Nomine dei preti 2018/7

  1. Don Gianandrea Di Donna è nominato direttore dell’Ufficio diocesano per la Liturgia.
  2. Don Ruggero Toldo – finora direttore dell’Ufficio diocesano per la Liturgia – rimane nel medesimo ufficio come vice-direttore.
  3. Per la preparazione e lo svolgimento delle celebrazioni del Vescovo in Cattedrale è nominata un’equipe formata da Don Vito Antonio Di Rienzo (responsabile, che svolgerà il ruolo di assistente al Vescovo), don Gianandrea di Donna, don Ruggero Toldo, don Mattia Francescon.
  4. Don Matteo Fornasiero – finora missionario fidei donum in Brasile – è nominato parroco di Pernumia.

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Nomine dei preti 2018/7

  1. Don Gianandrea Di Donna è nominato direttore dell’Ufficio diocesano per la Liturgia.
  2. Don Ruggero Toldo – finora direttore dell’Ufficio diocesano per la Liturgia – rimane nel medesimo ufficio come vice-direttore.
  3. Per la preparazione e lo svolgimento delle celebrazioni del Vescovo in Cattedrale è nominata un’equipe formata da Don Vito Antonio Di Rienzo (responsabile, che svolgerà il ruolo di assistente al Vescovo), don Gianandrea di Donna, don Ruggero Toldo, don Mattia Francescon.
  4. Don Matteo Fornasiero – finora missionario fidei donum in Brasile – è nominato parroco di Pernumia.

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I primi passi della Visita pastorale del vescovo Claudio alle comunità di Valdobbiadene

Bigolino, San Giovanni di Valdobbiadene, San Pietro di Barbozza, Guia San Giacomo, Guia Santo Stefano, San Vito di Valdobbiadene e Valdobbiadene sono le sette comunità parrocchiali che il vescovo di Padova sta incontrando in questa prima tappa (2-11 novembre 2018) della sua prima Visita pastorale. Una visita che parte dalla “periferia” trevigiana della Diocesi di Padova e che nel giro di tre anni permetterà a mons. Claudio Cipolla di incontrare tutte le comunità del territorio diocesano.

Una visita all’insegna dell’ordinarietà e del quotidiano di ciascuna parrocchia, senza  programmazioni eccezionali, ma offrendo al vescovo la possibilità, unica e preziosa, dell’incontro autentico con persone, gruppi, realtà ecclesiali, organismi parrocchiali, giovani. Non a caso il vescovo Claudio ha scelto come “motto” per accompagnare questa visita il versetto degli Atti degli apostoli: «Ritorniamo a far visita ai fratelli in tutte le città nelle quali abbiamo annunciato la parola del Signore, per vedere come stanno» (At 15,36).

I primi passi della Visita pastorale alle parrocchie di Valdobbiadene mons. Cipolla li ha percorsi per raggiungere il cimitero di Bigolino, nel giorno in cui la Chiesa commemora i fedeli defunti (2 novembre), e benedire le tombe: è stata l’occasione per pregare e per ricordare anche i 17 preti e 2 diaconi permanenti mancati durante l’anno. Le prime due giornate, di visita pastorale a Bigolino e San Giovanni, sono state intense di incontri e confronti: i consigli pastorali parrocchiali, i consigli per la gestione economica, i bambini del catechismo, alcune persone malate e anziane… Una ricchezza di incontri che ha visto anche le comunità interrogarsi su che chiesa vogliamo essere e che strada intraprendere. Ore intense e incontri partecipati.

Nella celebrazione “pre-festiva”, la sera di sabato 3 novembre, a Bigolino, il vescovo Claudio ha potuto sottolineare il valore della visita pastorale come “incontro”: «sono qui per venirvi a trovare». Può sembrare ambizioso o troppo familiare? Si è domandato il vescovo. No, perché «parlare di comunità significa parlare di relazione, di conoscenza reciproca. E le parrocchie dovrebbero trasformarsi in luoghi dove si vive bene, dove si sta bene perché ci sono gli altri, perché ci conosciamo tra di noi», ma soprattutto ha evidenziato mons. Cipolla: «perché ci vogliamo bene». E ha proseguito «mi piacerebbe, in questo mio venirvi a visitare, percepire se vi volete bene. “Da questo riconosceranno che siete miei discepoli, ci ricorda Gesù, se vi amate l’un l’altro”».

