Corso sul Libro di Giona

CONSELVE Sala Dante

9 – 16 – 23 – 30 ottobre 2019

ore 20.45 – 22.30

Relatore: prof. Davide Viadarin

Iscrizioni e referente: Maurizio Cacciatori – mauriziocacciatori48@gmai.com

 

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La marcia e la memoria di don Ruggero Ruvoletto a Manaus

Quanto sei “neofita” del Brasile (ma ciò vale per ogni posto) a volte ti colpiscono dettagli apparentemente insignificanti per chi qui da anni vive e opera ed è implicato in cose ben più serie. A me in questi giorni ha colpito l’abitudine di “stampare” magliette per ogni evento, con immagini e scritte spesso esplicitamente religiose, veri e propri “santini” da indossare. Arrivato a Manaus, nella parrocchia di S. Etelvina, insieme a don Lucio e don Orazio, da anni fidei donum in Brasile, nella canonica dove visse e fu ucciso don Ruggero Ruvoletto siamo stati accolti con una gentilezza squisita dai due padri missionari della Congregazione di Guadalupe, p. Alejandro e p. Luiz, e per prima cosa ci hanno donato una maglietta della marcia per la pace che si sarebbe svolta da lì a poco, con impressa una grande foto del volto sorridente di don Ruggero. Di magliette raffiguranti don Ruggero, in quel pomeriggio poi ne ho viste molte altre, diverse tra loro, ma sempre con il suo volto sorridente che tutti ben ricordiamo. Significativo questo incrocio di volti: centinaia di persone sorridenti, tra cui molti con addosso il volto sorridente di don Ruggero! Persone, che dopo 10 anni tengono ancora viva la memoria di chi per loro è un vero e proprio “martire” della fede e della giustizia. Nei loro volti, c’è un riflesso indelebile del volto di don Ruggero. E tra loro molti erano i giovani e i ragazzi provenienti dalle diverse aree missionarie del quartiere periferico di Manaus, con i loro presbiteri, provenienti da varie parti del Brasile e del mondo.

Tutti lì, per partecipare alla marcia che don Ruggero aveva ideato l’anno prima di morire per chiedere giustizia e pace, e che, in coincidenza con il decimo anniversario della sua morte e con quanto l’Amazzonia sta vivendo, era stata intitolata “Missione in Amazzonia, un grido per la vita e per la pace”. Un cammino intervallato da rappresentazioni e canti animati da giovani e ragazzi. Un cammino che ha toccato molti temi cari a don Ruggero, alla Chiesa in Brasile, a Papa Francesco, che oggi sono i temi del Sinodo sull’Amazzonia, spesso evocato nei vari interventi, e vigorosamente sostenuto anche dal vescovo ausiliare di Manaus, Josè Albuquerque, che ha presieduto la messa conclusiva, concelebrata da tanti preti delle diverse aree missionarie di Manaus coinvolte.

E a proposito di Sinodo: portando il saluto del Vescovo Claudio, ho letto uno stralcio di una lettera che don Ruggero scrisse dopo un po’ che era arrivato a S. Etelvina: «Il mio cuore è colmo di gioia, gratitudine, fiducia e trepidazione, perché l’orizzonte ricco e variopinto di questa terra mi rivela la bellezza di Dio, il suo amore per la creazione e l’umanità, ma anche perché, attraverso il grido dei piccoli e dei poveri, ci è chiesto di cambiare il nostro modo di essere missionari: ascoltare, rispettare, contemplare, custodire ogni vita, con dignità e facendo della comunità cristiana un luogo di comunione e di speranza. Bisogna aprire le finestre lasciando passare aria e luce vitali, aprendo al nuovo di cui non si deve aver paura. La diversità è dono e ricchezza, non minaccia. I popoli dell’Amazzonia ci stanno insegnando una strada nuova, spronandoci a rivedere i nostri stili di vita, a stringere relazioni fraterne, a intraprendere cammini di evangelizzazione inculturata”.

Più di qualcuno è rimasto colpito da queste parole perfettamente in sintonia con il senso del Sinodo voluto da Papa Francesco: quasi come se don Ruggero avesse voluto sostenere e incoraggiare il popolo lì presente in questo cammino di Chiesa così significativo… e avesse cominciato a farlo già dieci anni fa, con lucidità sensibilità di pastore e di uomo che sapeva cogliere l’essenziale e la direzione da seguire.

