Cento anni di missionari Comboniani a Padova

Sarà il vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla, a presiedere domenica 10 ottobre, alle ore 16, memoria liturgica di san Daniele Comboni e ricorrenza dei 140 anni della morte, la celebrazione di ringraziamento per il primo centenario anni di presenza a Padova dei missionari comboniani (1921-2021),  e del novantesimo anniversario (10 ottobre 1931) dall’inaugurazione del seminario delle Missioni africane, in via San Giovanni di Verdara.

Un secolo di presenza che ha visto i Missionari comboniani, invitati dall’allora vescovo Luigi Pellizzo per promuovere l’apertura missionaria, prima in via Dante, nella chiesa di Sant’Agnese, poi definitivamente in via San Giovanni di Verdara, dove venne costruito il seminario delle Missioni africane. Qui sono passati oltre 2.500 giovani, di cui almeno 250 sono diventati sacerdoti comboniani. Di questi 146 provenienti dal territorio della Diocesi di Padova, tra cui anche padre Ezechiele Ramin e padre Marco Vedovato, entrambi uccisi in Brasile.
Attorno alla realtà dei Missionari comboniani si sono incrociate relazioni con famiglie, parrocchie, gruppi e associazioni. Oltre 150 sono anche le suore comboniane di originarie del territorio della Diocesi di Padova.
Un secolo di storia, di animazione missionaria, di relazione con la Chiesa diocesana, le numerose realtà religiose del territorio, le istituzioni, le associazioni di volontariato. Ora – il centenario – è l’’occasione per ringraziare il Signore e le tante persone che hanno condiviso questo lungo cammino.

La celebrazione sarà trasmessa in diretta streaming sui canali You Tube e social della Diocesi di Padova e sulle piattaforme social dell’emittente Tv7 Triveneto.

 

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Missio Meeting Giovani 2021 – In prima persona plurale

In prima persona plurale è lo slogan del Missio Meeting Giovani 2021, promosso dall’Ufficio diocesano di Pastorale della Missione e Ufficio diocesano di Pastorale dei Giovani, in collaborazione con alcuni istituti religiosi e missionari, Medici con l’Africa Cuamm e l’Operazione Mato Grosso. L’appuntamento è per domenica 17 ottobre, negli spazi della parrocchia di Salboro (Padova). Filo conduttore dell’incontro sarà l’enciclica di papa Francesco Fratelli tutti.

Sarà una giornata per i giovani di confronto, con il desiderio  di “disobbedire a una esistenza a bassa intensità”, sognare e rendere reale “un’altra vita possibile”, accompagnati da alcuni ospiti: don Mattia Ferrari (con la sua esperienza fra i migranti del Mediterraneo) , sr Lucia Corradin (elisabettiano, per 18 anni in servizio al Caritas Baby Hospital di Betlemme), Giandonato Salvia (imprenditore missionario, membro del comitato organizzatore di The Economy of Francesco.

E con la possibilità di approfondire alcuni temi in otto diversi workshop proposti nel pomeriggio, alla scoperta di spazi di vita, occasioni, esperienze per essere sempre più “fratelli tutti”, riconoscendo dignità a ogni persona e promuovendo il bene comune.

La giornata inizia alle 9.15 con ricco programma che prevede il dialogo con alcuni testimoni speciali, intermezzi musicali con “Non c’è due – nell’universo”   workshop nel pomeriggio e la conclusione con la celebrazione della santa messa alle 16.30, presieduta da padre Gigi Maccalli, della Società missioni africane.

Tutte le informazioni per partecipare, iscriversi, conoscere gli ospiti, il programma e i temi dei workshop su

missiomeeting.it

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La famiglia nel disegno di Dio

Ordinarietà, annuncio d’AMORE

Nel primo capitolo di Amoris Laetitia, papa Francesco ripercorre le pagine della Bibbia per contemplare “la famiglia che la Parola di Dio affida nelle mani dell’uomo, della donna e dei figli” (AL 29). E la Parola rivela un progetto grande e bello: Dio desidera che la famiglia formi “una comunione di persone che sia immagine dell’unione tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo” (AL 29). Per comprendere meglio, soffermiamoci su due “icone” che il papa ci consegna.

La prima: Padre, Figlio e Spirito. La Trinità sembra un mistero che sfugge alla nostra comprensione ma il papa sottolinea come la famiglia ce ne riveli qualche aspetto. La Trinità, infatti, è circolo di Amore infinito tra Padre, Figlio e Spirito Santo. Un circolo che non è chiuso, bensì legame generativo, fonte di vita e di salvezza. Ne vediamo un riflesso concreto nella coppia, dove l’uomo e la donna fanno l’esperienza di una relazione buona quando sono sostegno reciproco nei momenti difficili e intimità gioiosa in quelli belli, quando entrambi hanno sia qualcosa da imparare che da insegnare e così maturano insieme, accogliendo nel rispetto e nella carità le proprie differenze, i pregi e anche i limiti (cf. AL 12).

