Gli abbandoni sono ancora troppi

Il report Istat. Lo scorso anno 14 ragazzi su 100 hanno interrotto il loro percorso scolastico. 4 su 10 non studiano né lavorano. Le lauree sono ancora troppo poche. Ecco i tre punti di fragilità che penalizzano l’Italia e dovrebbero essere al centro dell’impegno di governo.

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A 17 anni dall’11 settembre. Le “voci” di chi è sopravvissuto e di chi non ce l’ha fatta

Il progetto “Voices of 9/11” (“Le voci dell’11 settembre”) ha raccolto migliaia di testimonianze in un archivio digitale online dove accanto alle storie dei 2.977 caduti sotto le Torri, si raccontano le vite dei sopravvissuti e dei soccorritori. “Voices of 9/11” non è solo un luogo di memoria, anche se raccoglie 85mila fotografie delle vittime, ma è anche una Ong che da ben 17 anni si occupa di guarire le ferite provocate sia dagli attacchi terroristici alle Torri Gemelle, sia dagli eccidi più vari che feriscono le comunità

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Una scuola di valori per una scuola di valore

Come ogni settembre, il ritorno in aula è accompagnato dalle polemiche. Che quasi sempre hanno una sola origine: la perdita di quella dimensione comunitaria senza la quale ogni percorso educativo perde il suo senso più profondo e autentico.

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Ai Santuari Antoniani di Camposampiero si inaugura l’Oasi Giovani e Famiglie

Dal 16 settembre nuovi spazi per la pastorale giovanile e familiare nel convento francescano. Tre piani attrezzati con appositi spazi e arredi per accogliere famiglie e giovani in un’esperienza di condivisione, fraternità e preghiera

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Sant’Agostino di Albignasego. Il patronato è relazioni

Parte tra poche settimane un progetto di “ristrutturazione” del patronato. A Sant’Agostino di Albignasego si studia, con l’aiuto di Oragiovane, come far sì che il centro parrocchiale sia realmente un luogo di crescita per tutti.

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San Carlo, Arcella. Così allarghiamo il cerchio

A San Carlo, all’Arcella, dal 7 settembre comincia la festa grazie all’impegno di oltre cento volontari per affiatarsi di più come comunità cristiana.

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Don Bruno Alban ora vive nel Padre

Nella mattinata di domenica 9 settembre don Bruno Alban ha concluso la sua vita terrena. Ha trascorso gli ultimi tre anni ospite all’Opera della Provvidenza sant’Antonio a Sarmeola: la sua mente si era progressivamente spenta ed ora crediamo che si è riaccesa nella contemplazione del volto di Dio. La famiglia e la diocesi sentono il dovere di esprimere a tutto il personale dell’Opera un vivo ringraziamento per la cura con cui l’hanno seguito.

Don Bruno era nato a Bastia nel 1929.  Ebbe la grazia di avere come parroci della sua fanciullezza e della sua giovinezza due giovani preti straordinari: don Luigi Panozzo, che sarà poi Padre Spirituale in Seminario per generazioni di preti, e don Anselmo Bernardi, che diventerà rettore del seminario minore. Probabilemente grazie a queste due figure, don Bruno apre la fila di una numerosa schiera di preti della parrocchia di Bastia.

Don Bruno per il suo cognome è sempre stato il primo nell’elenco della sua classe (ed anche nell’annunario della diocesi), ma non lo era nella valutazione scolastica, che si basa sull’intelligenza speculativa, non quella pratica. Don Bruno possedeva più questa. I condiscepoli ricordano come avesse costruito di nascosto in seminario una radio a galena per ascoltare le partite, un fatto che a quei tempi poteva costargli il rischio di una sospensione. Fu ordinato prete l’8 luglio del 1956 dal vescovo Girolamo e tra i suoi compagni figuravano tra gli altri don Giuseppe Benvegnù Pasini, don Danilo Serena, don Giuseppe Rigoni, don Guerrino Piran