Toccante la tappa nella casa di don Ruggero, dove i padri missionari che ora la abitano, con una cura e una delicatezza non scontata, hanno allestito un piccolo altare-memoriale, accanto alla sua stanza dove fu trovato morto, con alcuni suoi oggetti personali e per la celebrazione della Messa, diverse sue immagini, e i ritagli di giornali che davano la drammatica notizia. Il popolo che prega per don Ruggero e con don Ruggero è stata l’immagine di una Chiesa che non si è rassegnata, che porta nel cuore la fede in Gesù risorto e le grandi speranze di giustizia, di pace, di non violenza, di rispetto per la dignità di ogni persona, coltivate fino a 10 anni fa con forza dal nostro fratello e loro parroco pe. Rogério.

Dieci anni non sono pochi: vedere ora come rimane viva la memoria, dice che un seme di vangelo autentico è stato seminato, nei due anni scarsi di presenza fisica e soprattutto in quella brutale morte da innocente, che “fa piangere anche Dio”. Una memoria visibile nel nome “Pe. Rogério Ruvoletto” dato all’area missionaria, al centro culturale promosso dalla parrocchia, addirittura alla feira municipal (mercato municipale), per volontà degli abitanti del quartiere. Ma soprattutto una memoria visibile nell’impegno per la pace e la giustizia di tante persone convinte e toccate nel cuore da quel seme.

Questa memoria viva è vita e stimolo per ciascuno di noi, dentro questo misterioso legame che la storia luminosa e drammatica di don Ruggero ha saldato tra queste due terre, Padova e Manaus, così vicine spiritualmente seppure lontane fisicamente.

dal Brasile, don Marco Cagol















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Mi sta a cuore presenta La Riviera dei Benedettini. Alla scoperta di tre monasteri padovani lungo il Bacchiglione

La Riviera dei Benedettini. Alla scoperta di tre monasteri padovani lungo il Bacchiglione è la nuova iniziativa promossa dal Museo Diocesano di Padova insieme alle Chiese del Centro Storico di Padova e all’iniziativa Spazi di Pace – Chiese aperte proposta all’interno del progetto MI STA A CUORE (che sostiene, in questa terza edizione, il restauro di tre opere in terracotta policroma) e che di fatto “celebra” la conclusione del restauro del Compianto sul Cristo morto, conservato nella chiesa di San Pietro a Padova (scheda in allegato). Restauro che porta a conclusione il recupero delle tre opere in terracotta policroma (le altre due sono: la statua della Madonna con Bambino della chiesa di San Nicolò e quella della Madonna in trono con Bambino della chiesa parrocchiale di Pozzonovo in provincia di Padova). Il recupero di queste tre opere in terracotta policroma, che saranno esposte nel 2020 al Museo Diocesano all’interno della mostra “A nostra immagine”. Scultura in terracotta a Padova nel Rinascimento da Donatello a Riccio, vede la stretta collaborazione tra Diocesi di Padova, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso e Università di PadovaCentro Interdipartimentale di Ricerca, Studio e Conservazione dei Beni Archeologici, Architettonici e Storico-Artistici, ed è stato possibile grazie alla generosità di numerosi benefattori e dei contributi, in particolare per il Compianto sul Cristo morto, di Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Fondazione Antonveneta-Monte dei Paschi di Siena.

Con La Riviera dei Benedettini. Alla scoperta di tre monasteri padovani lungo il Bacchiglione sono in programma visite guidate ai siti di tre antichi monasteri benedettini (ora non più abitati) che si affacciano sul tronco maestro del Bacchiglione (Riviera San Benedetto): San Pietro, San Benedetto Vecchio e San Benedetto Novello (poi Monastero della Visitazione); e due concerti nei giorni di sabato 28 e domenica 29 settembre 2019. Il ricavato delle due giornate andrà a sostegno del progetto MI STA A CUORE.

Fili invisibili uniscono questi luoghi, distanti solo poche decine di metri. Innanzitutto le acque del Bacchiglione, sulle cui rive sorsero le tre comunità, maschili e femminili: prima San Pietro nel 1026, poi San Benedetto Vecchio nel 1195 e infine San Benedetto Novello tra il 1259 e il 1267. In secondo luogo la spiritualità benedettina nelle sue diverse declinazioni, che nel silenzio della clausura con la sua presenza fatta di lavoro e di preghiera (ora et labora) ha alimentato per secoli la vita spirituale e culturale della città, trasformandone gli spazi urbani e arricchendoli di importanti fondazioni monastiche, con i loro chiostri, le biblioteche, i refettori, le opere d’arte che ornavano le chiese e gli ambienti di vita comune, gli ordinati spazi verdi, gli orti e i frutteti. Un ruolo che i tre monasteri condividono con gli altri insediamenti benedettini sorti negli stessi secoli in città e in campagna, a cominciare dal più antico monastero di Santa Giustina a Padova.