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Padre Antonio Ramina: «Francesco e Antonio, in questi tempi, ci richiamano a trasparenza e onestà»

Nominato l’8 settembre rettore della basilica del Santo, a Padova, inizierà ufficialmente il suo ministero domenica 10 ottobre alla messa delle 11.

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La scuola di animazione missionaria riparte sabato 6 novembre. “Spazio rigenerativo” qualificato

Il percorso, promosso dai Centri missionari di Padova e Vicenza, riparte sabato 6 novembre. Dal 2006 ha coinvolto 130 persone.

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Fondazione Nervo Pasini e Cucine economiche popolari: presentati i loghi ufficiali

Una colomba che è mano accogliente e una spiga di grano che è anche figura umana: sono queste le due sintesi grafiche che d’ora in poi contraddistingueranno la Fondazione Nevo Pasini e le Cucine economiche popolari. Due loghi, selezionati tra 37 proposte arrivate, frutto del concorso di idee regionale lanciato lo scorso febbraio e presentati ufficialmente mercoledì 29 settembre.

A essere scelti da una giuria qualificata sono state due studentesse del liceo artistico grafico Valle di Padova – Annadora Zaniolo e Linda Benetollo – che hanno realizzato il logo della Fondazione Nervo Pasini e un duo professionale composto da Sara Cifarelli (graphic designer, laureata in storia dell’arte) e Maurizio Nistor (esperto informatico, studente universitario di scienze sociali e fondatore del marchio Needfile) che hanno realizzato il logo scelto per le Cucine economiche popolari.

Il logo della Fondazione Nervo Pasini raffigura una colomba e una mano, intrecciate in un’unica forma. La colomba rappresenta la pace e la libertà; la mano l’aiuto e la fratellanza, indicando che con l’aiuto reciproco possiamo garantire una vita libera e dignitosa anche agli individui in difficoltà. La colomba è anche un noto simbolo religioso, che contraddistingue in questo senso anche l’appartenenza religiosa della Fondazione. Il logo originale nasce azzurro, segnalando ottimismo e serenità, le forme sono tondeggianti, senza spigoli, per trasmettere accoglienza.

 

Il logo delle Cucine economiche popolari rappresenta il simbolo della spiga di grano e l’uomo. La spiga è associata idealmente alla produzione del pane, uno degli alimenti più antichi della storia dell’uomo, simbolo di umanità, condivisione e fratellanza, simbolo sacro e metafora di trasformazione dell’evoluzione umana. Il logo rappresenta la fusione di una spiga in doppia colorazione oro-blu, due colori che si accostano piacevolmente per la tonalità calda (luce-sole) e fredda (cielo). La conformazione della spiga si estende verso l’esterno come fossero due braccia accoglienti, terminando con un pallino alto centrale che identifica una testa umana: una metamorfosi che, in una visione d’insieme, concilia uomo a spiga in un equilibrio di forme e colori. Il logo è stato studiato per risultare unico e accogliente, mettendo al centro l’uomo e il senso di reciproca fratellanza e di carità cristiana. Il binomio uomo-spiga dichiara il legame dell’essere umano con la Terra e il suo desiderio di voler ritrovare quell’equilibrio naturale, nel rispetto di ogni forma vivente. Il pane nasce dalla Terra, e l’uomo rispettandola ha l’opportunità di produrlo e condividerlo, come raccontato nelle Sacre Scritture.

Al termine della selezione è stata chiesta la disponibilità ai vincitori di trovare una formula cromatica che accomuni i due loghi, per dare un senso di unità e collegamento tra la Fondazione Nervo Pasini e le Cucine economiche popolari ed è stato lodevole il percorso che ha portato due professionisti e due studentesse a integrare le loro proposte.

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Migrazioni: focus e strategie d’intervento

Migrazioni: focus e strategie d’intervento è il webinar organizzato dall’Ufficio di Pastorale delle Migrazioni – Migrantes di Padova, in programma per mercoledì 29 settembre, alle ore 18.30, sul canale You tube della Diocesi di Padova. L’appuntamento si colloca come occasione di riflessione a ridosso della 107a Giornata mondiale del migrante e del rifugiato (domenica 26 settembre 2021), che quest’anno ha come tema “Verso uno noi sempre più grande”, titolo del messaggio di papa Francesco per questa giornata.

