Domenica della carità, domenica 12 dicembre. Solo insieme, alla pari, si superano le difficoltà

Domenica della carità. È tradizione, in Diocesi di Padova, dedicare la terza di Avvento a raccontare alle comunità – da parte delle Caritas parrocchiali – come si sono mosse in aiuto delle persone più fragili. E a sollecitare il coinvolgimento di tutti, non solo economico.

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Il vescovo Claudio a Tencarola: “Mentre operiamo il bene non dimentichiamoci di portare a tutti la speranza del Signore”

Nella seconda domenica d’Avvento il vescovo Claudio Cipolla ha pregato insieme ai rappresentanti delle cooperative sociali, nella chiesa di Tencarola. Il rappresentante della Chiesa di Padova ha ringraziato gli operatori di pace per ciò che fanno fiorire nella storia di tante persone svantaggiate e ha invitato tutti a ritornare alla preghiera, a Gesù che ci chiama soprattutto quando, per mille motivi, ci allontaniamo da Lui.

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Naufragio di civiltà

È uno dei passaggi più significativi del discorso che Papa Francesco ha tenuto nel Centro di identificazione di Mytilene per i Rifugiati durante la visita a Cipro e in Grecia: “Si offende Dio, disprezzando l’uomo creato a sua immagine, lasciandolo in balia delle onde, nello sciabordio dell’indifferenza, talvolta giustificata persino in nome di presunti valori cristiani. La fede chiede invece compassione e misericordia”.

Il discorso riguardava il Mediterraneo che, come luogo di frontiera, dovrebbe essere un luogo di incontro. E così è stato per millenni. Ora invece “questo grande bacino d’acqua, culla di tante civiltà, sembra ora uno specchio di morte” e “sta diventando un freddo cimitero senza lapidi“.

La conclusione: “Non lasciamo che il mare nostrum si tramuti in un desolante mare mortuum, che questo luogo di incontro diventi teatro di scontro! Non permettiamo che questo “mare dei ricordi” si trasformi nel “mare della dimenticanza”. Fratelli e sorelle, vi prego, fermiamo questo naufragio di civiltà!”.

Discorso del Papa in visita ai rifugiati – Mytilene, 5 dicembre 2021

 

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Don Giuseppe Benacchio riposa tra le braccia del Padre

Don Giuseppe Benacchio la sera di sabato 4 dicembre 2021 ha raggiunto la pace eterna. Nato a San Nazario (Vi) il 21 febbraio del 1927, è stato ordinato il 9 luglio 1950.

Tra i suoi incarichi è stato prefetto a Thiene (1950), quindi cooperatore prima al Carmine (1951), quindi ad Agna (1952) e successivamente a Cismon del Grappa (1954), dove nel 1957 è nominato vicario economo. Nel novembre dello stesso anno è nominato cooperatore a Enego. Nell’agosto del 1963 è vicario economo a Rivai, dove diventa parroco a dicembre dello stesso anno. Dopo quattro anni è nominato parroco di Campo di Alano (1967-1976) e successivamente lo troviamo a Creola (1976) dove rimane a lungo parroco. Nel 2006,  alla soglia degli 80 anni, diventa penitenziere a Romano d’Ezzelino.

La morte lo coglie la sera di sabato 4 dicembre 2021, all’età di 94 anni.

Notizia in aggiornamento

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Fecondità verso il prossimo e il mondo