Il volersi bene come comunità, significa sostenersi, ha ricordato il vescovo, ma dice anche la possibilità di trasmettere la fede ai più piccoli e «la fede è una strada che il Signore ci mette davanti per la nostra realizzazione e per la nostra felicità». «Il senso di tutti gli interventi del Signore – ha sottolineato infatti mons. Cipolla, riprendendo le letture domenicali – è orientato alla nostra realizzazione e per la nostra felicità». Ecco che se i sacerdoti hanno il compito di tenere insieme una comunità, ciascuno ha anche il compito di custodire e trasmettere il senso della presenza del Signore nella propria vita (il timor di Dio), specie ai piccoli.  E infine un monito: «non cedete alla tentazione di disperdervi».

Al termine della celebrazione, a cui ha partecipato una rappresentanza degli alpini, il vescovo Claudio che proprio in mattinata aveva diffuso un messaggio di richiamo alla pace, in occasione dei 100 anni dalla firma dell’Armistizio del 1918, ha partecipato a una cerimonia di commemorazione dei caduti, con la deposizione di una corona sul monumento che fronteggia la chiesa di San Michele arcangelo di Bigodino.

La visita prosegue domenica 4 novembre con la celebrazione della messa alle 9.30 a San Giovanni e la benedizione dei mezzi agricoli e alle 10.45 a Bigolino, lasciando poi spazio all’incontro del vescovo con i sacerdoti del vicariato. In serata, alle 18, il vescovo presiede l’Eucaristia a San Vito
Tra gli appuntamenti dei prossimi giorni ci saranno: lunedì 5 novembre alle ore 17 la celebrazione al santuario della Vergine del Caravaggio e alle ore 20.45 a Bigolino una veglia di preghiera con tutti gli operatori pastorali delle comunità di Valdobbiadene, aperta a quanti lo desiderano; sabato 10 novembre, sempre a Bigolino, alle ore 20.45 un incontro del vescovo con i giovani.

Durante la settimana: incontri con le comunità e visite, mentre sabato 10 novembre alle ore 19, il vescovo Claudio celebra la santa messa a Guia Santo Stefano e domenica 11 novembre  alle ore 9.15 a Guia San Giacomo, alle ore 11 a San Pietro di Barbozza e alle ore 18 a Valdobbiadene.

fonte: ufficio stampa diocesano

Nel video le prime impressioni del vescovo

Nella gallery alcuni momenti della celebrazione eucaristica prefestiva del 3 novembre a Bigolino








Qui gli approfondimenti sul territorio visitato dal vescovo nell’Atlante della visita pastorale realizzato dal settimanale La Difesa del popolo in collaborazione con l’Ufficio diocesano di Pastorale sociale e del lavoro: https://www.difesapopolo.it/Visita-pastorale/Valdobbiadene

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Cento anni fa la firma dell’Armistizio: oggi, come allora, prevalga il desiderio di pace

La celebrazione dei 100 anni dalla firma dell’Armistizio, che pose fine al conflitto tra Italia e Austria-Ungheria, e che favorì la fine della Grande Guerra, è l’occasione per volgere il pensiero a fatti lontani nel tempo, ma profondamente scolpiti nella storia del nostro territorio e anche della Chiesa di Padova, e per rileggere con gli occhi di oggi l’insegnamento e il monito della Storia.

