Preghiera della Compieta con i monaci benedettini

Per tutto il mese di maggio, i monaci di Santa Giustina a Padova propongono il momento di preghiera della Compieta per riscoprirlo non solo come “chiusura” della giornata, ma come “apertura” di una porta fondamentale nell’affidamento e nella speranza.

L’appuntamento è alle ore 21.00 nel Coro Vecchio che sarà accessibile a partire dalle 20.50, entrando da via Giuseppe Ferrari 2/A, sul retro della Basilica.

Se si intende partecipare come gruppo parrocchiale, quindi in numero consistente, è gradita la segnalazione alla mail: segreteria@abbaziasantagiustina.org per predisporre al meglio i posti e i sussidi.

Inoltre lunedì 23 maggio, in occasione della Festa dell’Incoronazione della Madonna Costantinopolitana, alle ore 20.45 ci sarà la Processione in Prato della Valle e la celebrazione mariana cittadina con l’Immagine Costantinopolitana “Salus populi patavini”.

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Veglia diocesana per il lavoro – La vera ricchezza sono le persone

Si celebrerà venerdì 6 maggio alle ore 18.30 presso la Scuola Edile di Padova (via Basilicata 10) la veglia diocesana per il lavoro dal titolo La vera ricchezza sono le persone.

Il filo conduttore della veglia, presieduta dal vescovo mons. Claudio Cipolla, sarà la sicurezza sul lavoro in sintonia con il messaggio dei vescovi promulgato per la prossima festa dei lavoratori.

A tal proposito domenica 1 maggio tutte le parrocchie sono invitate a celebrare l’eucaristia con e per le famiglie dei caduti sul lavoro e pregare affinchè nell’attività lavorativa il valore della vita sia posto al di sopra di ogni altro interesse e superficialità.

Alla veglia diocesana, organizzata assieme a tutte le associazioni di categoria e ai sindacati, sono invitati tutti in particolare quanti operano nel settore edile che, data la specificità, con altre categorie è il più segnato da infortuni e morti.

Saremo aiutati a riflettere da due team sportivi e dalle testimonianze dell’Anmil e degli studenti della Scuola edile.

Al termine della veglia potremo intrattenerci per un brindisi offerto da Coldiretti e Campagna Amica Padova.

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Pace a voi

Pace a voi è la proposta per il tempo di Pasqua curata dall’Ufficio diocesano di Pastorale sociale e del lavoro, giustizia e pace e custodia del creato e dall’Ufficio per le Comunicazioni sociali in collaborazione con il settimanale diocesano La Difesa del popolo. Ogni settimana, dal 1° al 29 maggio 2022, verrà proposto un contributo alle parrocchie, da inserire nel bollettino parrocchiale e non solo. Si tratta infatti di una molteplicità di linguaggi. Ci sarà il testo scritto, l’audio da condividere e ascoltare più sui social e un’immagine su cui riflettere. Alle parrocchie verrà anche inviato un formato locandina da appendere o distribuire.
Cinque gli interventi previsti, che toccano gli ambiti liturgia, annuncio, dottrina sociale della chiesa, spiritualità, carità e vedranno i contributi di dom Giorgio Bonaccorso, monaco benedettino; don Andrea Albertin, biblista; suor Francesca Fiorese, direttrice della Pastorale sociale e del lavoro; don Vincenzo Cretella, presbitero diocesano attualmente al centro Aletti; padre Gigi Macalli e padre Lorenzo Snider della Società missioni africane.
L’obiettivo è interrogarci seriamente a fronte di tante sollecitazioni che arrivano dalla storia e che stanno destabilizzando molti equilibri.
Ma gli avvenimenti straordinari possono, più di ogni altro tempo, essere provvidenza di conversione per trovare anche le risposte della fede alle domande della vita, e possono farci sperimentare la concretezza della nostra fede per noi stessi, nelle relazioni interpersonali e in quelle sociali, politiche ed economiche.
Ecco perché, dopo una quaresima di guerra, che ancora imperversa, vogliamo celebrare assieme il tempo pasquale di quest’anno in compagnia del Dio della pace perché dispieghi un serio dialogo tra le risposte del mondo e le ragioni della nostra fede.