Infine la triste storia della soppressione delle comunità religiose, decretata dal governo napoleonico nel 1810, seguita dalla parziale distruzione delle strutture monastiche, e dalla loro destinazione ad altri usi. Solo il Monastero di San Benedetto Novello si è in parte salvato, anche grazie all’affidamento dal 1890 all’ordine delle Visitandine, che lo ha abitato fino al 2014.

Tutti e tre questi luoghi hanno consegnato importanti testimonianze della scultura rinascimentale padovana in terracotta: il Compianto nella chiesa di San Pietro, di cui si è ora concluso il restauro nell’ambito del progetto Mi sta a cuore; la Deposizione nella chiesa di San Benedetto Vecchio, purtroppo semidistrutta dal bombardamento del 1944, i cui frammenti sono in parte esposti al Museo Diocesano; una Madonna con Gesù Bambino che era nel Monastero della Visitazione (già di San Benedetto Novello) custodita amorevolmente dalle monache Visitandine fino al 2014 e ora in restauro, in attesa di essere presentata il prossimo anno in occasione della mostra “A nostra immagine”. Scultura in terracotta a Padova nel Rinascimento da Donatello a Riccio, che sarà proposta dal Museo Diocesano dal 15 febbraio al 2 giugno 2020.

La Riviera dei Benedettini prevede due giorni di visite guidate nei giorni di sabato 28 e domenica 29 settembre, con un biglietto di accesso a tutti e tre i siti di 10 euro, con validità giornaliera. Le visite sono a numero chiuso ed è consigliata la prenotazione.

Di seguito gli orari delle visite guidate

Sabato 28 settembre

Visite guidate nei seguenti orari:

Monastero della Visitazione: 15.00; 15.45; 16.30

Chiesa di San Benedetto Vecchio: 15.00; 15.45; 16.30

Chiesa di San Pietro: 15.00; 15.45; 16.30

 Domenica 29 settembre

Visite guidate nei seguenti orari:

Monastero della Visitazione 10.30; 15.00; 15.45; 16.30

Chiesa di San Benedetto Vecchio: 11.15; 15.00; 15.45; 16.30

Chiesa di San Pietro: 12.00; 15.00; 15.45; 16.30

Informazioni e prenotazioni: 049 8226159-8

info@museodiocesanopadova.it

 

A chiudere le due giornate di visite ci saranno due concerti, il primo, dal titolo Vita nostra est, sabato 28 settembre alle ore 21, nella chiesa di San Pietro inaugura la conclusione del restauro del Compianto sul Cristo morto, e vede la partecipazione di Elisabetta Tiso (soprano), Bianca Simone (alto) e Chiara De Zuani al clavicembalo. Al termine del concerto ci sarà la visita al Compianto restaurato.

Il secondo – Crucis et Gloriae Mysterium – è un concerto spirituale sulla Passione e Resurrezione di Cristo ed è in programma domenica 29 settembre, alle ore 18.30, nella chiesa di San Benedetto Vecchio (riviera San Benedetto) e vede la partecipazione del Coro San Prosdocimo-Schola Gregoriana della Cappella Musicale della Cattedrale di Padova, con la direzione del maestro Alessio Randon.






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Corso sui fondamenti biblici dell’Eucaristia

L’obiettivo del corso è scoprire o riscoprire l’Eucaristia attraverso le Scritture, dalla Pasqua ebraica fino alla Pasqua di Gesù che compie la promessa di salvezza di Dio a favore dell’uomo. È una ricerca delle motivazioni che rendono l’Eucaristia il centro della vita cristiana.