La sua prima destinazione fu la parrocchia di Corte come cooperatore e vi rimase per otto anni. Fin dall’inizio del ministero ebbe con sè la mamma e la sorella Maria, che gli restò accanto fino agli ultimi anni. Nel 1964 venne inviato nella zona dei colli Euganei, dove svolgerà tutto il suo ministero. La nomina è di cooperatore  Boccon, con l’incarico di avviare la nascita di una nuova comunità, staccata dalla parrochia madre di Boccon. Don Bruno si accampa con la mamma e la sorella presso una famiglia ed avvalendosi del suo senso pratico, inizia subito i lavori per la costruzione della chiesa, che porta a compimento nel novembre successivo. La chiesa e la parrocchia sono dedicate a Maria Ausiliatrice.  Nel 1966 il vescovo Girolamo benedice la chiesa e lo nomina primo parroco della nuova parrocchia di Vo’ Centro. Nel 1974 il vescovo ritorna per la consacrazione della Chiesa e trova già costruita la canonica e i centri sportivi. Ma don Bruno non si era preso cura solo delle opere murarie, si era fatto carico di avviare la formazione della comunità cristiana e dei percorsi di crescita spirituale. I fedeli erano già ben formati dalla cura di Boccon e non fu difficile dare continuità. Come parroco era stato incaricato anche  dell’insegnamento della religione nelle scuole medie e questo gli consentì di creare con i ragazzi rapporti che continuarono nel tempo.

Nel 1993 il vescovo Antonio avviò la prima unità pastorale della diocesi con le parrocchie di Zovon, Vo’ Vecchio, Vo’ Centro, Cortelà e chiese a don Bruno di rinunciare e di assumere la parrocchia vicina di Boccon. Nella lettera che don Bruno scrisse nel 2006 per il numero unico del 50° della parrocchia di Vo’ Centro così ricorda questo passaggio: “Nell’anno 1993 mi veniva chiesto la disponibilità di lasciare la parrocchia. Un albero piantato da trent’anni veniva scardinato; poco ci mancò che non perdesse tutte le foglie. Non fu così perchè trapiantato in un terreno simile e non lontano. La Madonna che ho lasciato a Vo’ come Maria Regina, mi invitava ad onorarla a Boccon come Maria Bambina. Il Vangelo dice: Se non diventerete come bambini non entrerete nel regno dei cieli. E da vecchi si diventa bambini.” Con questo animo al compiersi dei 75 anni, nel 2004, si ritirò con la sorella a Fontanelle di Conco in una casa che aveva provveduto come riferimento per campi scuola parrocchiali. Nei limiti delle sue forze, con la sua piccola auto, si rese disponibile ad aiutare i parroci della zona. Nell’ultimo periodo non era in grado di provvedere decorosamente alla gestione della casa e non se ne rendeva conto. Un ricovero all’ospedale diede alle nipoti la possbilità di intervenire, accogliendo la sorella in casa loro e trovando per don Bruno l’ospitalità dell’Opera della Provvidenza, dove fu assistito per tre anni, fino alla morte.

Si conclude così la vicenda umana di un uomo semplice, buono, sereno, che è stato chiamato a mettere le sue risorse a servizio del Signore e dei fratelli. Una pagina di storia sacra di un piccolo prete, di una piccola parrocchia, ma sempre storia sacra. Di questo rendiamo grazie a Dio.

La celebrazione eucaristica di ringraziamento, di suffragio, di commiato sarà celebrata nella chiesa di Bastia di Rovolon, sua parrocchia natale, mercoledì 12 settembre alla ore 10. La salma sarà sepolta nel cimitero del paese.

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Il seminatore uscì a seminare…Tracce di cammino

Iniziano in questi giorni le serate di presentazione delle Tracce di cammino, Il seminatore uscì a seminare. Le tracce aprono una prospettiva a lungo termine, quindi iniziamo un percorso che sarà sicuramente promettente e stimolante.

Non partiamo da zero, anzi c’è già tanta ricchezza e positività nelle nostre comunità e nelle nostre buone prassi. Il seminatore va nella logica di confermare ed incentivare i nostri passi, ispirando, se possibile, alcuni atteggiamenti e sensibilità.

Il seminatore fa riferimento a due testi di partenza: La parrocchia, strumento per la consultazione, consegnato a parrocchie e realtà diocesane, lo scorso novembre, e il testo del Sinodo Lettera dei giovani alla Chiesa di Padova. Li trovate entrambi qui allegati per poterli riprendere in mano.

Consigliamo che il sussidio Il seminatore uscì a seminare arrivi non solo agli Organismi di comunione ma anche agli operatori della catechesi, della liturgia, della carità e alle altre preziose presenze parrocchiali.

Ci diamo appuntamento all’Assemblea diocesana di sabato 6 ottobre, nella quale apriamo ufficialmente l’anno pastorale e celebreremo l’inizio della prima visita pastorale del vescovo Claudio.

