La raccolta fondi dell’Ac. Continuano le donazioni per i due progetti di carità nelle carceri

I due obiettivi: riunire legami e affetti oltre le sbarre e accompagnare nei primi giorni d’uscita dal carcere.

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Tra le sbarre, in ascolto. Don Mariano Dal Ponte è a guida della cappellania del circondariale da settembre

Il servizio, dopo 17 anni in Kenya, è a fianco di detenuti, ma anche agenti, operatori…

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LA PREGHIERA PER l’INCONTRO MONDIALE DELLE FAMIGLIE

Dedicata all’amore familiare come vocazione e via di santità la preghiera per l’appuntamento internazionale che si svolgerà a Roma dal 22 al 26 giugno 2022.

L’amore familiare: vocazione e via di santità – TESTO PREGHIERA

Una preghiera di lode per il dono grande della famiglia. Una preghiera per chiedere al Padre la forza della testimonianza alla luce del sacramento del matrimonio. Una preghiera per invocare la forza di sopportare difficoltà e sofferenze e renderci consapevoli che esistono nuove vie per crescere nell’amore in una prospettiva di santificazione. Una preghiera per sostenere bambini e genitori, giovani e nonni, perché tutti insieme possano vivere un’esperienza familiare che sia allo stesso tempo testimonianza di fraternità, dono per il mondo.

Una preghiera ufficiale all’insegna della semplicità quella diffusa dalla diocesi di Roma e dal Dicastero Laici, Famiglia e Vita in vista del X Incontro Mondiale delle Famiglie che si terrà a Roma dal 22 al 26 giugno 2022. Ed è già pronto anche l’hashtag ufficiale: #WMOF2022.

«Pregare è un modo per entrare nel vivo dell’Anno Amoris Laetitia e della preparazione dell’evento di Roma. Tante famiglie e tante comunità – ha commentato il cardinale Kevin Joseph Farrell, prefetto del Dicastero – da tempo attendevano di potersi incamminare, almeno spiritualmente, verso Roma. La preghiera le accompagnerà e le aiuterà a cogliere il messaggio dell’incontro».

«La preghiera sarà al centro del cammino di preparazione, guiderà i lavori e ispirerà le riflessioni per discernere, alla luce della fede, tra le nuove sfide che l’emergenza pandemica pone alla comunità ecclesiale nei confronti delle famiglie», aggiunge il cardinale vicario Angelo De Donati.

Per questo «invito tutti a prepararsi a questo evento di grazia che la Chiesa di Roma ha la gioia di ospitare, rivolgendo al Signore questa preghiera nell’intimità della propria famiglia, insieme alla comunità parrocchiale e diocesana».La preghiera, composta in occasione del X Incontro Mondiale delle Famiglie, scaturisce da una profonda gratitudine nei confronti del Padre celeste per il grande dono della famiglia, luogo privilegiato delle relazioni d’amore nonché di preghiera, come ha dimostrato anche l’esperienza della pandemia. Il testo prende spunto dal tema scelto da Papa Francesco per l’Incontro: “L’amore familiare: vocazione e via di santità”. La preghiera è pensata come uno strumento pastorale: può essere recitata fin d’ora in parrocchia, nelle comunità, a casa per prepararsi all’evento internazionale dell’anno prossimo.

«È dall’amore vissuto in famiglia che nasce la vocazione di ogni figlio; è l’amore gustato tra le pareti domestiche a far muovere i primi passi sulla via della santità – aggiunge il cardinale Farrell –. L’esperienza della preghiera introduce al senso profondo e salvifico delle relazioni nella vita quotidiana. I binomi famiglia e vocazione insieme a famiglia e santità, mostrano come le relazioni familiari rivestano una basilare importanza nella generazione dell’amore. In un’epoca caratterizzata da prove e difficoltà, dove la famiglia vive e affronta sfide e fatiche, parlare di santità familiare potrebbe sembrare anacronistico o inopportuno. Ecco allora l’importanza che riveste l’arma della preghiera per vivere in pienezza il sacramento nuziale».

«La relazione con Dio – ha detto ancora il prefetto del dicastero vaticano – consente ai coniugi cristiani di ravvivare ogni giorno la Grazia ricevuta che li sostiene nelle fatiche e nelle lotte quotidiane. La nostra vita può sempre essere un cammino di santità personale, di coppia o familiare, una via per crescere nell’amore verso l’altro. Ciascun componente della famiglia, bambino, giovane, genitore o nonno, è chiamato a riscoprire in sé una chiamata alla santità. In tal senso, la vita familiare può farsi espressione del “volto più bello della Chiesa” (GE 9). Si svela così la fecondità di una lettura incrociata di Amoris Laetitia e di Gaudete et Exsultate, che Papa Francesco ci propone nel tema dell’Incontro per comprendere a fondo la vocazione della famiglia».