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domenica 1 maggio – Dal segno di pace alla Pace

La liturgia infatti è quel gioco della chiesa dove non ci sono vinti né vincitori, dove la stessa chiesa non è vinta né vincitrice. La liturgia è il gioco in cui la chiesa perde se stessa per perdersi in Dio. 

LITURGIA

dom Giorgio Bonaccorso, monaco benedettino, docente di Liturgia, Istituto Santa Giustina (Padova)

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Veglia per il lavoro – La vera ricchezza sono le persone

Si celebrerà venerdì 6 maggio alle ore 18.30 presso la Scuola Edile di Padova (via Basilicata 10) la veglia diocesana per il lavoro dal titolo La vera ricchezza sono le persone.

Il filo conduttore della veglia, presieduta dal vescovo mons. Claudio Cipolla, sarà la sicurezza sul lavoro in sintonia con il messaggio dei vescovi promulgato per la prossima festa dei lavoratori.

A tal proposito domenica 1 maggio tutte le parrocchie sono invitate a celebrare l’eucaristia con e per le famiglie dei caduti sul lavoro e pregare affinchè nell’attività lavorativa il valore della vita sia posto al di sopra di ogni altro interesse e superficialità.

Alla veglia diocesana, organizzata assieme a tutte le associazioni di categoria e ai sindacati, sono invitati tutti in particolare quanti operano nel settore edile che, data la specificità, con altre categorie è il più segnato da infortuni e morti.

Saremo aiutati a riflettere da due team sportivi e dalle testimonianze dell’Anmil e degli studenti della Scuola edile.

Al termine della veglia potremo intrattenerci per un brindisi offerto da Coldiretti e Campagna Amica Padova.

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59a Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni

La primavera inoltrata chiama tutti ad uscire, a stare all’aperto in serena compagnia o attività e tale risveglio vorremmo segnasse il passo anche delle comunità parrocchiali e dell’interesse di ogni cristiano per la storia, non tanto quella dei libri ma quella che si svolge ogni giorno nelle diverse parti del mondo.
L’annuale Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni viene a ricordarci che è proprio questa la chiamata di ogni comunità e, in particolare, di ogni giovane: il Risorto ci chiama da dentro le pagine di tante relazioni e situazioni, anche impegnative, interpellando la nostra capacità di amare e di servire la vita per collaborare con lui nel “fare la storia”, come indicato da Papa Francesco al n. 116 dell’Enciclica Fratelli tutti.

Da 59 anni la data indicata dalla Chiesa per vivere la Giornata di preghiera per le vocazioni è la quarta domenica di Pasqua (8 maggio 2022) nella quale il Vangelo ci fa incontrare Cristo buon Pastore. Tutto l’anno pastorale, tuttavia, è una costante occasione per annunciare la buona notizia della vocazione. Anche per questo motivo l’Ufficio diocesano di pastorale delle vocazioni ha predisposto, oltre ad alcuni appuntamenti di preghiera, anche del materiale utile per favorire la preghiera e la riflessione comunitaria per le vocazioni. Grati per le numerose persone che hanno collaborato per realizzarlo e disponibili per eventuali necessità pastorali delle comunità cristiane, ci auguriamo possa essere valorizzato al meglio.

don Silvano Trincanato, direttore dell’Ufficio diocesano di Pastorale delle Vocazioni

 

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La Chiesa di Padova e gli 800 anni dell’Università di Padova

LIBERAMENTE è il titolo del programma di iniziative promosse dalla Chiesa di Padova, tramite la Pastorale della Cultura e dell’Università (che comprende anche il circuito dei collegi universitari), per celebrare gli 800 anni dell’Università di Padova (1222-2022). Eventi e proposte che seguendo cinque parole chiave – la storia, i percorsi, le prospettive, il dialogo, l’internazionalità – si svilupperanno lungo tutto l’anno.