Tracciamo insieme la strada!

don Leopoldo Voltan

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“Tra l’altro. Crescere nella diversità”. Quarto convegno per insegnanti ed educatori

Non poteva esserci tema più aderente ai “tempi moderni” per il quarto convegno interdisciplinare promosso e organizzato da Messaggero di sant’Antonio e Ufficio di Pastorale dell’Educazione e della Scuola della Diocesi di Padova che si terrà venerdì 7 e sabato 8 settembre 2018: “Tra l’altro. Crescere nella diversità“.

Un appuntamento divenuto tradizione di formazione e di approfondimento per gli oltre 900 tra insegnanti ed educatori che, anche quest’anno, popoleranno l’Auditorium dell’Opera della Provvidenza Sant’Antonio a Sarmeola di Rubano (Pd) e il vicino Auditorium di Casa Madre Teresa di Calcutta, collegato in videoconferenza.

Un incontro che cerca di offrire approfondimenti e strumenti per guardare al mondo di oggi e immaginare percorsi educativi e formativi adeguati agli scenari in continua evoluzione, vedendo proprio nelle scuole e negli spazi educativi i primi laboratori di integrazione unici e preziosi. Basti pensare al progressivo incremento della presenza di alunni e studenti provenienti da altre culture e religioni. Secondo i dati del MIUR (luglio 2017 su dati A. S. 2015/2016), gli alunni stranieri nel sistema scolastico italiano rappresentano il 9,2% della popolazione scolastica complessiva (il 10,4% nella scuola dell’infanzia, il 10,6% nelle primarie, il 9,4% nelle secondarie di primo grado e il 7% nelle secondarie di secondo grado). Una popolazione di circa 814.851 persone, che nel periodo di riferimento è cresciuta dello 0,1% (653 unità) sull’A.S. 2014/2015.

Negli anni i convegni interdisciplinari dell’abbinata “Diocesi di Padova&Messaggero di sant’Antonio” si sono soffermati ad analizzare tanti “tra”, binomi che interrogano i percorsi di crescita, la vita stessa delle persone e i rapporti intergenerazionali: tra corpo e spirito; tra mente e cuore; tra tatto e contatto. Quest’anno si entra nel rapporto uno a uno nel contesto della diversità che interroga sempre più la società. Tra l’altro si vuole soffermare sulla “differenza”, sulla “diversità” come elemento qualificante dell’essere umano e determinante nel processo di crescita, ma vuole anche smarcarsi da falsi pregiudizi e aprire prospettive.

«Una differenza – si legge nella presentazione – che qualifica la persona per storia, origini, cultura, formazione, religione, e supera la dimensione del “siamo tutti uguali” per narrare la complementarietà della diversità e disegnare la strada dell’incontro dell’altro come occasione di crescita comune ma anche di scoperta di qualcosa di totalmente nuovo».

Il rapporto con l’altro, oggi più che mai, è segnato dal riconoscimento di elementi comuni e dalla sottolineatura di quelli non-comuni, da uguaglianze e particolarità, che intaccano anche la sfera del diritto percepito.

Ecco che il convegno ospiterà voci e culture diverse, si interrogherà sul quanto mai delicato e prezioso aspetto dell’incontro inteso come “ospitare” l’altro nei propri contesti di vita (sociali, culturali, artistici, religiosi), ma cercherà anche di sfatare luoghi comuni.

Chi è l’altro da me? E chi sono io visto dai tuoi occhi, che hanno nella memoria altre storie, altre leggi, altre regole, altro genere, altra cultura, altra religione? La mia casa è la tua casa? C’è un confine nell’incontro tra culture lontane? L’altro è ospite gradito o inatteso?

Sono davvero infinite le domande che interrogano l’animo umano che riconosce una differenza. Sono altrettanto numerose le possibilità di trovare risposta di crescita, sia nei contesti educativi che sociali, tra generazioni e tra culture.

IL PROGRAMMA

Marco Dal Corso, docente all’Istituto di Studi Ecumenici San Bernardino di Venezia aprirà le relazioni di venerdì 7 settembre (ore 9.15) con un intervento sull’arte dell’ospitalità che sarà integrato dalla capacità di “Dire” la diversità proposta da Salvatore Soresi, professore di psicologia all’Università di Padova (ore 10.15).

