PerugiAssisi, un grido di pace lanciato insieme

Anche quest’anno, il prossimo 7 ottobre, la storica marcia ideata il 24 settembre 1961 dal pacifista Aldo Capitini mette in cammino da Perugia ad Assisi (24 km) decine di migliaia di persone e centinaia di associazioni, sindacati, scuole, enti locali, a testimoniare la presenza di una società civile che crede nei valori, che vuole costruire anziché distruggere, collaborare anziché competere, tutelare i diritti delle persone anziché sfruttare.

“Oggi è più necessario che mai alimentare azioni positive anziché fomentare l’odio – sottolinea Flavio Lotti, del Comitato promotore della Marcia – Vogliamo innalzare l’argine alla violenza dilagante nelle parole e nelle azioni. Abbiamo bisogno di mettere fine alla dittatura dell’individualismo e della competizione che ci sta mettendo gli uni contro gli altri”.

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I 25 anni di Casa Leonati. Famiglia tra le famiglie

Da 25 anni le suore di San Francesco di Sales accolgono in un appartamento nella parrocchia di Santa Teresa di Gesù Bambino, alla Guizza, ragazzine provenienti inviate dai servizi sociali. A questo anniversario si aggiunge il ventennale dell’associazione Leonati, nata per supportare le religiose nell’accoglienza delle bambine.

Storie ancora brevi, ma che racchiudono già sofferenze, abbandoni, trascuratezza e a volte ferite profonde. «Il taglio netto con la famiglia d’origine non è mai auspicabile – sottolinea suor Marina Tavernaro – se non in presenza di fatti gravissimi. Noi ci teniamo che mantengano un’idea positiva dei loro genitori. Poi stando qui, nella normalità della vita quotidiana, si rendono conto di cosa è mancato loro. La riconoscenza arriva dopo che se ne sono andate. È molto bello quando tornano a trovarci e dicono alle più piccole: non lamentatevi, vedrete che starete bene. Sono ragazze particolarmente sensibili e con le più piccole si capiscono al volo».

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Torre. In festa per san Michele e la Vergine del Rosario. Procedono i restauri

La comunità di Torre, con la sagra, celebra il suo patrono, San Michele Arcangelo, e la consacrazione della chiesa parrocchiale “edificio”, avvenuta il 29 settembre 1778. Quest’anno si celebra il 240° anno della sua dedicazione arcipretale.

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Santa Teresa di Gesù Bambino. I 25 anni di Casa Leonati Famiglia tra le famiglie

Da 25 anni le suore di San Francesco di Sales accolgono in un appartamento nella parrocchia di Santa Teresa di Gesù Bambino ragazzine provenienti inviate dai servizi sociali. A questo anniversario si aggiunge il ventennale dell’associazione Leonati, nata per supportare le religiose nell’accoglienza delle bambine.

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Una serata per sostenere il restauro della “Madonna di Pozzonovo”

Una serata per riscoprire la Madonna di Pozzonovo, presentare l’intervento di restauro che la interesserà e il progetto Mi sta a cuore, giunto alla sua terza edizione, con cui il Museo diocesano di Padova e l’Ufficio diocesano Beni culturali da alcuni anni promuovono il sostegno, da parte di singoli e collettività, al recupero dei beni culturali del territorio.

L’appuntamento è per venerdì 28 settembre, alle ore 21, nella chiesa parrocchiale di Pozzonovo (Pd). Una serata organizzata da Museo diocesano di Padova, Ufficio diocesano Beni culturali, parrocchia della Natività di Pozzonovo, con il patrocinio del Comune di Pozzonovo.

Per l’occasione a presentare l’intervento di restauro, che interesserà questa terracotta rinascimentale, saranno Andrea Nante e Carlo Cavalli, rispettivamente direttore e conservatore del Museo diocesano di Padova. La serata sarà allietata da un accompagnamento musicale con Carolina Putica al flauto dolce, Martina Baratella al violoncello e alla viola da gamba e Chiara De Zuani al clavicembalo. La serata è a ingresso libero, con la possibilità, al termine, di raccogliere donazioni a favore del restauro.