«Gli 800 anni dell’Università di Padova – sottolinea don Giorgio Bezze, direttore dell’Ufficio diocesano di Pastorale della cultura e dell’università – sono un’occasione importante per la città e per la sua storia, ma riguardano da vicino anche la Chiesa di Padova, che in questi secoli è sempre stata non solo interlocutore dell’ateneo patavino, ma anche protagonista attraverso personalità illustri, passaggi storici, percorsi di dialogo. L’anniversario della fondazione dell’ateneo patavino diventa quindi, anche per la Chiesa di Padova un momento prezioso di riflessione e approfondimento per evidenziare la relazione secolare tra queste due importanti istituzioni e realtà che insieme hanno tessuto la storia della città. Non possiamo dimenticare che la ricerca di libertà di cultura e di espressione, che caratterizza fin dal suo nascere l’Università patavina, tanto da apparire nel motto attorno al suo sigillo (Universa Universis Patavina Libertas), era sostenuta non solo dai governi civili, ma anche dall’autorità ecclesiastica. Infatti, lo sviluppo e la crescita dell’Ateneo padovano fin dall’inizio è da collegarsi all’insediamento in città dei frati predicatori di San Domenico, ordine particolarmente aperto alla cultura e al sostegno dell’ambiente ecclesiastico diocesano soprattutto attraverso lo Studio filosofico in cui a essere Gran Cancelliere era il vescovo stesso di Padova. Di questo profondo rapporto ne è anche testimonianza la fondazione, nel 1363, della Facoltà teologica, nonché l’istituzione della festa di Santa Caterina di Alessandria, patrona degli studenti, la cui effige compare nel sigillo dell’Università al fianco del Cristo Redentore. Ed è sempre in questo particolare connubio che nel 1678 viene conferita, da parte del vescovo Gregorio Barbarigo, la prima laurea al mondo a una donna Elena Lucrezia Cornaro Piscopia che diventa magistra et doctrix in philosophia. L’intesa e la collaborazione tra Chiesa e Ateneo proseguono anche nei secoli successivi, seppur con fasi alterne, fino ad arrivare al secolo scorso, quando nel 1950 nasce il Cuamm, promosso per iniziativa del professor Francesco Canova e del vescovo di Padova Girolamo Bortignon. Il Cuamm inizia la sua attività con lo scopo di accogliere e preparare studenti di medicina italiani e stranieri desiderosi di dedicare un periodo della loro attività professionale al servizio degli ospedali missionari e delle popolazioni più bisognose nei paesi in via di sviluppo. Nel corso degli anni il Cuamm matura la consapevolezza che la sua missione non è solo quella di portare un sapere nelle periferie del mondo ma che le stesse periferie diventano cattedre di sapere che possono rinnovare la ricerca scientifica».

Sulla stessa linea di reciproca stima e contaminazione si può leggere anche la laurea Honoris causa in Scienze dell’educazione, conferita nel 2003 a mons. Giovanni Nervo, che in quell’occasione tenne la lezione magistrale sul tema “Cultura ‘nobile’ e cultura ‘povera’: reciproche integrazioni e arricchimenti nella formazione.

Ma nella storia delle relazioni tra Università e Chiesa si legge anche la realtà del Centro universitario padovano (in via Zabarella), luogo aperto per il dialogo con il mondo universitario e la realtà dei collegi universitari cattolici che permettono a centinaia di studenti, ogni anno, di condividere l’esperienza universitaria insieme a percorsi e proposte culturali specifiche che favoriscono lo sviluppo integrale della persona.

Alla luce di tutta questa storia nasce LIBERAMENTE, programma di percorsi per liberare la mente da ostacoli personali e sociali per costruire un villaggio comune e stringere alleanze generatrici di pace e di giustizia, realizzato da Pastorale della Cultura e dell’Università della Diocesi di Padova insieme, di volta in volta, ad altre realtà: Centro universitario padovano, Collegi universitari cattolici, Fondazione Lanza, Museo diocesano, Istituto per la storia Ecclesiastica padovana, Centro studi antoniani, Veneranda Arca del Santo, Societas veneta per la storia religiosa, Facoltà teologica del Triveneto, Fuci, Medici con l’Africa Cuamm, collegio Gregorianum, Bottega Tartiniana, Università di Padova.

Percorsi che si articolano in cinque parole chiave e che sono rivolti al grande pubblico o, in particolare, agli studenti.