1° laboratorio: Un popolo schiavo sperimenta un futuro di libertà nell’alleanza con Dio

2° laboratorio: Il popolo celebra questa liberazione nella Pasqua. È il memoriale

3° laboratorio: La nuova alleanza nel sangue di Gesù

4° laboratorio: Nell’ultima cena, Gesù dona pane e vino, il suo corpo e il suo sangue

5° laboratorio: La Chiesa, corpo di Cristo, popolo perdonato e vivo, attende il suo Signore

 

MONTEGROTTO TERME Centro parrocchiale

9 – 16 – 23 – 30 ottobre – 6 novembre 2019

 

Orario incontri: 20,30 -22,30

Quota di partecipazione: € 25

 

 

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«Che cosa farò…»

Per il quarto anno consecutivo la Diocesi di Padova presenta pubblicamente il Rapporto annuale (Bilancio), quest’anno relativo al 2018, che ha come riferimento biblico un inciso tratto dal vangelo di domenica 22 settembre (Lc 16,1-13): «Che cosa farò…», nell’intento di dare a quest’affermazione il valore dell’interrogativo etico e virtuoso in ordine a un’amministrazione trasparente, coerente con la missione della Chiesa, e in grado di domandarsi con chiarezza se le scelte che si mettono in essere sono evangeliche e corrispondono alla ricerca del bene per la comunità.

Che cosa farò dei beni (che sono dono da declinare per le diverse azioni pastorali della Chiesa), che ho come Chiesa, come parrocchia, per rispondere alla mia missione? È in fondo questa la domanda che fa da traccia a tutto il Rapporto annuale 2018, che presenta due significative novità, accanto al Bilancio. In primo luogo il Bilancio dell’ente Diocesi di Padova quest’anno è per la prima volta “certificato” dalla PricewaterhouseCoopers SpA. La certificazione ha comportato una revisione del Manuale dei principi contabili, la riclassificazione delle voci dello Stato Patrimoniale e un prospetto del Conto Economico per aree di gestione. In secondo luogo presenta un’analisi dei “beni immobili” di 13 enti diocesani (Diocesi, Antoniana srl, Associazione universale Sant’Antonio, Casa del Clero, Centro universitario, Collegio Gregorianum, Movimento Apostolico Diocesano, Opera Diocesana Adorazione Perpetua, Opera Achille Grandi, Opera Casa Famiglia, Opera Nostra Signora di Lourdes, Seminario vescovile, Villa Immacolata), realizzata da Sinloc SpA (società di consulenza e investimento che opera sul territorio nazionale), ai fini di ipotizzare un piano di valorizzazione e razionalizzazione del patrimonio.

«Anche le parole e le decisioni che riguardano i nostri beni materiali e temporali saranno giudicate dal Vangelo» scrive nel Rapporto annuale il vescovo Claudio Cipolla, ricordando che «ci attende una verifica ben più rigorosa rispetto a quella del certificatore professionista e una trasparenza molto più esigente rispetto a quella del mondo: è la coerenza con il Vangelo della Misericordia».

Infatti, ricorda il vescovo «il “di più” richiesto dal Vangelo ai cristiani consiste proprio nel riconoscere e dare un’anima all’economia discernendo nel nostro operare economico quale sia il nostro progetto di uomo, di comunità e di società».

La domanda “Che farò dunque?” è quella che la Diocesi, ogni comunità e ogni cristiano dovrebbero porsi avendo sempre di fronte la missione della Chiesa, chiamata a servire i poveri, i malati, gli ultimi, i giovani…

Il vescovo Claudio offre tre consigli alla Chiesa di Padova:

1) amministrare bene le risorse, nel rispetto della legalità e della trasparenza;

2) non separare la vita di fede dall’attività economica, perché sbagliare il rapporto con la vita economica e con il denaro significa anche sbagliare il nostro rapporto con Dio;

3) imparare a vivere in comunità.

Nel Rapporto annuale, che da oggi sarà disponibile anche sul sito diocesano (www.diocesipadova.it), viene presentato il “Bilancio dell’ente Diocesi” (stato patrimoniale e rendiconto gestionale) raffrontato con l’anno precedente; le assegnazioni CEI dell’8 per mille; i dati aggregati dei bilanci di altri enti diocesani (Casa del Clero, CPCS-Centro padovano della comunicazione sociale, MAD-Movimento apostolico diocesano, ODA-Opera diocesana assistenza; ODAP-Opera diocesana adorazione perpetua); i rendiconti delle parrocchie; i dati economici del Seminario, dell’IDSC-Istituto diocesano sostentamento clero, e di una serie di enti riconducibili alla Chiesa di Padova e raggruppati per finalità: carità, missione, formazione, cultura oltre alle società partecipate.

Andando ai dati economici e soffermandosi esclusivamente sull’ente Diocesi, il rendiconto gestionale 2018 si chiude con un totale di proventi pari a 9.932.961 euro a fronte di 10.568.364 euro di costi, con un disavanzo di 635.403 euro.