Il 1° agosto 1917 papa Benedetto XV, nella “Nota ai capi dei popoli belligeranti”, non esitò a definire tale conflitto una “inutile strage”. Questa espressione del Pontefice, passata alla storia, non era distante da quelle usate dai Vescovi del Nordest, e in particolare del mio predecessore mons. Luigi Pellizzo, che in quei drammatici mesi quasi ogni giorno scriveva al Papa, raccontando con parole puntuali e accorate ciò che stava accadendo nelle zone di prima linea, e anche in città. Come è noto, la Chiesa di Padova abbraccia un territorio molto vasto – parte della Val d’Astico, parte della Valsugana, l’Altopiano di Asiago, il Monte Grappa, parte del Feltrino, Valdobbiadene –, corrispondente o prossimo a quel fronte che vide impegnati per anni migliaia di nostri fratelli e sorelle in una estenuante guerra di posizione: a stretto contatto con le sofferenze di quelle amate popolazioni della sua Diocesi, cresceva nel cuore di mons. Pellizzo e di tanti altri l’anelito alla pace, unica via per il ritorno a una vita prospera e dignitosa. La “firma per la pace” arrivò finalmente il 3 novembre, nel pomeriggio, a Villa Giusti, in terra padovana. Le campane della vicina chiesa di Mandria alle 18.39 suonarono, e ad esse fecero eco le campane di tutta la città. Il desiderio di pace diventava realtà, e il suono festoso delle campane esprimeva la gioia di tutti.

È importante, nel momento e nel luogo in cui fu apposta la “firma per la pace”, che in tutti noi ritrovi slancio e possibilità di esprimersi quell’intenso desiderio di pace. Il nostro pensiero va prima di tutto a quegli “angoli di mondo” – e non sono pochi – in cui il conflitto armato è presente, troppo spesso dimenticato, a volte anche alimentato dall’esterno. Papa Francesco non si stanca di ripeterci che anche oggi si sta combattendo una terza guerra mondiale a pezzetti: non deve pertanto spegnersi l’impegno di tutti (a partire da chi ha grandi responsabilità politiche ed economiche) a costruire la pace, sempre e in ogni luogo.

Ma vorrei aggiungere: anche qui, in Veneto, in Italia e in Europa, dove da tempo non si vivono conflitti armati, c’è bisogno – sempre e ancora – di alimentare il desiderio della pace con stili e atteggiamenti di pace.

Tutti gli esseri umani desiderano la pace, è l’anelito più profondo, manifestazione del loro desiderio, di infinito, di bellezza, di bene… di Dio in definitiva. Ma il loro animo può essere avvelenato: tale desiderio può essere coperto dal bisogno, spesso indotto, di trovare un nemico a cui attribuire la causa delle proprie difficoltà; può essere soppiantato da una spinta alla conflittualità permanente; può sparire in processi, interiori ed esteriori, di continua segmentazione e disgregazione sociale, di divisione tra un “noi” e un “loro”, che poco a poco si sedimenta come visione della realtà. Il desiderio di pace può essere annacquato da un’indifferenza che non si accorge del male che viene seminato dalle parole violente, dagli slogan volgari, dalle generalizzazioni su categorie di persone, fino a rendere quasi accettabili socialmente pensieri e gesti che pensavamo spariti per sempre dall’orizzonte della nostra civiltà.

Il desiderio di pace pertanto va custodito e riscoperto dentro di noi, attraverso la memoria di ciò che è stato, l’educazione dei più piccoli, il richiamo continuo ai valori, una continua conversione dei cuori. E forse oggi è necessario che si alzino ancora le nostre voci forti a dire che non vogliamo guerre né conflitti contro nessuno, che la violenza delle parole è pericolosa, che nessuno è nemico per definizione, che ogni guerra e ogni violenza – armata, economica, sociale, verbale – è sempre una “inutile strage”.

La “firma per la pace” di 100 anni fa, sia ancora un impegno scritto nel cuore di tutti. Ogni comunità, ogni famiglia, ogni persona sia vigilante su sentimenti e azioni che hanno il sentore della violenza, e si senta chiamata ad essere profeta di pace. Il Dio della pace benedica ogni popolo perché possa crescere in prosperità e pace, e tenga vivo in noi sempre l’impegno radicale per la pace.