La Madonna di Pozzonovo è una delle tre terracotte che sono coinvolte nell’edizione 2018 del progetto Mi sta a cuore, insieme alla terracotta policroma raffigurante il Compianto del Cristo morto della Chiesa di San Pietro a Padova e a un’altra statua della Vergine conservata nella chiesa di San Nicolò sempre a Padova.

La terracotta di Pozzonovo raffigura una Madonna con il Bambino ed è datata al secondo quarto del XV secolo, forse opera dello scultore fiorentino Nanni di Bartolo, allievo di Donatello e attivo a Firenze nel cantiere di Santa Maria del Fiore. Dal 1424 Nanni è nel Veneto e lavora tra Venezia e Verona, senza abbandonare la pratica della modellazione in terracotta: a questi anni potrebbe risalire l’esecuzione della Madonna di Pozzonovo. La scultura è stata più volte ridipinta tra XIX e XX secolo.

Il progetto Mi sta a cuore non è solo una campagna di raccolta fondi, ma un’esperienza che vuole avvicinare comunità e cittadini alla conoscenza dei tesori storici e artistici di cui si è comuni depositari. Un percorso di vicinanza all’opera e di partecipazione al suo recupero che vede in calendario anche delle occasioni di “cantiere aperto” al pubblico durante il restauro delle opere, proprio per favorire una conoscenza ravvicinata di particolari, storia, evoluzione dell’intervento.

La terza edizione di Mi sta a cuore si dedica a opere in terracotta ed è propedeutica a una mostra che il Museo diocesano ha in cantiere per la fine del 2019 dal titolo Scultura in terracotta a Padova nel Rinascimento. Da Donatello a Riccio. Padova, infatti, nel Rinascimento fu un importante centro di produzione di terracotte, non secondario rispetto alle città emiliane e lombarde, grazie anche alla presenza di Donatello. Ma la fragilità del materiale, il mutamento delle pratiche liturgiche e devozionali e la trasformazione degli spazi sacri, l’incuria, le guerre, le dispersioni seguite alle soppressioni degli enti religiosi o causate da vendite sconsiderate anche in anni non lontani, hanno causato la perdita della maggior parte di questo patrimonio. Tuttavia nelle chiese di Padova e del territorio sopravvivono ancora alcune di queste sculture, spesso dimenticate, altre volte oggetto di una devozione popolare inconsapevole delle loro antiche origini e della loro bellezza, celata da secoli di ridipinture e manomissioni.

Per sostenere il restauro delle opere inserite nel progetto Mi sta a cuore, oltre alla partecipazione agli eventi che saranno organizzati nei prossimi mesi, c’è sempre la possibilità di contribuire tramite:

–      Versamento con bonifico bancario intestato a Diocesi di Padova – via Dietro Duomo 15 – 35139 Padova IBAN: IT 42 L 06225 12150 07400338821L Causale: Museo Diocesano – Mi sta a cuore

–      Donazione on line attraverso la piattaforma di crowdfunding rete del dono, all’indirizzo www.retedeldono.it/it/progetti/museo-diocesano-di-padova/mi-sta-a-cuore-2018

Per rimanere informati sugli eventi organizzati dal Museo diocesano:

o   www.museodiocesanopadova.it

o   facebook.com/MuseoDiocesanoPadova

Per informazioni: Museo diocesano 049 652855,

email: sostenitori@museodiocesanopadova.it

 

fonte: ufficio stampa della diocesi di Padova

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Pastorale dei giovani: ecco il nuovo ufficio diocesano

Nuovi componenti, nuovi obiettivi e soprattutto la voglia di mettersi al servizio delle comunità anche grazie alla visita pastorale che il vescovo Claudio sta per iniziare. Dal secondo piano di via Vescovado, nel cuore di Padova, dove ha sede la pastorale giovanile, parte invece un invito a partecipare da protagonisti al ripensamento generale del cammino che la Chiesa padovana intende compiere con i giovani nei prossimi anni, facendo tesoro dei frutti del Sinodo appena concluso: senza ricette pronte e con il desiderio di una pastorale davvero condivisa.