Per quanto riguarda le assegnazioni dell’8 per mille, sono stati destinati 1.626.932 euro in interventi caritativi; 1.688.065 euro in esigenze di culto e pastorale; 485.817 euro per il restauro di beni culturali.

Mentre guardando l’analisi dei beni immobili dei 13 enti (Diocesi, Antoniana srl, Associazione universale Sant’Antonio, Casa del Clero, Centro universitario, Collegio Gregorianum, Movimento Apostolico Diocesano, Opera Diocesana Adorazione Perpetua, Opera Achille Grandi, Opera Casa Famiglia, Opera Nostra Signora di Lourdes, Seminario vescovile, Villa Immacolata), il patrimonio mappato risulta a primo acchito significativo: è pari a 66 complessi immobiliari per un totale di 300 unità catastali e circa 100 mila metri quadri di superficie, di cui circa la metà relativi a immobili istituzionali; il valore complessivo è di circa 130 milioni di euro tra tutti i diversi enti. Ma la lettura del dato va abbinata alla situazione oggettiva che evidenzia alcuni aspetti: gran parte degli immobili non danno reddito perché sono funzionali alla missione della Chiesa, c’è un sottoutilizzo di alcuni immobili e spazi, ci sono locazioni ed entrate sotto-benchmark con conseguente incapacità di copertura dei costi immobiliari per alcune realtà, oltre alla mancanza di adeguati accantonamenti per manutenzioni straordinarie e alla necessità di interventi di messa a norma e adeguamento.

Il saldo gestionale di tutto il complesso di beni di questi enti è di 700 mila euro, che serve per il mantenimento. Ma per adeguamenti e manutenzione si registra la necessità di reperire 20 milioni di euro.

Elementi che segnalano come «il saldo netto entrate-uscite consolidato di gestione del patrimonio immobiliare, seppur positivo, risulta insufficiente per garantire un adeguato mantenimento del patrimonio, considerata anche un’importante quota di patrimonio di rilevanza storica, e di conseguenza non è in grado di sostenere alcuna attività pastorale».

Con le conseguenti domande: cosa mantenere, perché e come mantenere.

A fronte di ciò l’analisi compiuta segnala l’urgenza di attuare una visione d’insieme e scelte non prorogabili, sostenute da uno sguardo profetico nell’individuare percorsi di razionalizzazione coerenti con una visione di Chiesa che sa usare il patrimonio ereditato come uno strumento per compiere la propria missione, ma che va gestito con responsabilità perché diventi fruibile per la comunità che vive questo nostro tempo.

Per la Diocesi e per le parrocchie si pongono quindi domande cogenti sull’utilizzo di alcune strutture. Che cosa farò?

 

In allegato il Rapporto annuale (bilancio) della diocesi di Padova (anno 2018)

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29 settembre 2019

Presso Patronato “San Pietro Apostolo” Montegrotto Terme Via Claudiana 1, Dalle 16.00 alle 18.00
essere coppia oggi è un bel impegno e se continuiamo ad avere cura del nostro esserlo può fortificare la nostra casa sulla roccia.
per questo vi invitiamo al:

Primo incontro annuale di conoscenza,

per imparare a vivere la quotidianità alla luce del Vangelo, aperto alle giovani coppie che hanno partecipato a un itinerario di preparazione al Matrimonio o che sono sposati da pochi anni, per accompagnarle nell’imparare a vivere la quotidianità alla luce del Vangelo.

“L’amore ha bisogno di tempo disponibile e gratuito, che metta altre cose in secondo piano. Ci vuole tempo per dialogare, per abbracciarsi senza fretta, per condividere progetti, per ascoltarsi, per guardarsi, per apprezzarsi, per rafforzare la relazione. A volte il problema è il ritmo frenetico della società, o i tempi imposti dagli impegni lavorativi. Altre volte il problema è che il tempo che si passa insieme non ha qualità. Condividiamo solamente uno spazio fisico, ma senza prestare attenzione l’uno all’altro” (AL 224).

Per info: 049 8771712 dalle 9,30 alle 13,00 email ufficiofamiglia@diocesipadova.it

e don Roberto Bicciato 049.794316;

http://www.ufficiofamiglia.diocesipadova.it/incontri-di-spiritualita/per-giovani-coppie/

Le coppie interessate, possono partecipare direttamente al primo incontro o prendere contatto con la segreteria dell’ufficio, anche via email, per ricevere ulteriori informazioni
Felici di potervi incontrare
Chiara e Dario, Gabriella e Carlo e don Roberto.