Scarica il depliant con il programma completo

LIBERAMENTE ha il patrocinio del Comune di Padova e dell’Ufficio per la Scuola e l’Università della Conferenza episcopale italiana, e s’inserisce nell’ambito delle iniziative delle celebrazioni degli 800 anni dell’Università degli Studi di Padova.

 


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Don Antonio Barbierato ha raggiunto la pace

Nel pomeriggio di venerdì 15 aprile 2022, venerdì santo, don Antonio Barbierato è deceduto presso il reparto di terapia intensiva del Centro Gallucci di Padova. Le esequie saranno celebrate dal Vescovo Claudio mercoledì 20 aprile nella chiesa del Seminario maggiore, alle ore 15.30.

Don Antonio Barbierato (Santa Margherita d’Adige 8.02.1933 – Padova 15.04.2022)

Don Antonio Barbierato di Aldo e Silvia Masin, nasce a Santa Margherita d’Adige l’8 febbraio 1933 e viene ordinato presbitero il 14 luglio 1957.

Viene inizialmente inviato nella parrocchia cittadina di Torre come cooperatore, prima di essere chiamato due anni dopo in Seminario maggiore come addetto all’amministrazione, accanto a mons. Luigi Cipelli, di cui diventa successore nel 1981. Nel 1960 inizia la collaborazione festiva con la parrocchia di Cadoneghe che non sarebbe mai venuta meno nel corso degli anni e fino alla fine.
Nel 1960 è anche nominato direttore della Tipografia Antoniana, amministratore del settimanale La difesa del popolo e presidente dell’Associazione Universale di S. Antonio (AUSA).

(L’AUSA era stata fondata nel 1886 dal presbitero diocesano don Antonio Locatelli con le finalità di curare l’evangelizzazione, la carità e la cultura religiosa sull’esempio e con l’aiuto di sant’Antonio. Per sostenere le finalità e le tante opere, nel 1888 era poi stata fondato il periodico Il Santo dei miracoli).

Nell’aprile del 1981 è amministratore del Seminario, incarico che ricopre fino al maggio 2012. Nel novembre dello stesso anno è anche nominato “Cappellano di Sua Santità”. Nel 1985 è membro del Collegio dei Revisori dei Conti dell’Istituto diocesano per il sostentamento del clero, mentre dal 1997 al 2002 è anche membro del Consiglio diocesano per la Gestione economica.

Nel febbraio del 2014 rinuncia all’incarico di direttore dell’AUSA.

Don Antonio, che ha sempre mantenuto la sua residenza in Seminario, un mese fa aveva avuto degli scompensi fisici che lo hanno portato alla morte avvenuta nel pomeriggio del 15 aprile, venerdì santo, presso il reparto di terapia intensiva del Gallucci di Padova.

Il funerale sarà celebrato dal vescovo Claudio mercoledì 20 aprile nel Seminario maggiore di Padova, alle ore 15.30. La salma risposerà poi nel cimitero di Cadoneghe.

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Catechesi e disabilità

È stato realizzato un sussidio su iniziativa degli uffici diocesani di pastorale alle persone con disabilità e catechistici dell’arcidiocesi di Rossano-Cariati e della diocesi di Cassano all’Jonio al fine di proporre un cammino di preparazione al tempo di Pasqua volto ad aiutare nella partecipazione attiva i bambini e le persone con Bisogni Comunicativi Complessi attraverso il linguaggio della Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA). Tale percorso tratta gli ultimi giorni della vita di Gesù ed è suddiviso in tre tappe, caratterizzate dall’alternanza di preghiere, letture e semplici attività pratiche da realizzarsi preferibilmente nel corso del Triduo Pasquale. Quest’attività catechetica può essere vissuta sia in famiglia che in parrocchia ed è sviluppata e raccolta in un sussidio che può essere stampato o fruito online.

L’articolo completo a questo link: https://pastoraledisabili.chiesacattolica.it/2022/04/12/camminiamo-con-gesu-verso-la-resurrezione/

 

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Triduo pasquale con Papa Francesco in LIS e sottotitolazione

Su TV2000 è possibile pregare insieme a Papa Francesco e seguire il Triduo Pasquale anche attraverso la Lingua dei Segni.

