Omaggio alla Madonna dei Noli

Ringrazio il Sindaco e l’Amministrazione comunale, insieme alla cooperativa Radio Taxi e al comando provinciale dei Vigili del fuoco che si fanno carico di organizzare ogni anno questo momento di omaggio alla Madonna dei Noli. Saluto tutte le altre autorità presenti, ringraziandole per tutto ciò che fanno a servizio della città. Assicuro la mia preghiera per le importanti responsabilità che ciascuno di voi esercita. Così come prego per tutte le organizzazioni presenti: siete come l’ossatura e i muscoli di questa città, senza di voi essa non potrebbe stare in piedi né muoversi.

La città di Padova, che oggi si presenta allo sguardo amorevole di Maria Immacolata, è capitale europea del volontariato 2020. Già l’anno scorso accennavo a questo importante riconoscimento ma ora, a poche settimane dall’inaugurazione, vorrei dire qualcosa di più.

Il Vangelo ci riporta una bella espressione di Gesù: «gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date». Con queste parole egli ci indica qual è la radice interiore della scelta del volontario: riconoscere che noi innanzitutto siamo destinatari di doni ricevuti gratuitamente. La vita, la terra, la fede, i valori, i talenti. Quando una persona apre gli occhi di fronte al dono gratuito che la vita è, sgorga in lui uno dei sentimenti più nobili del cuore umano: la gratitudine. Ed è la gratitudine che fonda il desiderio autentico di dare a nostra volta gratuitamente e in modo puro e disinteressato. Nessuno peraltro è così povero da poter dire di non aver ricevuto nulla: quante persone povere, e verso cui la vita apparentemente non è stata generosa, sono persone grate alla vita, e piene di amore verso gli altri! L’incontro con persone disabili, con bambini, con poveri, con anziani è spesso sorgente di serenità per i “grazie” che sanno dirci per il bene ricevuto.

Se a Padova c’è così tanto volontariato, significa che è una città i cui cittadini hanno riconosciuto i doni ricevuti, e li stanno restituendo in abbondanza. È una città che certamente ha un’anima sana, aperta, grata, e il volontariato ne è uno dei segni più eloquenti. È un patrimonio spirituale che abbiamo conservato anche all’interno di una cultura che sembra fare del profitto e dell’individualismo i valori di riferimento.

Possiamo peraltro crescere ancora di più nella salute dell’anima: mi chiedo, infatti, da dove vengano alcuni sintomi un po’ preoccupanti, come ad esempio l’elevato consumo di droga a tutti i livelli, la ludopatia, le altre dipendenze, o la ricerca di evasioni di vario tipo. Di cosa è sintomo questo? A me pare di poter dire che quando si cerca evasione in modo disordinato, c’è qualcosa da aggiustare anzitutto dentro di noi. Su questo dovremmo interrogarci veramente tutti insieme: istituzioni, chiesa e altre fedi religiose, mondo dell’educazione e della scuola, attori culturali, mondo economico, organizzazioni di società civile. Si tratta, infatti, di sintomi che contrastano con i segnali positivi espressi dal mondo del volontariato.

Desidero condividere un secondo pensiero. Don Giovanni Nervo, indimenticato prete padovano che tanto ha lavorato per la promozione del volontariato autentico, ci ha insegnato che il volontariato, soprattutto nelle sue espressioni sociali, è fondamentale per la vita di una città: esso, quando è aperto e intelligente, vede in anticipo i bisogni e le risorse presenti tra le persone, e inizia a dare risposte immediate e via via sempre più strutturate. Così tutta la comunità, con le sue istituzioni, continua a crescere in solidarietà, in responsabilità e in inclusione. Su questa strada il volontariato apre piste di profezia e deve essere consapevole che il suo obiettivo è non di conservare ma di innovare, migliorare, sperimentare una qualità di vita sempre migliore, sia per le singole persone, che per le nostre diverse aggregazioni.

