessione e l’assoluzione generale per i giorni dal 22 al 31 marzo, alle condizioni precedentemente indicate. Resta sempre possibile e auspicabile celebrare il sacramento nella forma individuale, nel pieno rispetto delle misure igienico-sanitarie e di distanziamento.
  4. Sono sospese le visite ai malati dei ministri straordinari della comunione. I presbiteri potranno rendersi disponibili in caso di situazioni particolari e laddove richiesti per la confessione, l’unzione e il viatico con le modalità di precauzione più volte ricordate. Per portare la comunione ai malati che da lungo tempo non possono frequentare la chiesa, i parroci, valutandone l’opportunità, possono affidare questo compito a un parente fidato, conosciuto e che viva assieme al malato.
  5. Per quanto riguarda gli spostamenti, i criteri degli spostamenti e la modulistica, si rimanda alla comunicazione del 13 marzo scorso.

Il libro. Le tribolazioni di un’insegnante

Valentina Petri, insegnante di lettere all’istituto professionale Lombardi di Vercelli, racconta con stile frizzante temi e problemi della scuola senza edulcorarli, ma affrontandoli con intelligenza e ironia.

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A convito nel mio cuore di Monica Cornali. Siamo tutti invitati alla festa della poesia

A convito nel mio cuore. Raccolta di “elevazioni poetiche” di Monica Cornali, collaboratrice della Difesa, che si interessa di unire la sua formazione psicologica al cammino spirituale.

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Con gli occhi di Caleb. Don Ronzoni “legge” la settimana santa

La settimana santa raccontata ai ragazzi. Ma anche a genitori, formatori, catechisti, parroci… È questo l’intento di I miei occhi hanno visto la salvezza, testi di don Giorgio Ronzoni e illustrazioni di Gabriele Sanzo (Edizioni Messaggero Padova).

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Va’ e ripara la mia casa. Corso per animatori Laudato si’. Proposta del Movimento cattolico mondiale per il clima

L’enciclica Laudato si’ non è un testo da imparare quanto piuttosto una fonte di ispirazione e il quadro orientativo di un progetto che prende forma mettendolo in pratica.

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L’impegno della Chiesa di Padova nel tempo della pandemia

La Chiesa di Padova fin dall’esordio della pandemia da Covid-19 ha investito energie e risorse impostando l’anno 2020-21 proprio intorno al tema dell’aiuto reciproco. In particolare il progetto La carità nel tempo della fragilità. Con gentilezza e fiducia ha voluto far risuonare nelle comunità la necessità di attivare quello stile e modo di essere proprio di una comunità cristiana, che pone al centro la carità come dimensione trasversale della vita parrocchiale.

Le comunità cristiane sono chiamate a «un nuovo passo da compiere» – incoraggiava il vescovo Claudio Cipolla lo scorso annoSono chiamate a «dare una risposta alle persone fragili, quelle che sono già in difficoltà e quelle che prevediamo cadranno vittime delle conseguenze del coronavirus sul piano economico e sociale».

Da qui l’invito alle parrocchie di aderire al progetto del Sostegno sociale parrocchiale che le impegnava alla costituzione di un fondo parrocchiale per sostenere situazioni di fragilità e nuove povertà di singoli e famiglie. Fondo che sarebbe stato alimentato dal contributo diocesano, grazie ai fondi destinati alla situazione di emergenza, oltre che dalle collette parrocchiali ad esso destinate.

La Chiesa di Padova, infatti, lo scorso anno ha ricevuto due milioni di euro (per la precisione € 2.072.235,92) dei 156 milioni complessivi, derivanti dall’8 per mille, che la Conferenza Episcopale Italiana ha stanziato e distribuito in modo proporzionale a tutte le Diocesi italiane, come aiuto straordinario per sostenere persone e famiglie in situazione di povertà o di necessità, enti e associazioni che operano per il superamento dell’emergenza provocata dalla pandemia, enti ecclesiastici in situazione di difficoltà.

Con queste risorse economiche la Diocesi di Padova ha costituito due fondi di un milione di euro circa ciascuno, il primo per sostenere e alimentare il Sostegno sociale parrocchiale, attivato dalle parrocchie che vi hanno aderito, e il secondo (1.072.235,92 euro) per aiutare le comunità e gli enti più in difficoltà a seguito l’emergenza Covid.

Per accedere al fondo del Sostegno sociale parrocchiale le parrocchie potevano chiedere due tipi di contributi, presentando domanda entro il 31 gennaio 2021.

Una prima tipologia di contributo prevedeva che la Diocesi desse alla parrocchia richiedente il corrispettivo massimo di un euro per abitante (secondo i dati dell’Annuario diocesano 2020) e contemporaneamente la parrocchia s’impegnava a raddoppiare la cifra attraverso una colletta parrocchiale e altre iniziative. Il tutto per far fronte ad aiuti a persone e famiglie in difficoltà a seguito delle conseguenze della pandemia nelle forme di: prestito sulla fiducia (max. mille euro per nucleo familiare), pagamento di utenze domestiche o affitti e spese condominiali, pagamento di spese sanitarie o ticket, spese per generi alimentari per le persone indigenti, buoni spesa da utilizzare nei supermercati locali, sostegno alla povertà educativa, pagamento rette scolastiche, ecc.

Un secondo tipo di contributo prevedeva, invece, la possibilità di ricevere un massimo di 4mila euro per progetti personalizzati di accompagnamento. In questo caso alla parrocchia veniva richiesto di partecipare con un 10% dell’importo complessivo (es. per un progetto di 1.500 euro la diocesi contribuisce con 1.350 € e la parrocchia partecipa con 150 €).