«Gli sposi cristiani – ha continuato il cardinale De Donatis –, seguendo le orme di illustri santi e beati e sostenuti dalla loro intercessione, sono invitati a percorrere insieme il loro cammino di santità. Sul modello dei genitori di santa Teresa di Lisieux o dei coniugi Beltrame Quattrocchi, sono chiamati a vivere con fiducia le dolorose prove della vita e a vedere nella trama del loro amore la presenza fedele di Cristo. Dallo slancio di speranza generato dall’amore fedele di Dio, scaturisce il desiderio di annunciare il Suo amore e rendere la famiglia “via della Chiesa” (AL 69), luogo dove alimentare nuove vocazioni».

 

ECCO IL TESTO INTEGRALE DELLA PREGHIERA

L’amore familiare: vocazione e via di santità

Padre Santo,
siamo qui dinanzi a Te
per lodarti e ringraziarti
per il dono grande della famiglia.

Ti preghiamo per le famiglie consacrate nel sacramento delle nozze,
perché riscoprano ogni giorno la grazia ricevuta
e, come piccole Chiese domestiche,
sappiano testimoniare la tua Presenza
e l’amore con il quale Cristo ama la Chiesa.

Ti preghiamo per le famiglie
attraversate da difficoltà e sofferenze,
dalla malattia, o da travagli che Tu solo conosci:
sostienile e rendile consapevoli
del cammino di santificazione al quale le chiami,
affinché possano sperimentare la Tua infinita misericordia
e trovare nuove vie per crescere nell’amore.

Ti preghiamo per i bambini e i giovani,
affinché possano incontrarti
e rispondere con gioia alla vocazione che hai pensato per loro;
per i genitori e i nonni,
perché siano consapevoli
del loro essere segno della paternità e maternità di Dio
nella cura dei figli che, nella carne e nello spirito,
Tu affidi loro;
per l’esperienza di fraternità
che la famiglia può donare al mondo.

Signore, fa’ che ogni famiglia
possa vivere la propria vocazione alla santità nella Chiesa
come una chiamata a farsi protagonista dell’evangelizzazione,
nel servizio alla vita e alla pace,
in comunione con i sacerdoti ed ogni stato di vita.

Benedici l’Incontro Mondiale delle Famiglie.

Amen.

Veglia diocesana per il lavoro con il vescovo Claudio

Pregare per il lavoro: accade ogni anno in maniera speciale a ridosso della festa del 1° maggio. Ma quest’anno l’impegno è più forte ancora vista la difficile situazione che si sta vivendo, la precarietà che aleggia in molte situazioni, l’insicurezza guardando al futuro. La pandemia ha messo in crisi molte realtà imprenditoriali, moltissime persone e famiglie stanno subendo fortemente le conseguenze di un anno e più in cui tante attività hanno vissuto e ancora vivono dei fermi necessari ma forzati.

Ecco allora che la Veglia diocesana per il lavoro di quest’anno, promossa e organizzata dall’Ufficio diocesano di Pastorale sociale e del lavoro, che ha come tema Il lavoro che vogliamo: innovativo – sostenibile – per tutti, porta con sé tutto il peso di quest’anno ma anche uno sguardo di speranza verso il futuro.

L’appuntamento è venerdì 30 aprile alle ore 18.30 in diretta You Tube dal Terme Hotel Quisisana di Abano Terme (Pd).

Sarà una Veglia che simbolicamente raccoglierà in un abbraccio di sostegno e speranza quei mondi lavorativi che hanno sofferto particolarmente delle chiusure. Da qui la scelta di un territorio e di un luogo simbolico: la Veglia si terrà all’interno di una albergo della zona termale, più precisamente al Quisisana Terme Hotel, luogo di turismo, di cura, di relax, di convivialità, dove si incrociano tante e diverse professionalità e attività. Qui si svolgerà la veglia presieduta dal vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla e qui, con quattro giovani Jasmine, Jibril, Marco e Nicole di “Kidz on The Block”, si esibirà anche il ballerino Etienne Jean Marie, ricordando le difficoltà del mondo dell’arte e dello spettacolo. La Veglia sarà inoltre accompagnata da un quartetto d’archi.