Inclusione degli emarginati, cura adeguata per gli ammalati, soprattutto per i più gravi, custodia e amore per gli anziani, accoglienza per i migranti, soccorso ai profughi sono solo alcune delle attenzioni di cui il volontariato arricchisce l’anima della città e contrasta le sue malattie narcisistiche. In questo senso, per il suo operare nel concreto, nel quotidiano, nelle relazioni brevi, di buon vicinato e di prossimità il volontariato diventa una voce politica e indica a tutti una direzione culturale.

Noi cittadini che ci poniamo sotto lo sguardo di Maria vediamo che Lei ha risposto alla chiamata di Dio con quelle parole che tra poco ripeteremo nella preghiera dell’Angelus: «eccomi, sono la serva del Signore». Con voi vorrei affidarle tutti i volontari padovani. Ella, con il suo esempio, ci aiuti a essere colmi di gratitudine verso la vita, vigili e intelligenti nel cogliere bisogni e risorse, generosi nella risposta, lievito di tutta la società.

+ Claudio Cipolla, vescovo di Padova





 

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Assindustria Venetocentro dona alle Cucine economiche popolari una lavatrice e un’asciugatrice

È un sogno che si è avverato: ora molte delle persone senza fissa dimora o disagiate che frequentano le Cucine economiche popolari potranno lavare e asciugare velocemente i loro vestiti, a volte l’unico cambio disponibile!
Il tutto è stato reso possibile grazie alla generosità delle aziende del territorio padovano. Lo scorso anno, infatti, Assindustria Venetocentro, in occasione del Gran Galà natalizio aveva raccolto fondi per sostenere un progetto di solidarietà proposto dalle Cucine economiche: l’acquisto e l’installazione – appunto – di una lavatrice a grande capacità e di un’asciugatrice in un nuovo spazio dedicato.
Ora, a distanza di un anno, il sogno si è avverato e le due macchine sono arrivate a destinazione e a disposizione dei frequentatori delle Cucine. Per ringraziare della sensibilità e della generosità di quanti hanno contribuito a realizzare questo sogno, la Fondazione Nervo Pasini (che gestisce le Cucine economiche popolari) vuole ringraziare pubblicamente e simbolicamente per questi gesti di attenzione.
Così giovedì 5 dicembre la presidente di Assindustria Venetocentro Maria Cristina Piovesana, il presidente vicario Massimo Finco hanno pranzato alle Cucine insieme agli ospiti, alla direttrice sr Albina Zandonà, a don Marco Cagol, vicario episcopale per i rapporti con il territorio della Diocesi di Padova e successivamente hanno inaugurato i nuovi macchinari per il lavaggio e l’asciugatura a uso degli ospiti delle Cucine.
«Sono molte – ricorda don Marco Cagol, vicario episcopale per i rapporti con il territorio – le imprese del territorio che nel silenzio aiutano e sostengono le attività delle Cucine economiche popolari. Ci sembra giusto ringraziare per questa generosità e dare riscontro, in particolare, della realizzazione di questo progetto che avevamo nel cuore: offrire la possibilità di lavare i propri indumenti in lavatrice e non a mano e permettere alle persone che si servono abitualmente di questo servizio, di avere anche un piccolo spazio per riporre il proprio – e a volte unico – cambio pulito. È una risposta a un bisogno elementare non scontato, che tocca profondamente la dignità della persona e risponde a un’esigenza intima profonda: potersi presentare anche esteriormente dignitosi e puliti, primo passo per acquisire più considerazione di sé e per facilitare l’interazione con altre persone. Quindi davvero grazie ad Assindustria Venetocentro e a quanti tramite loro hanno contribuito a questo sogno».
 