La famiglia “SI FA” in Gesù Cristo  Il terzo capitolo di Amoris Laetitia invita a vivere con gioia il primo annuncio, il principale, quello “più bello, più grande, più attraente e allo stesso tempo più necessario”, un annuncio che siamo chiamati tutti i giorni a declinare e rinnovare nella nostra vita: l’amore di Cristo. E’ proprio guardando a lui che la famiglia scopre quella che è la propria identità e si mette in cammino per assomigliargli sempre di più così come ricorda il papa: “Infatti, non si può neppure comprendere pienamente il mistero della famiglia cristiana se non alla luce dell’infinitoamore del Padre, che si è manifestato in Cristi, il quale si è donato sino alla fine ed è vivo in mezzo a noi” (AL 59). L’esortazione apostolica, nel mettere a fuoco la vocazione della famiglia, ci chiede di soffermarci sulla santa famiglia di Nazareth che, nella sua quotidianità fatta di gioie ma anche di sacrifici, ha fatto spazio al progetto di Dio e lo ha portato a compimento. I primi trent’anni di vita di Cristo “profumano di famiglia” (AL 65): il suo lavorare per guadagnarsi da vivere, il pregare, l’educazione ricevuta e la tradizione vissuta. E’ anche grazie a questa quotidianità che cresce e fruttifica il mistero del Regno. Guardando alla famiglia di Gesù da un lato possiamo “affrontare meglio le vicissitudini della vita” (AL 66), dall’altro capire l’importanza di alcuni valori da custodire nel matrimonio: l’indissolubilità, la sacramentalità, la trasmissione della vita e l’educazione dei figli. I padri sinodali ci ricordano che Gesù ha riaffermato l’importanza dell’unione indissolubile tra uomo e donna, unione che non è da intendersi come un “giogo” imposto agli uomini ma un dono per la coppia che lo riceve (AL 62). Oggi troppo spesso si vive il matrimonio come una “convenzione sociale, un rito vuoto o il mero segno eterno di un impegno” e non lo si vive invece come vocazione, come risposta alla chiamata di Cristo all’Amore. Ecco allora che il matrimonio non può che essere frutto di un attento cammino di discernimento vocazionale (AL 72). Nel matrimonio, la coppia sceglie un sacramento e si fa “segno imperfetto dell’amore tra Cristo e la Chiesa” e proprio in virtù del sacramento non è lasciata sola: “Cristo spesso viene incontro ai coniugi cristiani (…). Egli rimane con loro, dà loro la forza di seguirlo prendendo su di sè la propria croce, di rialzarsi dopo le loro cadute, di perdonarsi vicendevolmente, di portare gli uni i pesi degli altri” (AL 73). La famiglia, immagine dell’amore di Dio, è per sua natura chiamata alla fecondità. Il Creatore ci rende partecipi della sua opera cristiana e ci affida la responsabilità del futuro dell’umanità attraverso la trasmissione della vita umana (AL 81). Questa responsabilità ci chiama alla promozione della vita, a una fecondità allargata che non considera solo la generatività biologica ma che è attenta ad ogni forma di accoglienza, all’educazione dei figli alla vita e alla fede. Il ruolo dei genitori nell’educazione dei figli è centrale ma necessita anche della cooperazione di tutte le realtà del sociale  con le quali ogni giorno siamo chiamati a stringere patti educativi. Anche la Chiesa è chiamata a farsi prossima alle famiglie e a sostenerle nella loro missione (AL 84-85). Il terzo capitolo si chiude ricordando l’importanza della piccola chiesa domestica-la famiglia – per la Chiesa: tra le due sussiste un rapporto di reciprocità dove entrambe sono un bene l’uno per l’altra. Così come l’amore vissuto nelle famiglie è forza permanente per la vita della Chiesa, allo stesso tempo la famiglia  necessita del supporto e della cura dell’intera comunità cristiana per la custodia del dono sacramentale.

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12 dicembre, domenica della carità. Comunità protagonista dell’attenzione verso i più fragili

Anche quest’anno la terza domenica di Avvento è dedicata alla carità. Domenica 12 dicembre le parrocchie sono invitate a valorizzare nel corso della liturgia – ma non solo – le esperienze vissute e, come si può leggere sul sito della Caritas diocesana, «sensibilizzare la comunità affinché si senta coinvolta e protagonista dell’attenzione verso le persone che vivono situazioni di fragilità».

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Emigrati italiani in Svizzera

Nel Paese elvetico vivono attualmente 639mila italiani, prima comunità straniera per numero di presenze in Svizzera. L’accompagnamento pastorale è garantito da 53 sacerdoti in 47 Missioni Cattoliche di Lingua Italiana (MCLI).

Presso la sede della Fondazione Migrantes a Roma, martedì 30 novembre si è tenuto un incontro bilaterale tra le Commissioni Episcopali per le Migrazioni delle Conferenze Episcopali di Svizzera e Italia, guidate rispettivamente da Mons. Gian Carlo Perego, Arcivescovo di Ferrara-Comacchio, e da Mons. Jean-Marie Lovey, Evêque de Sion.