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Nomine dei preti 2018/5

  1. Don Maurizio Brasson – finora parroco di Pernumia – è nominato arciprete della Cattedrale e moderatore dell’UP della Cattedrale (comprendente le parrocchie di Cattedrale, San Benedetto, Santa Maria dei Servi, San Nicolò, Sant’Andrea, San Tomaso).
  2. Don Umberto Sordo – finora arciprete della Cattedrale e moderatore dell’UP della Cattedrale – è nominato parroco della Madonna Pellegrina in Padova.
  3. Don Alessandro Spiezia – finora parroco moderatore nell’UP di Zugliano, Grumolo Pedemonte e Centrale – è nominato parroco di Vigonza e Peraga nell’UP di Vigonza (che comprende anche Pionca e Codiverno).
  4. Don Fernando Fiscon – parroco di Codiverno – è nominato anche parroco di Pionca nell’UP di Vigonza.
  5. Don Dante Carraro – direttore del CUAMM – è stato nominato anche presidente del Consiglio di Amministrazione dell’Opera della Provvidenza S. Antonio (OPSA).
  6. Don Enrico Giantin – finora vicario parrocchiale nell’UP di Gallio, Foza, Sasso e Stoccaredo – è nominato vicario parrocchiale del Duomo di Abano (San Lorenzo).

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A Vigonza e Peraga arriverà don Alessandro Spiezia

Sarà don Alessandro Spiezia il nuovo parroco dell’unità pastorale di Vigonza, l’annuncio sarà dato durante le messe prefestive e festive  (di sabato 22 e domenica 23 settembre 2018) nelle comunità di Vigonza e Peraga e contemporaneamente a Zugliano, Centrale e Grumolo Pedemonte (nella zona vicentina della Diocesi di Padova), dove il sacerdote è attualmente parroco moderatore dell’unità pastorale.

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Dopo l’annuncio di due settimane fa alle comunità dell’unità pastorale di Vigonza-Pionca e Peraga dell’affaticamento di don Mauro Da Rin Fioretto, con la sua conseguente richiesta di essere temporaneamente esonerato dall’incarico di parroco, e l’affidamento della guida della comunità di Pionca al parroco di Codiverno, don Fernando Fiscon, il vescovo, mons. Claudio Cipolla, ha desiderato restituire un po’ di serenità – in tempi brevi – a parrocchie che avevano già subito numerosi cambiamenti negli ultimi anni. E accompagna questo annuncio con un messaggio personale che verrà letto durante le messe di questo fine settimana. Fine settimana che vede anche l’arrivo del vicario parrocchiale don Mattia Bozzolan.

«Carissime e carissimi cristiani – ha scritto mons. Cipolla – manifestandovi ancora una volta il mio dispiacere per la situazione che si è creata in modo inaspettato con la partenza di don Mauro – a cui va la nostra vicinanza e preghiera in questo momento di fatica – vi comunico che ho provveduto a destinare alle comunità di Vigonza e Peraga un nuovo parroco. Le vostre realtà sono ampie e complesse, ricche di persone, soprattutto di famiglie giovani. Negli ultimi anni erano già avvenuti diversi cambiamenti, che avete sempre accolto con generosità, ma che immagino vi abbiano anche lasciati un po’ frastornati. Ho ritenuto perciò importante offrirvi subito la possibilità di una ripresa stabile del cammino, che possa darvi fiducia e confermare il desiderio di vivere e crescere nella fede, seminando ancora abbondante il seme del Vangelo, in particolare tra i giovani e le famiglie. Per questa ragione ho deciso rapidamente per le vostre comunità, prima che per altre, nonostante l’indubbia difficoltà che comporta chiedere a un parroco e ad altre comunità un cambio repentino, tanto più all’inizio di un nuovo anno di attività pastorale».

«Il nuovo parroco – prosegue il vescovo Claudio – è don Alessandro Spiezia, ha 45 anni, e con grande spirito di obbedienza ha accettato questo nuovo servizio. Solo da quattro anni era parroco di Zugliano, Grumolo Pedemonte e Centrale, nell’Alto Vicentino. Quelle parrocchie, che costituiscono un’unità pastorale, sono molto dispiaciute di doverlo lasciar partire così presto, e quindi vi chiedo una preghiera anche per loro».