L’obiettivo del Sostegno sociale parrocchiale, infatti, è duplice: da un lato venire incontro a delle necessità concrete di persone e famiglie particolarmente provate dalle conseguenze della pandemia; dall’altro, e primariamente, porre al centro della pastorale parrocchiale la carità – dono del Signore – attorno a cui convergere e coinvolgere l’intera parrocchia, facendo emergere lo stile della fraternità e della comunione.

Al Sostegno sociale parrocchiale hanno aderito 263 parrocchie su 459 (per il contributo 1 € per abitante); di queste 57 hanno presentato anche la richiesta del secondo contributo per un totale di 89 progetti personalizzati (ogni parrocchia poteva presentare al massimo due progetti).

Per il Sostegno sociale parrocchiale nel suo complesso sono stati erogati dalla Diocesi 847.850 euro(703.511 per la prima forma di contributo, 144.339 per i progetti personalizzati). Da parte delle parrocchie (impegnate a raddoppiare il contributo ricevuto) grazie alle collette e ad altre iniziative, sono stati raccolti finora altri 649.409 euro (ma molte collette sono ancora aperte), raggiungendo al momento un totale di 1.497.259 euro da erogare in diverse forme di aiuti nell’arco di un anno, a seconda delle proposte presentate dalle parrocchie.

La risposta delle comunità, che in alcuni casi è ancora in fase di attuazione, è stata generosa e sorprendente: spesso ha superato di gran lunga la disposizione del raddoppio del contributo messo a disposizione della Diocesi. Molte inoltre sono state le iniziative attivate sia per sensibilizzare al progetto, sia per intercettare i bisogni emergenti: all’utilizzo dei più svariati strumenti di informazione (dai bollettini parrocchiali alle lettere alle famiglie, dal coinvolgimento dei genitori delle classi di catechismo o dei ragazzi ai gruppi whatsapp, alla cartellonistica, alle comunicazioni in chiesa o sui siti delle parrocchie ecc.) si sono aggiunte importanti sinergie con i servizi sociali del territorio, le dirigenze scolastiche, le società sportive, le associazioni di volontariato, i negozianti…

Del milione di euro messo a disposizione per questa forma di sostegno, il rimanente è stato in parte (75 mila euro) destinato al sostegno nella fase di emergenza sanitaria a tre ospedali di Medici con l’Africa Cuamm in Etiopia, Tanzania e Uganda e il rimanente (circa 77 mila euro) sarà destinato ad altri progetti di carità in fase di definizione, sempre relativi alle conseguenze della pandemia.

Con il secondo fondo costituito dalla Diocesi, per un totale di 1.072.235,92 euro, sono state aiutate 141 parrocchie che versavano in grosse difficoltà per le conseguenze sanitarie, economiche e sociali connesse al Covid-19.

Unità pastorale alla Guizza. La “settimana di fraternità” viene vissuta in comunione spirituale

I giovani dell’UP alla Guizza stanno vivendo l’esperienza della meditazione giornaliera sui testi di Abramo; un modo per approfondire la preghiera durante la quaresima e rimanere uniti, in comunione spirituale. Comunione esaltata anche dal “tour della Madonna”, il passaggio di casa in casa dell’immagine della Vergine dal cuore d’oro che raffigura una statua custodita in chiesa e rimanda alla Madonna di Beauraing, in Belgio.

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Oltre le polemiche! Simboli e richiami religiosi oggi

Oltre le polemiche! Simboli e richiami religiosi oggi è il tema di un incontro dibattito organizzato dall’Ufficio comunicazioni sociali della Diocesi di Padova, che andrà “in onda” mercoledì 24 marzo 2021 alle ore 20.45 sul canale Youtube della Diocesi di Padova (https://www.youtube.com/diocesipadova) e sui profili facebook della Diocesi di Padova e del settimanale La Difesa del popolo.

A partire dalle polemiche suscitate dal recente Festival di Sanremo l’incontro vuole andare oltre le alzate di scudi – da qualsiasi parte provengano – per ragionare insieme ad alcuni ospiti qualificati sul contesto culturale attuale e sull’utilizzo di simboli e richiami religiosi oggi.

Ci sono confini all’utilizzo di simboli religiosi? Che limite tra provocazione e scandalo? Quali “leggi” governano alcune scelte comunicative specie nel mondo dell’arte e dello spettacolo?Quali provocazioni per il cristiano di fronte all’utilizzo “fuori contesto” di simboli che richiamano alla fede?

Sono solo alcune delle domande che si intrecceranno durante la serata che vede la partecipazione di: Enzo Pace, sociologo delle religioni; don Riccardo Battocchio, presidente dell’Associazione teologica italiana e rettore dell’Almo Collegio Capranica di Roma; Andrea Nante, storico dell’arte e direttore del Museo diocesano di Padova; Carlotta Ercolino, scrittrice, sceneggiatrice e autrice televisiva; Federico Soffiato, scultore e autore del progetto “La Madonna dell’acqua lurida”; Alessandro Gallo, musicista e voce della band di musica cristiana “i Reale”. Conduce Sara Melchiori.

Thailandia. Camminando verso la Pasqua. Al telefono con don Bruno Rossi da Chae Hom

Si apre la Settimana santa e nelle 28 cappelle della vastissima parrocchia di Chae Hom ci si prepara a celebrare, a rotazione, i riti che conducono alla Pasqua. «Anche se qui non è così automatico passare dal Venerdì santo alla Resurrezione».

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