L’incontro sarà introdotto da don Gianromano Gnesotto, direttore dell’Ufficio diocesano di Pastorale dei Migranti, e vede gli interventi di Paola Scevi, direttrice del Master di diritto delle migrazioni dell’Università di Bergamo (Tratta degli esseri umani e flussi di richiedenti asilo: connessioni, strumenti, normative e nuove strategie di intervento) e Marco Cocco, tutor del Master di diritto delle migrazioni dell’Università di Bergamo (Il fenomeno del “caporalato”).

 

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Apertura straordinaria del Battistero della Cattedrale di Padova e visite al ciclo pittorico di Giusto de’ Menabuoi

Nell’ambito del Piano di Valorizzazione dei luoghi della cultura 2021 – iniziativa del Ministero della Cultura – la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso, in collaborazione con la Diocesi di Padova, promuove l’apertura straordinaria del Battistero di San Giovanni Battista (recentemente nominato Patrimonio mondiale dell’umanità UNESCO all’interno di Urbs Picta) della Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta, con la visita agli affreschi di Giusto de’ Menabuoi, custoditi in questo scrigno di arte e fede.

L’evento, in programma venerdì 1 ottobre 2021, si apre con la presentazione ufficiale del restauro del ciclo pittorico trecentesco, tornato al suo splendore grazie ad un cospicuo intervento di restauro, concluso nel 2020, finanziato con fondi ministeriali pari a 810.000 euro ed eseguito sotto la direzione scientifica della Soprintendenza patavina.

Oltre che godere del palinsesto pittorico, i visitatori potranno ammirare anche il polittico di Giusto de’ Menabuoi, ricollocato, solo per questa straordinaria occasione, nella sua sede originaria in Battistero.

Il polittico, raffigurante su più ordini la Madonna con il Bambino in trono, Storie della vita di San Giovanni Battista, Storie della vita di Cristo, dottori della Chiesa e santi, rimosso dalla parete del Battistero e trasportato nel Museo Diocesano di Padova, è stato infatti oggetto di un intervento di restauro conservativo, finanziato da Intesa Sanpaolo, all’interno del progetto “Restituzioni”, condotto da Francesca Faleschini e Valentina Piovan, sotto la direzione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Venezia e le Province di Belluno, Padova e Treviso.

Per valorizzare l’opera sarà installata anche un’apposita illuminazione – temporanea – allestita dall’azienda IGuzzini, in attesa della progettazione definitiva, a completamento del restauro del complesso del Battistero.

Per questa apertura straordinaria, l’appuntamento è alle ore 18.00, nella Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta di Padova, con il saluto di S. Ecc. Mons. Claudio Cipolla, vescovo di Padova e del Sindaco Sergio Giordani, cui seguiranno gli interventi di:

  • Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso, Fabrizio Magani, (La vicenda storico – artistica del Battistero e il suo restauro),
  • Presidente Emerito di Intesa Sanpaolo, Giovanni Bazoli, (La «restituzione» del polittico del Battistero. Il patrimonio dell’arte cristiana e la cultura europea),
  • Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Gilberto Muraro, (La Fondazione e l’arte),
  • Direttore dell’Ufficio Beni culturali della Diocesi, Claudio Seno (Il “rilancio” del Battistero).

 

Modera prof. Gianandrea Di Donna, direttore dell’Ufficio per la Liturgia della Diocesi di Padova.

Sarà possibile seguire la presentazione anche in streaming sul canale YouTube della Diocesi, all’indirizzo: https://www.youtube.com/c/diocesipadova/featured

e sul sito web https://www.diocesipadova.it/

La serata proseguirà, dalle ore 19.00 alle ore 21.00, con le visite in Battistero della durata di venti minuti ciascuna e con accesso contingentato, nel rispetto delle misure di prevenzione dal rischio di infezione da Covid-19*.

All’interno del Battistero potranno essere presenti contemporaneamente 20 persone al massimo, tenute obbligatoriamente al distanziamento sociale, a indossare la mascherina e ad essere munite di green pass o ad esibire un tampone eseguito non più di 48h prima dell’evento.

L’accesso in Cattedrale, invece, è libero fino a esaurimento posti ma è comunque necessario essere muniti di green pass o tampone.

Per questa apertura straordinaria, la Cattedrale rimarrà aperta per tutta la durata dell’evento, per favorire l’attesa del turno da parte dei visitatori.

* Per partecipare a uno dei turni di visita in Battistero è necessaria la prenotazione, scrivendo a

lucia.pigozzo@beniculturali.it, entro il 30 settembre, specificando l’orario di visita che si preferisce.

Turni di visita: 19.00 – 19.20 – 19.40 – 20.00 – 20.20 – 20.40

Leggi il comunicato stampa integrale

 


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Fisp 2021-2022 “Il VALORE del POLIEDRO”

“Il poliedro rappresenta una società in cui le differenze convivono integrandosi, arricchendosi e illuminandosi a vicenda” (Fratelli Tutti n. 215)

Parte il 13 novembre il nuovo percorso Fisp Il VALORE del POLIEDRO per far crescere la cultura del dialogo e costruire società fondate sull’amicizia sociale, sapendo riconoscere non solo gli ostacoli, ma anche le azioni personali, comunitarie e istituzionali che realizzano la fraternità universale.