E infine un caloroso invito e la benedizione«Accoglietelo con le braccia aperte rinnovando la vostra fiducia; custodite la sua gioia: è un dono della Chiesa e del Signore per voi. Con le comunità di Pionca e di Codiverno, con don Fernando e don Mattia (appena giunto tra voi), mettetevi di nuovo in cammino, aiutandovi tutti insieme, annunciando il Vangelo e mantenendovi nella fraternità della nostra chiesa diocesana. Vi raggiunga la mia benedizione».

Don Alessandro Spiezia, 45 anni, dal 2014 parroco moderatore dell’unità pastorale di Grumolo Pedemonte-Centrale e Zugliano, originario della parrocchia di San Giuseppe in Padova, una recente laurea in fisica, ha alle spalle un ricco curriculum di educatore e formatore e di grande vicinanza al mondo giovanile: dopo l’ordinazione è stato per quattro anni (1998-2002) vicario parrocchiale (cappellano) a San Lorenzo di Abano Terme, e successivamente otto anni educatore in Seminario Maggiore (2002-2010) e quattro anni assistente del settore giovani di Azione cattolica e guida della pastorale giovanile (2014-2018). Nel 2014 arriva nella Pedemontana dove si è conquistato simpatia e affetto e ha contribuito al cammino dell’unità pastorale di cui era parroco moderatore.

Un addio non facile – quello di don Spiezia – che ha accolto la proposta del vescovo in spirito di comunione ecclesiale e di servizio: «Dopo un primo momento di sconcerto e disorientamento – scrive don Spiezia nel bollettino parrocchiale salutando le parrocchie – avendoci pregato e riflettuto sopra ed essendomi confrontato con chi di dovere, ho deciso di accettare la sua richiesta».

E se don Alessandro lascia «a malincuore le comunità dell’unità pastorale» sottolinea anche che ciò che «ha influenzato fortemente la mia decisione, è stata la preoccupazione del vescovo per le comunità di Vigonza e la richiesta accorata di “aiuto” che mi ha rivolto. Vivo questo cambiamento anche con spirito di fede: penso che attraverso i fatti della nostra “piccola” storia e le decisioni umane che ci riguardano si realizzi quel progetto che Dio ha per ciascuno di noi e che è la nostra felicità».

Don Alessandro Spiezia saluterà le comunità di Zugliano, Grumolo e Centrale domenica 7 ottobre per poi iniziare entro la fine del mese il suo ministero a Vigonza e Peraga.

 

fonte: Ufficio stampa Diocesi di Padova

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“Il Sinodo? Un’esperienza che ci arricchirà come Diocesi”

La telefonata della segreteria generale è arrivata a fine luglio, comunicando la scelta di papa Francesco di nominarlo membro del Sinodo dei vescovi che dal 3 al 28 ottobre affronterà il tema de “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. Un breve (e comprensibile) momento d’incertezza, uno sguardo al calendario e qualche necessario cambiamento (la visita pastorale: “salta” giocoforza la prima tappa in programma a Zugliano e Zanè), la scelta di fidarsi e affidarsi: dal 3 ottobre, appena tornato dal viaggio in Turchia con i preti giovani, il vescovo Claudio sarà a Roma per un mese che promette di rivelarsi l’ennesimo snodo cruciale nell’impegno di rinnovamento della Chiesa che è la cifra più profonda del magistero di Francesco.

Lo incontriamo a Villa Immacolata, nel primo giorno della settimana dedicata ai preti che hanno cambiato il loro servizio pastorale: un tema, quello del cambiamento, che percorre come auspicio anche la Lettera che i giovani del Sinodo hanno rivolto alla Chiesa di Padova e che quest’anno attende di essere presa in mano dalle comunità, come prezioso contributo alla più generale riflessione sull’identità della parrocchia. Ma andiamo con ordine.
«Quella che mi appresto a vivere sarà sicuramente un’esperienza densa di incontri che al mio ritorno potranno arricchirci come diocesi. Al tempo stesso, se ce ne sarà l’opportunità, vorrei portare e condividere con altri la nostra esperienza, che è il frutto di un lavoro per tanti aspetti straordinario».