  • Venerdì 15 aprile, ore 16.55, Celebrazione della Passione del Signore dalla Basilica vaticana;
  • Venerdì 15 aprile, ore 21.00, Via Crucis dal Colosseo;
  • Sabato 16 aprile, ore 19.30, Veglia Pasquale dalla Basilica vaticana;
  • Domenica 17 aprile, ore 12.00, Benedizione Urbi et Orbi dalla Loggia centrale della Basilica vaticana;
  • Lunedì 18 aprile, ore 12.00, Regina Coeli.

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Gli auguri di Pasqua del vescovo Claudio

Tutte le epoche hanno visto concretizzarsi il mistero del male in storie e in fatti che appaiono sui volti della gente, colpendo sempre innanzitutto i più deboli. La “disperazione” e il dolore ne sono la conseguenza.

Anche il nostro tempo ha le sue ombre e si sente minacciato. Ingiustizie, malattie, corruzione, disequilibrio ecologico, e ora guerra. Il male assume tantissimi volti e forme concrete: ci sono gesti, sentimenti, occasioni di un male così profondo che diventa mistero, un mistero grande quanto quello di Dio.

Il mistero del male sembra sovrastarci e superare le nostre forze. Lo vediamo a livello individuale, in noi stessi e nelle nostre scelte personali: superficialità e indifferenza, rancori, divisioni. Il cuore dell’uomo ospita sentimenti e pensieri che non vorremmo ci appartenessero e che non riconosciamo. Talvolta diventano azioni e delitti. A volte il male ci vede vittime. Altre, purtroppo, artefici. Contagia tutti. È difficile accorgersene e quasi impossibile sottrarsi alla sua coinvolgente presa.

Questo mistero si muove anche nelle società, nei gruppi, nei popoli e diventa sistema di organizzazione e di vita. Gli effetti sono che il più debole e il povero vengono espulsi ed emarginati, il profitto e l’interesse di parte sono criterio di organizzazione politica ed economica. Il card. Martini diceva che «sono complici l’acquiescenza anche dei buoni, la pigrizia di massa, il rifiuto di pensare, la smania del divertimento e del successo, il gusto dell’immediato… una società decade quando i mali si fanno collettivi e contagiano i gruppi mettendo gli uni contro gli altri». Anche le Chiese, come vediamo, non sono immuni dagli attacchi del male.

Spesso il mistero del male diventa addirittura ideologia, modo di pensare fino a giustificare il male come se fosse bene, come succede in modo eclatante nelle guerre.

Non sorprenda questo attardarsi sul male e il suo mistero. Anche i vangeli danno tanto spazio alla passione di Gesù. È in questo buio che appare l’importanza della luce; nella disperazione la speranza, nella morte la bellezza della vita. La Pasqua è l’antidoto alla disperazione: c’è ancora speranza! Non vince il male ma Gesù: vincono la vita, l’amore, il bene… la pace.

Ogni cristiano è portatore di speranza anche nel buio più nero, perfino nella morte. La speranza è il grande dono conseguente alla certezza di fede che il Signore Gesù è risorto, è veramente risorto!

Gesù ha vinto la morte e le tenebre del male e ora vive e vive per sempre.

La fede in Gesù risorto è linfa che nutre la speranza e fa spazio nell’uomo alle speranze di bene. Senza speranza restiamo soli a combattere contro un mistero più grande di noi, poiché avremmo a disposizione solo le nostre forze umane che non sono sufficienti per resistere e combattere contro il mistero del male.

Se il Signore è risorto tutto acquista un senso nuovo, tutto prosegue verso un bene più vero che chiamiamo “NOI Universale”, un’unica famiglia umana.

Viviamo dunque questa Santa Pasqua come occasione per rinnovare il coraggio e la forza interiore dei nostri cuori per poter essere uomini e donne capaci di offrire sé stessi per servire il bene, l’amore e la pace.

Buona Pasqua!

Christós anésti! (Cristo è Risorto!)

Alithós anésti! (Veramente è Risorto!)

+ Claudio, vescovo

 

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