Attualmente le MCLI sono raggruppate in sei regioni pastorali. Oltre alle celebrazioni liturgiche, le Missioni sono impegnate in progetti di accoglienza e integrazione per richiedenti asilo e rifugiati.

 

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Iscrizione ai nuovi corsi

Sono aperte le iscrizioni ai corsi di formazione e alle giornate di approfondimento previste da gennaio 2022.

Ecco il calendario con le proposte aggiornate!

Calendario Gennaio – Marzo 2022

Per le iscrizioni cliccare qui: https://ufficioannuncioecatechesi.diocesipadova.it/iscrizione-ai-corsi/

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Viaggiare per condividere 2021/2022

Domenica 12 dicembre dalle 16 alle 18 presso la Comunità SMA-NSA (Via Vergani, 40 – 35037 Feriole, PD)  ricominceremo a “viaggiare per condividere”!

La proposta è stata lanciata a tutti i giovani che si sono affacciati alle porte del Centro Missionario in quest’ultimo periodo: dalle singole scampanellate alla musica corale del Missio Meeting c’è un desiderio di cammino e di incontro con l’altro che vogliamo provare a concretizzare in direzione della prossima estate.

Per prepararsi l’equipe, che accompagna il percorso, propone una domenica al mese per confrontarsi con testimoni e stili di missione: dopo il primo appuntamento ci si rivedrà a Feriole il 23 gennaio 2022, il 20 febbraio (luogo da definire) e poi 13 marzo, 10 aprile, 8 maggio, 22 maggio in occasione della Festa della Missione. Altri incontri specifici per il paese di destinazione dell’esperienza estiva verranno concordati con i gruppi che si formeranno.
Chiunque sia interessata/o può scrivere ad Elena e Giorgio: cmd.viaggiare@diocesipadova.it
Per altre informazioni sul percorso clicca QUI

Viaggiare per condividere – Locandina

 

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Rigenerare il mondo

A novembre è ripresa una delle proposte che tanto hanno qualificato il nostro cammino di formazione missionaria: la Scuola di Animazione Missionaria (SAM). Il grande desiderio che ispira questo percorso biennale è l’impegno a rigenerare il mondo, secondo la chiamata e il dono del Regno di Dio.

L’obiettivo della scuola è di mettere a fuoco i fondamenti della natura missionaria della chiesa alla luce di Evangelii Gaudium; formare animatrici e animatori missionari; offrire agli operatori della pastorale missionaria strumenti metodologici, di contenuto ed esperienziali per l’animazione missionaria; creare uno “spazio rigenerativo” per animatori e animatrici già operanti (EG 77).

L’itinerario in questo primo anno prevede di “leggere” e comprendere questo mondo, amato da Dio, alla luce della categoria della globalizzazione dei movimenti di popoli e persone (migrazioni), dei cambiamenti climatici (cura della casa comune), dell’economia e della comunicazione. Un secondo modulo metterà a fuoco il volto di una spiritualità autenticamente missionaria e pienamente radicata nella Sacra Scrittura, alla luce delle intuizioni di papa Francesco nella Evangelii Gaudium e nella Fratelli Tutti.

I relatori sono di qualità e con ampia esperienza del mondo missionario: Francesco Gesualdi del Centro nuovo modello di sviluppo; suor Gabriella Bottani della rete anti-tratta Thalità Kum; il dottor Stefano Femminis, direttore della comunicazione dell’arcidiocesi di Milano; Michele Dotti, educatore, scrittore e formatore; il teologo don Dario Vivian; la biblista Rosanna Virgili; il teologo Mario Menin.

L’itinerario è biennale, con 6 incontri al sabato pomeriggio (dalle 15 alle 18:30) ed una uscita con pernottamento. Pandemia permettendo, gli incontri saranno in presenza.

Gli incontri si svolgeranno presso la casa dei Missionari Saveriani (Viale Trento, 119 36100 – Vicenza (VI) tel. 0444 288.399); il biennio è promosso dai CMD delle diocesi di Padova e Vicenza insieme.

Per informazioni ed adesioni telefonare o passare in CMD: via Vescovado 23, 35141 – PADOVA, tel. 049 / 8771761.

Email: centromissionariopadova@gmail.com

Rigenerare il mondo – Volantino

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