Un cammino che segue la segnaletica della Fratelli tutti e che si articola in undici incontri:

tre moduli composti ciascuno da tre incontri – due lezioni online di lunedì sera e un laboratorio in presenza nel gruppo locale di sabato pomeriggio  incastonati in un pomeriggio di apertura e un pomeriggio conclusivo, in presenza.

Quattro Gruppi Territoriali:

BASSA PADOVANA (Urbana)

CONSELVANO (Conselve e Piovese)

PADOVA 1 (città)

PADOVA 2 (paesi limitrofi)

In tutti i territori ci si può organizzare per attivare un gruppo locale. Servono tre facilitatori, che riceveranno la formazione idonea a condurre il gruppo.

I gruppi locali saranno operativi se raggiungeranno il numero minimo di dodici iscritti. Gli iscritti che avranno espresso la loro preferenza per un gruppo che non si attiverà, potranno scegliere un altro gruppo locale a loro comodo o rinunciare.

Programma FISP 2021-2022

 

ISCRIVITI

La FISP è una scuola e un laboratorio di formazione organizzato dall’Ufficio per la Pastorale della diocesi di Padova assieme alla diocesi di Belluno-Feltre.

 

 


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Verso un noi sempre più grande

Mi rivolgo a tutte le persone di buona volontà, non solo ai cristiani e ai fedeli cattolici, in occasione della 107a Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, che la Chiesa celebra domenica 26 settembre.

Viviamo un tempo complesso e spesso contraddittorio, ma carico di attese, perché lascia intravedere soluzioni nuove, punti fermi a cui non avevamo prestato la giusta attenzione, e ci sentiamo convocati a mettere insieme le forze migliori per giungere non solo a delle soluzioni, ma ad un ulteriore sviluppo positivo.

Papa Francesco già nella lettera enciclica sulla fraternità e l’amicizia sociale, con il titolo “Fratelli tutti”, indica in modo molto convincente un punto fermo: la “dimensione comunitaria dell’esistenza”, così spiegata in modo molto comprensibile: «Nessuno può affrontare la vita isolato. C’è bisogno di una comunità che ci sostenga, che ci aiuti e nella quale ci aiutiamo a vicenda a guardare avanti». In altro modo aveva espresso la medesima idea all’inizio della pandemia con l’espressione “siamo tutti sulla stessa barca e nessuno si salva da solo”.

Questa stessa considerazione decisiva viene ripresa dal Papa nel Messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, quando scrive che «in realtà siamo tutti sulla stessa barca e siamo chiamati a impegnarci perché non ci siano più muri che ci separano, non ci siano più gli altri, ma solo un noi, grande come l’intera umanità». Da qui il titolo programmatico del Messaggio: “Verso un noi sempre più grande”.

È evidenziato il valore dello stare insieme, di cui abbiamo sentito la nostalgia e la mancanza con il distanziamento indotto dalla pandemia; si rimarca il valore della comunità, della solidarietà, del bene comune, della dignità di ogni persona, del «rendersi conto di quanto vale un essere umano, quanto vale una persona, sempre e in qualunque circostanza».

L’individualismo, l’egoismo personale, sociale, nazionale, che induce a scartare persone considerate “altri” da noi, estranee a noi, è un virus subdolo di cui è necessario prestare attenzione. L’antidoto, cui ciascuno può attingere, si trova dentro la parte migliore del proprio cuore. Trova conferma e forza nel rapporto con Dio, Padre di tutti. È ratificato da norme di diritto sia internazionale, prima tra tutte la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’uomo, che nazionale.

I migranti, i profughi, i rifugiati, sui quali oggi in particolar modo si sofferma la nostra attenzione, mettono a verifica la nostra umanità e il grado della nostra appartenenza religiosa. Veniamo interpellati da crisi umanitarie: quella dell’Afghanistan, la più recente. Non possiamo restare indifferenti, quando intere famiglie che cercano accoglienza trovano invece la morte nel Mediterraneo, il “più grande cimitero d’Europa”. Fanno parte di noi intere comunità etniche, per le quali è chiesto un maggiore impegno all’inclusione sia sociale che ecclesiale, nella consapevolezza che la partecipazione, il dialogo interculturale e le diverse modalità di espressione della fede sono una ricchezza e una benedizione per tutti.

Impegniamoci, facciamo in modo che questi valori trovino sempre più spazio per “un noi sempre più grande”.

+ Claudio Cipolla

Vescovo di Padova

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