La Veglia, nel rispetto delle norme di prevenzione dal contagio e del distanziamento, vedrà “in presenza e su invito” la partecipazione dei rappresentanti di Acli, Anmil, Confartigianato Padova, Assindustria Veneto Centro, Cia, Confcommercio – Ascom, Confcooperative, Cna, Ucid Padova, Enaip Veneto, Coldiretti Padova, Cgil, Uil, Cisl, Confesercenti, Confagricoltura, Federalberghi Abano Montegrotto, Confindustria Sezione Terme Turismo, Associazione Provinciale Pubblici Esercizi. Ci saranno inoltre i rappresentanti delle amministrazioni del territorio termale (Abano e Montegrotto Terme).

Per tutti invece la possibilità di seguirla e unirsi in preghiera grazie alla diretta streaming sul canale You Tube della Diocesi di Padova a partire dalle ore 18.30.

Ogni momento della Veglia cercherà di legare la situazione attuale al tema di riferimento: ecco che il lavoro “innovativo” sarà sottolineato dal ballerino coreografo Etienne; il lavoro “sostenibile” dall’intervento del vescovo Claudio; il lavoro “per tutti” dai testi che si rifaranno all’enciclica Fratelli tutti e dal testo biblico che narra l’episodio dell’Arca di Noè, come rappresentazione della nuova alleanza con il lavoro e tra le persone.

Don Luca Facco, Cavaliere dell’ordine “Al merito della Repubblica italiana”

Cavaliere dell’ordine “Al merito della Repubblica italiana”: l’annuncio del riconoscimento del Presidente della Repubblica è arrivato nelle mani di don Luca Facco nei giorni scorsi dal prefetto di Padova Renato Franceschelli, che nella missiva aggiunge «il riconoscimento giunge, tra l’altro, a valorizzare, il particolare impegno profuso dalla S.V. in questo anno di contrasto alla pandemia per il quale desidero esprimerle il mio personale sentito ringraziamento».

La prestigiosa onorificenza del Presidente della Repubblica è arrivata a don Luca Facco per il suo impegno come direttore di Caritas Padova (incarico che ha ricoperto per dieci anni [2010-2020] fino allo scorso dicembre, essendo poi stato nominato vicario episcopale per i rapporti con le istituzioni e il territorio) e a numerosi altri protagonisti dell’impegno al contrasto contro il Covid-19 nell’anno della pandemia, nel territorio padovano.

«Sono onorato di questo riconoscimento – commenta don Luca Facco – che anche se personale è rivolto e include tutti gli operatori e i volontari che in questi mesi particolarmente difficili e faticosi sono sempre stati a fianco delle persone in difficoltà. Il lavoro di squadra e la collaborazione tra le istituzioni sono elementi indispensabili e fondamentali per trovare risposte opportune. Il mio grazie è denso della gratitudine verso tutte queste persone, verso il loro impegno e le motivazioni al bene che le hanno sostenute anche in un tempo così particolare come quello che stiamo vivendo».

È tornato alla casa del Padre don Vittorio Stecca

Oggi, lunedì 26 aprile, dopo le 12 don Vittorio Stecca, arciprete di Arzergrande, ci ha lasciato. Da giorni combatteva con il Covid-19 all’ospedale di Schiavonia.

Don Vittorio Stecca, nato a Padova il 22 luglio 1954, era stato ordinato il 10 giugno 1979.

Quanto prima sarà data informazione sulle esequie.

Notizia in aggiornamento

 

Agguato al vescovo eletto di Rumbek padre Christian Carlassare

Il vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla, è profondamente scosso dalla notizia dell’aggressione a colpi d’arma da fuoco, avvenuta nella notte all’interno della Curia di Rumbek in Sud Sudan al neoeletto vescovo, il comboniano mons. Christian Carlassare, originario di Piovene Rocchette (provincia di Vicenza e Diocesi di Padova).

«La notizia mi ha raggiunto stamane, sono profondamente scosso e colpito da questo grave atto nei confronti di mons. Carlassare – dichiara mons. Claudio Cipolla – Esprimo a nome mio personale e di tutta la Chiesa padovana vicinanza a padre Christian, ai suoi genitori Marcellina e Pierantonio con cui ho parlato non appena appresa la notizia, ma anche alla comunità di Piovene Rocchette dove padre Christian è molto amato e conosciuto. Un pensiero particolare e intenso va ai comboniani, impegnati in queste terre e in altre situazioni difficili nel mondo e al popolo sud sudanese colpito da una gravissima crisi umanitaria e martoriato da continue violenze e aggressioni. Quanto è avvenuto è molto grave, è un dramma nel dramma che sta provando il Sud Sudan. Mi ha molto colpito la mamma di padre Christian il cui pensiero è rivolto al figlio e altrettanto a questo popolo. Grazie al pronto intervento dei medici di Medici per l’Africa Cuamm – che ringrazio di cuore – il cui compound è contiguo a quello della Curia, si è potuto scongiurare il peggio e stabilizzare la situazione. Mi auguro che padre Christian possa recuperare quanto prima e assicuro la preghiera della nostra Chiesa per la sua guarigione e per la pace in questa terra africana».