 

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Giornata del Seminario “Risvegliate i vostri cuori generosi”

Domenica 22 settembre si celebra in tutte le parrocchie della diocesi la Giornata del Seminario. Lo slogan scelto quest’anno “Risvegliate i vostri cuori generosi” è una frase di San Gregorio Barbarigo, che 350 anni fa ha voluto e inaugurato la nuova sede del Seminario, rivolta ai giovani, alle parrocchie ma anche al Seminario stesso. “Una frase anche provocatoria che sembra alludere a una certa sonnolenza che è bene superare per rimettersi in movimento“, sottolinea il rettore del Seminario di Padova, don Giampaolo Dianin, nelle pagine del settimanale diocesano La Difesa del popolo di questa settimana.

Nel sito del seminario, all’indirizzo www.seminariopadova.it, è disponibile il materiale.

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Corso 1° livello: Compagni di viaggio

Il corso è indirizzato agli accompagnatori dei genitori che iniziano il loro servizio per la prima volta. Questo il percorso:

1° laboratorio: Dinamiche di cambiamento nella vita adulta

2° laboratorio: Temi generatori e apprendimento nella vita adulta

3° laboratorio: La qualità dell’incontro interpersonale

4° laboratorio: Rappresentazioni religiose nella vita adulta

5° laboratorio: La progettazione e la struttura degli incontri con gli adulti

 

ABBAZIA DI CARCERI Centro parrocchiale

7 ottobre 2019 ore 18.30 – 22.00 (con cena offerta alle ore 20)

10 – 14 – 17 ottobre 2019 ore 20.30 – 22.30

20 ottobre 2019 ore 15.30 – 18.30

 

SAN GIACOMO DI ROMANO D’EZZELINO Centro parrocchiale

7 ottobre 2019 ore 18.30 – 22.00 (con cena offerta alle ore 20)

10 – 14 – 17 ottobre 2019 ore 20.30 – 22.30

20 ottobre 2019 ore 15.30 – 18.30

 

Quota di partecipazione: € 25/persona – 40/coppia di sposi

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Decimo anniversario dalla morte di don Ruggero Ruvoletto, il missionario fidei donum ucciso in Brasile nel 2009

Sono passati dieci anni da quel tragico sabato 19 settembre 2009, quando nel tardo pomeriggio arrivò a Padova la drammatica notizia: don Ruggero Ruvoletto, missionario fidei donum a Manaus in Brasile, già segretario del vescovo Filippo Franceschi e direttore dell’Ufficio Missionario, era stato freddato da un sicario nel barrio di Santa Etelvina.

Il suo ricordo è più che mai vivo in Diocesi di Padova, a Manaus e tra quanti l’hanno conosciuto. In occasione del decimo anniversario della morte domani, giovedì 19 settembre, alle ore 19, nel cimitero di Vigonovo (Ve), il vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla presiederà una messa di suffragio (in caso di maltempo la messa sarà celebrata nella parrocchiale di Galta, suo paese natale).

A seguire, sabato 26 ottobre, al termine del Mese missionario straordinario, alle ore 20.30, nella chiesa di Galta si terrà in suo ricordo un concerto-evento, animato dal coro vicariale di Vigonovo, con testimonianze e letture sull’Amazzonia.

L’anniversario della morte di don Ruvoletto sarà ricordata anche a Manaus, dove il 21 settembre ci sarà l’XI Caminhada pela paz, in questa occasione dedicata al missionario padovano, seguita da una messa di suffragio celebrata dal vescovo ausiliario di Manaus, Josè Albuquerque, a cui parteciperanno anche i sei missionari fidei donum attualmente attivi nel vicino stato di Roraima e don Marco Cagol, vicario episcopale per il territorio della Diocesi di Padova, presente a nome e in rappresentanza del vescovo Claudio Cipolla e della Diocesi di Padova.

 

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La settimana dei preti in cambio a villa Immacolata: saluti, formazione e ripartenze

Nonostante l’atmosfera sospesa tra ciò che è stato e ciò che ancora non è, arrivare a villa Immacolata nel cuore della settimana che il vescovo Claudio e i suoi vicari hanno dedicato ai preti in fase di trasferimento, dal 9 al 13 settembre, significa immergersi in un clima disteso di serena tranquillità.

Leggi il servizio della Difesa del popolo

 

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