«Le Cucine economiche popolari – dicono Maria Cristina Piovesana e Massimo Finco, presidente e presidente vicario di Assindustria Venetocentro – sono un esempio fulgido di quella carità vissuta, semplice e accogliente che papa Francesco continuamente ci ricorda ed esprimono l’anima più bella, religiosa e laica insieme, della nostra comunità. Per noi è una gioia e un orgoglio vivere questa giornata insieme e portare alle persone che si servono abitualmente di questa opera un segno utile di condivisione e vicinanza, a nome di tanti imprenditori che nel silenzio aiutano e sostengono le attività delle Cucine popolari e della loro Associazione. Impegno, condivisione, responsabilità debbono tradursi in gesti anche semplici ma concreti, attenti alle tante situazioni di disagio intorno a noi, rispettosi della profonda dignità della persona. Diversamente resterebbero retorica. Possono vincere la paura nelle nostre società e ricostruire quel senso di comunità necessario anche per una crescita più giusta, inclusiva e solidale. È questo l’esempio che ci danno ogni giorno le Cucine popolari e di cui ringrazieremo don Marco Cagol e suor Albina».
Foto ©bergamaschi marco











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Adorazione perpetua. In ascolto del bisogno di abbeverarci alla Fonte

L’incarnazione di Cristo e la sua presenza nell’Eucaristia ci parlano di un desiderio reciproco di incontro tra Dio e la sua creatura. Dove la parte più grande è il desiderio di Dio di comunicare il suo amore infinito. E noi ci mettiamo…

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Umili alle porte d’Etiopia. Intervista al vescovo Claudio al ritorno dalla visita alla nuova missione

Intervista al vescovo Claudio al ritorno dalla visita alla nuova missione che sta prendendo forma nel rispetto di un contesto del tutto inedito per la Chiesa di Padova. C’è attesa per le elezioni di maggio, nel frattempo i nostri missionari si prenderanno cura di tre comunità. Non andiamo con le nostre sicurezze di persone colte, occidentali, ricche, ma con un atteggiamento molto più umile.

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Empatia nella Storia. “Fra istituzioni e società. Studi di storia della Chiesa tra Seicento e Novecento” di Liliana Billanovich

Liliana Billanovich. Un volume omaggia la lunga carriera della docente e ricercatrice di storia della Chiesa moderna e contemporanea all’Università di Padova. Fece luce nei dolorosi fatti legati a mons Pellizzo.

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Focolari, i cento anni di Chiara Lubich. L’anniversario celebrato dai focolarini padovani

Il 2020 è il centenario dalla nascita di Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari.  A Trento, sua città natale, il 7 dicembre prendono il via le celebrazioni con l’inaugurazione della mostra internazionale “Chiara Lubich città mondo”, allestita nella suggestiva cornice della Galleria Bianca a Piedicastello. Un’occasione, quella del centenario, non tanto o non solo per ricordarla, ma soprattutto per incontrarla nuovamente, oggi, nella sua persona e nel carisma che ha lasciato, ridando valore agli strumenti lasciati in eredità al movimento: spiritualità comunitaria, apertura a 360 gradi attraverso il dialogo e accoglienza.

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Il centro di spiritualità Giulia Spinello di Carceri. Scout, la stagione della formazione

Il centro di spiritualità Giulia Spinello di Carceri presenta il 13 dicembre a Limena il corso “La Buona Notizia ai tempi di Instagram” per chiunque voglia approfondire il rapporto con Dio. Al via i “Corti” per i capi, incontri tematici di mezza giornata, dal 15 dicembre.

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Canale youtube

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#dalPresepeAllaVita: la proposta d’Avvento per ritrovare il presepe nel nostro quotidiano