LEGGI L’INTERVISTA INTEGRALE AL VESCOVO CLAUDIO NEL NUMERO IN PARROCCHIA E IN EDICOLA DA DOMANI

 

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Cambi di preti in città…verso una pastorale diffusa e in rete nel centro storico

Nelle prossime domeniche di ottobre alcune comunità parrocchiali della città di Padova vivranno alcuni “cambi di parroco”, come previsto dalle “nomine” ufficializzate tra giugno e luglio. Altre, sono di questi ultimi giorni. Sono passaggi importanti e delicati per le comunità parrocchiali e per i sacerdoti coinvolti, che vanno accompagnati con affetto e letti nella progettualità di una Chiesa che cammina insieme. Sono passaggi orientati ad attivare quei dinamismi e sollecitudini pastorali utili a ridisegnare i volti delle parrocchie nell’orizzonte dell’evangelizzazione, in un mondo in continuo e veloce cambiamento, e in linea con l’attenzione alla parrocchia, centro vitale di una comunità cristiana, su cui la Diocesi ha aperto un’ampia e articolata riflessione che accompagnerà anche il cammino pastorale dei prossimi anni. Ogni cambio incrocia esperienze e tradizioni, freschezze e novità, timori e speranze, gratitudini e attese.

Così la parrocchia di Ponte di Brenta saluterà domenica 23 settembre, in tutte le messe, don Renzo Rizzato, per 19 anni parroco nella comunità di San Marco, che si ritira dal servizio per raggiunti limiti di età. A succedergli è stato chiamato don Matteo Ragazzo, classe 1966, che farà il suo ingresso domenica 7 ottobre alle ore 16. Don Matteo, dopo essere stato parroco a Ca’ Onorai e a Bertipaglia ha collaborato per alcuni anni alla pastorale nelle comunità di Sant’Eufemia e San Leonardo di Borgoricco.

A Cristo Risorto di Mortise, domenica 21 ottobre, arriverà da Ospedaletto Euganeo don Federico Camporese, 55 anni, che prende il testimone da don Alessio Bertesso, nuovo pastore della parrocchia di San Lorenzo ad Abano, dove farà il suo ingresso domenica 23 settembre.

In centro storico, la comunità del Torresino saluterà invece don Luca Fanton (destinato a Ospedaletto Euganeo) domenica 21 ottobre, e la domenica successiva (28 ottobre) accoglierà don Ulisse Zaggia che, per poter adempiere con cura il suo ministero di parroco e il suo servizio di cappellano della Polizia di Stato di Padova, ha chiesto di poter guidare una parrocchia più piccola rispetto a quella della Madonna Pellegrina che gli era stata affidata lo scorso anno.

L’ultimo passaggio è stato ufficializzato in questi giorni, con la comunicazione ai relativi consigli pastorali parrocchiali: alla Madonna Pellegrina andrà l’attuale arciprete della Cattedrale e parroco moderatore dell’Unità pastorale della Cattedrale (comprendente le parrocchie di Cattedrale, San Benedetto, Santa Maria dei Servi, San Nicolò, Sant’Andrea, San Tomaso), mons. Umberto Sordo.

Originario di Padova, 54 anni, don Umberto ha alle spalle una ricca esperienza parrocchiale che lo ha visto “pioniere” nell’avvio dell’esperienza delle unità pastorali: dopo essere stato otto anni a Lozzo Atestino, prima come vicario parrocchiale (1997-1999) e poi come arciprete (1999-2005) è stato co-parroco dell’unità pastorale di Cona-Cantarana-Monsole-Pegolotte per nove anni, dal 2005 al 2014, e successivamente a Padova dal 2014 arciprete della Cattedrale a parroco moderatore dell’unità pastorale della Cattedrale. A succedere a mons. Sordo arriva il coetaneo don Maurizio Brasson, classe 1964, dal 2007 arciprete di Pernumia e precedentemente (2000-2007) di Arquà Petrarca, ma con esperienze di vicario parrocchiale (cappellano) a Padova (Guizza e Camin) oltre che a Este-Grazie.

Un passaggio importante, quest’ultimo, che accende i riflettori sull’avvio di un ripensamento complessivo della pastorale del Centro storico di Padova, sulla base di un’esperienza maturata in quattro anni di unità pastorale che ha avviato sinergie e messo le fondamenta per una pastorale sempre più diffusa e in rete.







 

fonte: ufficio stampa della diocesi di Padova

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