 

Padre Christian Carlassare, 43 anni, nato a nato a Schio il 1° ottobre 1977 è cresciuto a Piovene Rocchette in Diocesi di Padova, dove risiedono i suoi genitori e la sua famiglia. Comboniano, giunge in Africa nel 2005 e si occupa principalmente di pastorale giovanile e dell’accompagnamento vocazionale dei giovani seminaristi nella capitale del Sud Sudan, Juba. Nel giugno 2020 viene nominato vicario generale della Diocesi di Malakal e quest’anno, l’8 marzo 2021, papa Francesco lo ha nominato vescovo della Diocesi di Rumbek, divenendo così il vescovo italiano più giovane al mondo. Il 23 maggio è in programma la sua consacrazione episcopale. Era a Rumbek da una decina di giorni. Nella notte del 26 aprile, intorno alle due, è stato colpito a fuoco ad entrambe le gambe e picchiato da due aggressori, a quanto dicono le prime notizie. A soccorrerlo la dottoressa Ottavia Minervini, anestesista di Medici con l’Africa Cuamm e un chirurgo sud sudanese, che sono riusciti a bloccare l’emorragia e a stabilizzare la situazione.

Squilla il telefono di don Marco Galante: è papa Francesco!

«Offri il tuo dolore per il bene della Chiesa e per intenzioni del Papa». Non di rado don Marco Galante, cappellano agli ospedali riuniti Padova sud Madre Teresa di Calcutta di Schiavonia, già impegnato lo scorso novembre h24 nel reparto Covid, si è trovato (e si trova tuttora) a sostenere e incoraggiare con queste parole i malati nelle sue visite ai reparti.

Di fronte al riscontro di alcuni di loro ha preso carta e penna e ha scritto una lettera a papa Francesco per condividere la preghiera che giunge anche dalle corsie degli ospedali ma anche il sostegno che i malati hanno trovato nel momento di sofferenza affidando il proprio dolore. E papa Francesco, ricevuta la lettera, non ha esitato prendere in mano il telefono e chiamare don Marco.

«È successo mercoledì mattina, alle 11.37» racconta don Marco, precisando l’orario, perché esperienze così non si dimenticano. «Ero in canonica e avevo appena terminato un collegamento di formazione con un gruppo di preti e mi preparavo a uscire per tornare in ospedale. Sento vibrare il telefono e vedo campeggiare la scritta “sconosciuto” sul display. Rispondo e mi sento dire: “Pronto, parlo con don Marco Galante? Sono papa Francesco”».

A quel punto don Marco ha dovuto sedersi per l’emozione e la sorpresa. «Mi è sfuggito un “o mamma mia” ma dall’altra parte mi sono sentito dire sorridendo “no, non sono la sua mamma, sono papa Francesco!».

Sorride emozionato raccontandolo anche don Marco Galante, a cui solitamente non manca la battuta pronta e ironica. Ma questa volta è stato papa Francesco a spiazzarlo… Poi la conversazione prosegue per quattro minuti e una manciata di secondi. Una telefonata densa cordiale: «Mi è sembrato un tempo surreale, mi tremavano le gambe e mi sentivo confuso interiormente. Ho ascoltato più che parlare. Papa Francesco mi ha detto di aver ricevuto la mia lettera e mi voleva ringraziare per quello che sto facendo a nome della Chiesa, che ha raccolto anche la fatica di fronte al dolore di tante persone e mi ha ricordato che è molto importante stare accanto a chi soffre. Si è informato sulla situazione in ospedale e poi mi ha esortato con queste parole “non si avvicini mai per abitudine accanto a chi soffre”. Al termine della telefonata mi ha detto che mandava la sua benedizione all’ospedale di Schiavonia, per gli ammalati e tutte le persone che ci lavorano e spendono la loro vita accanto a chi soffre e una benedizione anche alle quattro comunità che seguo. Mi ha sorpreso quanto fosse informato! E poi immancabilmente ha concluso “mi raccomando, continui a pregare per me!”».