Padova, 3 novembre 2018

+ Claudio Cipolla

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Il vescovo Claudio vicino alle popolazioni dell’Altopiano di Asiago

Carissimi fratelli e sorelle dell’Altopiano di Asiago, 

la pace sia con voi!

Vi scrivo queste poche righe dopo aver appreso l’enormità e la gravità dei danni provocati dal maltempo sull’Altopiano, una terra così ricca di bellezza che ho imparato ad amare e conoscere in questi anni. Ho parlato con i vostri parroci e ho raccolto tutta la fatica di questi giorni e di quanto si profila all’orizzonte. 

Vi esprimo di vero cuore la mia vicinanza e il mio affetto in questo momento in cui state ancora cercando di capire e porre rimedio ai danni.

Sono certo che anche in questa situazione difficile e di disagio saprete trovare, sotto la guida delle istituzioni preposte, le soluzioni e le modalità più adatte per riportare l’Altopiano al suo splendore, pur consapevole che ci vorrà tempo, ma più volte ho toccato con mano la vostra forza d’animo e tenacia, che mi fanno intuire che non aspetterete a darvi da fare.

Mi sento di ringraziare i soccorritori e le amministrazioni che si stanno prodigando per i soccorsi assieme ai molti volontari. A loro e a tutti voi va la mia vicinanza e la mia preghiera. 

Dio nostro Padre, lo Spirito Amore e il Figlio Gesù Cristo consolino tutti noi e ci donino nuova speranza.

Con affetto

don Claudio, vescovo di Padova

2 novembre 2018

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Don Giuseppe Zanon riposa tra le braccia del Padre

Il vescovo Claudio, la Chiesa di Padova, la famiglia Zanon e l’Opera della Provvidenza, dove ha trascorso gli ultimi giorni, annunciano che don Giuseppe Zanon ci ha lasciati all’alba di questa domenica 28 ottobre 2018.

Don Giuseppe Zanon, nato a Pernumia (Pd) il 19 marzo 1939, era stato ordinato nel 1963. Una vita dedicata alla Chiesa e al presbiterio padovano, che ha servito con dedizione fino all’ultimo. Canonico onorario  della Cattedrale, ha seguito la formazione di molti sacerdoti durante il suo incarico di rettore del Seminario Vescovile e nei tanti anni in cui è stato delegato vescovile per il clero e più recentemente nel servizio di vicinanza ai preti anziani.

Il Signore lo accolga tra le sue braccia e lo ricompensi per il bene fatto. Lo accompagniamo con la preghiera.

Quanto prima verrà pubblicato un suo profilo dettagliato e la data delle esequie.

 

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Ordinazione diaconale 2018

Il libretto della celebrazione Eucaristica con il rito di ordinazione diaconale presiedute da S.E.R. mons. Claudio Cipolla vescovo di Padova.

Basilica di Santa Maria Assunta nella Cattedrale – Padova, sabato 27 ottobre 2018

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Caritas e Housing First. L’amica dei senza dimora, e la forza della fede

Francesca Magoga, originaria di Treviso, per motivi di lavoro si è trasferita a Padova, nella parrocchia del Carmine, nel 2010. Nell’estate 2014 il parroco ha preso la decisione di affidare a Caritas i locali dell’ex canonica, due appartamenti, per dare il via a un progetto di “housing first”, una casa “subito” per persone senza fissa dimora.

Leggi il servizio della Difesa del popolo

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Mestrino. Domenica 28 ottobre si parla del linguaggio del corpo

Mestrino. Domenica 28 ottobre l’incontro “Il linguaggio del corpo: la comunicazione non verbale rapida e diretta che arriva molto prima delle parole”

Leggi il servizio della Difesa del popolo

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Tutto pronto per l’Assemblea Caritas, sabato 10 novembre

10 novembre. All’Opsa ci sarà anche Francesco Marsico, responsabile dell’Area nazionale di Caritas Italiana.

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