La mattinata si concluderà con un momento artistico: lo spettacolo Fratelli IN Italia (testo di Loredana d’Alesio e regia di Alberto Riello) che mette in scena, attraverso giovani italiani e stranieri, l’aspetto ordinario delle migrazioni e il dramma del viaggio che troppo spesso accompagna oggi la ricerca di una vita migliore o la fuga dai drammi di guerre e soprusi (ore 11.45).

Nel pomeriggio si argomenterà “il mito della razza” con Patricia Santos e Maria Teresa Vizzari dell’Università di Ferrara (ore 14.30 -15.30) e si ragionerà sul principio di reciprocità con Paolo De Stefani (docente di diritto internazionale all’Università di Padova) (ore 15.30). Chiuderà il primo giorno di lavori l’intervento di Paolo Berti, psicologo del Villaggio Sant’Antonio di Noventa Padovana che riporterà i temi del rapporto tra “diversità” nella relazione intergenerazionale: “A contatto. Come i ragazzi e le ragazze vedono gli adulti” (ore 17).

La seconda giornata di convegno, sabato 8 settembre, vedrà dalle 9 alle 10.30 una tavola rotonda sul tema “Visti dagli altri”. Sabina Fadel, caporedattore del mensile «Messaggero sant’Antonio», ragionerà con Ritanna Armeni, giornalista e saggista; Ritika Handa, induista e Nader Akkad, imam di Trieste. Non credenti e credenti non cattolici metteranno sotto la lente di ingrandimento pregi e difetti della cultura dell’incontro nella tradizione occidentale, oggi a confronto con un dinamismo culturale, religioso e di pensiero che chiede continuo confronto con l’altro, diverso – per qualche aspetto – da me.

Alla tavola rotonda seguirà un intervento dello scrittore Matteo Righetto (ore 11.15), che indagherà Identità e diversità, conflitti e abbracci nella letteratura.

Tra l’altro. Crescere nella diversità ha il patrocinio di: MIUR – Ufficio scolastico regionale per il Veneto, Facoltà Teologica del Triveneto, Istituto Superiore di Scienze Religiose – Padova, FIDAE Veneto, FISM Veneto, Fondazione “G. Bortignon” per l’educazione e la scuola, Fondazione “Lanza”, Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti, ed è sostenuto dal contributo di Mediagraf Spa, Fism provinciale di Padova, Banca Sella.

Al convegno possono partecipare solo gli iscritti.

Sul sito http://www.messaggerosantantonio.it/it/convegno2018 saranno pubblicati via via i profili biografici dei relatori, gli abstract degli interventi e, in un secondo momento, gli atti digitali del convegno.

 

In allegato il depliant del convegno

 

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Programma 2018-2019

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Governare la casa comune… il VALORE della DEMOCRAZIA”.

La Formazione all’Impegno Sociale e Politico si rivolge a chi desidera formarsi per il servizio sociale e politico.

Percorso Fisp →Governare la casa comune”: 12 pomeriggi da ottobre 2018 ad aprile 2019 dove puoi ampliare le tue conoscenze grazie ai contributi e al confronto con esperti e dove puoi mettere le mani in pasta incontrando casi concreti.

Percorso Fisp Plus →  “Gestire la casa comune”: 5 pomeriggi da febbraio ad aprile dove puoi spaziare ed approfondire le tematiche proposte insieme ad esperti dei vari ambiti e dove puoi arricchire ed arricchirti nel confronto delle esperienze dei partecipanti.

Per essere una risorsa preziosa per il tuo territorio e la tua comunità, scegli di dedicare un po’ del tuo tempo, del tuo entusiasmo e delle tue conoscenze a valorizzare il tuo patrimonio di competenze sociali.

La nostra “casa comune” ha bisogno anche di te!

Scarica il programma della Formazione all’impegno sociale e politico:

Programma Fisp 2018-2019

Compila la form di iscrizione sottostante:

Modulo iscrizione Fisp


L’iscrizione si considera perfezionata dopo aver ricevuto copia dell’avvenuto versamento all’indirizzo mail: pastoralesociale@diocesipadova.it

Effettua il versamento a: Fondazione Achille Grandi

Banca Popolare Etica Filiale di Padova Piazza Insurrezione, 10 – 35137 Padova

Codice IBAN: IT 76 C 05018 12101 000000148055

Causale: Nome e Cognome, iscrizione Fisp 2018-19


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