Un’emozione che non dimenticherà don Marco Galante, che ha ringraziato papa Francesco per questo gesto di vicinanza a chi soffre.

«Vivo ancora un misto di stupore, gratitudine e senso di inadeguatezza… ma con tanta gratitudine e desidero riportare questo messaggio e questa benedizione ai malati e a tutte le persone che si stanno dedicando a chi soffre e a condividere con quanti insieme a me, e a nome della Chiesa, cercano in tante corsie di ospedale di portare conforto, soprattutto in questo tempo così difficile e particolare che stiamo vivendo».

Soldi & carità le indicazioni del vescovo Claudio

Un nuovo tassello nel cammino di trasparenza nella gestione dei beni e nella cura alle risorse destinate alla carità. Dopo aver affrontato il problema delle truffe a danno dei preti, con incontri di formazioni per i preti, a cui hanno partecipato anche rappresentanti della Guardia di Finanza, e appuntamenti pubblici come la serata dedicata a “Truffe all’ombra del campanile”, esce ora uno strumento che viene allegato con il numero di domenica 25 aprile 2021 del settimanale diocesano La Difesa del popolo. Si tratta di sette attenzioni che il vescovo Claudio sottolinea a preti e religiosi che hanno incarichi pastorali.

«Ho ritenuto opportuno e doveroso – sottolinea il vescovo nell’accompagnatoria – indirizzare questa lettera ai preti e ai religiosi con incarico pastorale al fine di richiamare alcuni atteggiamenti che permettano di evitare situazioni pericolose anche quando si è animati dalle migliori intenzioni nel praticare la carità».

Un breve vademecum, in cui il vescovo consegna

«alcune indicazioni puntuali – sette per la precisione – affinché la carità sia esercitata in modo da garantire tanto le persone che la praticano quanto le risorse della comunità».

Soldi e carità_sette indicazioni

I Notturni dell’Ascolto: i prossimi appuntamenti venerdì 23 e sabato 24 aprile

Continua il “viaggio” tra le pagine della Bibbia in cerca di parole per vivere il tempo presente e immaginare il futuro. Il Settore apostolato biblico della Diocesi di Padova propone, insieme a Casa Madonnina di Fiesso d’Artico (Ve), alcune “coppie” di appuntamenti serali – il venerdì e il sabato sera – per tenere vivo il desiderio che ogni autentica ripartenza, individuale e collettiva, si fondi sulla Parola di Dio.

Giovani e adulti vengono accompagnati – da “voci” esperte – ad aprire la Bibbia per approfondire queste parole: verità (già esplorata negli incontri di marzo), relazione (aprile), novità (maggio), cura (giugno).

Ciascuna parola viene affidata, nell’incontro del venerdì, all’approfondimento di una guida biblica che dialoga con le Sacre Scritture per mostrarne i significati esistenziali e spirituali e i suoi risvolti attuali. Segue un secondo passo, nell’incontro del sabato, in cui la stessa parola viene riletta e commentata, con l’aiuto di esperti, in una chiave artistica, letteraria e musicale.

Ecco le prossime “coppie” di appuntamenti:

la parola RELAZIONE

  • venerdì 23 aprile – intervento di Silvia Zanconato, biblista
  • sabato 24 aprile – intervento di Margherita Petranzan – architetto

Entrambi gli incontri si tengono on line sul canale Youtube della Diocesi.

Orario: dalle 20.45 alle 22.

la parola NOVITÀ

  • venerdì 21 maggio – intervento di don Stefano Zeni, biblista
  • sabato 22 maggio – intervento di Arianna Prevedello – scrittrice e animatrice culturale, esperta di cinema

La modalità di svolgimento degli incontri – on line e/o in presenza – verrà comunicata successivamente. Orario: dalle 20.45 alle 22 (se in presenza: 20-21.30).

la parola CURA

  • venerdì 18 giugnoFederica Vecchiato, biblista
  • sabato 19 giugno – in via di definizione

La modalità di svolgimento degli incontri – on line e/o in presenza – verrà comunicata successivamente. Orario: dalle 20.45 alle 22 (se in presenza: 20-21.30).

 

Iscrizioni

È possibile iscriversi a ogni singola “coppia” di incontri fino al giorno precedente:

Info: annuncioecatechesi.diocesipadova.it

Al momento dell’iscrizione vanno indicati: nome, cognome, recapito telefono e “coppia” di incontri a cui si desidera partecipare.

Dopo l’iscrizione viene inviato il link per potersi connettere.