#dalPresepeAllaVita è il progetto d’Avvento che il settimanale diocesano La Difesa del popolo lancia quest’anno in collaborazione con l’Ufficio per le Comunicazioni sociali della Diocesi di Padova.
Da venerdì 29 novembre, per tutto il tempo d’Avvento e poi fino all’Epifania, sulle pagine web www.difesadelpopolo.it e www.diocesipadova.it e sui profili social del settimanale diocesano e della Diocesi di Padova, verranno proposti due video a settimana in cui alcuni elementi (la capanna) e i principali personaggi del presepe (Gesù, Giuseppe, Maria, i pastori, l’angelo, i re magi, il bue e l’asinello…), saranno raccontati nel loro significato profondo, e anche attualizzato, dai direttori di alcuni uffici diocesani (Caritas, Pastorale Sociale e del Lavoro, Pastorale della Missione, Pastorale delle Migrazioni, Liturgia, Pastorale dell’Educazione e della Scuola, Pastorale dei Giovani, Pastorale della Famiglia, Annuncio e Catechesi) e dal vescovo Claudio.
«Vuole essere un modo – spiega don Daniele Longato, direttore dell’Ufficio per le Comunicazioni sociali della Diocesi di Padova – per entrare nel significato profondo del presepe e dei suoi personaggi, ma anche per ritrovare il presepe nella realtà quotidiana che viviamo, dove ci sono persone che hanno bisogno di una casa, altre che portano messaggi di speranza, altri che accolgono…».
 
Ecco allora che attraverso #dalPresepeAllaVita si potrà riscoprire il valore della capanna come luogo che accoglie, spazio da abitare, e ricordare sia chi oggi è nel bisogno ma anche chi si sta prodigando con iniziative e proposte per “fare spazio” all’altro… O ancora l’angelo che annuncia ricorda la novità imprevedibile con cui Dio prorompe nella storia, e i pastori e le pastorelle sono uomini e donne che nell’umiltà e nella povertà, trovano la libertà di fare spazio a Dio…
«Ci auguriamo – conclude don Longato – che questa proposta possa aiutare a prepararsi al Natale, ridando forma e valore al presepe che abita le nostre case e far diventare presepe anche la nostra vita».
 
#dalPresepeAllaVita prende il via venerdì 29 novembre con un momento “introduttivo” per ricordare come il presepe sia una realtà che abbraccia il mondo, mentre sabato 30 novembre sarà protagonista la capanna e a seguire ogni mercoledì e sabato (fino al 4 gennaio 2020) saranno presentati i nuovi personaggi.
L’iniziativa #dalPresepeAllaVita si accompagnerà alla pubblicazione, sui siti e sui profili social della Difesa del popolo e della Diocesi di Padova, delle foto di quanti desidereranno condividere il proprio “presepe”, inviando l’immagine all’indirizzo presepi@diocesipadova.it
…le più suggestive saranno inoltre pubblicate sul numero della Difesa del popolo di domenica 19 gennaio 2020.
 
Dove trovare i video di #dalPresepeAllaVita
siti
youtube
facebook
twitter:
instagram:

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Vescovi del Nordest riuniti a Bibione: riflessione sulla situazione dei Seminari

I Vescovi della Conferenza Episcopale Triveneto si sono incontrati in questi giorni – da lunedì 25 a martedì 26 novembre 2019 – nella Casa della Diocesi di Treviso “Stella Maris” a Bibione (VE).
 
La prima parte dei lavori ha toccato la situazione dei Seminari in questa regione ecclesiastica, a seguito di una specifica riflessione avviata più di tre anni fa nel corso di un’apposita “due giorni” dei Vescovi e poi proseguita ed approfondita ulteriormente dagli educatori dei Seminari del Triveneto. Per uno sguardo complessivo sulla realtà attuale è stato presentato il prospetto delle presenze totali nei Seminari maggiori diocesani negli ultimi 15 anni: ad oggi (anno 2019/2020) gli alunni sono 175 mentre nel 2004/2005 erano 259, con un calo medio del 32% (più spiccato nell’ultimo decennio) e coinvolge – pur con qualche eccezione – buona parte delle Diocesi dell’area. Più drastico (del 60% circa) risulta il calo medio nei Seminari minori, attualmente presenti in sole 6 Diocesi, e passati da 332 a 132 nello stesso periodo considerato. E’ emerso, in particolare, che a fare difficoltà nell’intraprendere e nel portare a compimento il cammino vocazionale verso il sacerdozio, spesso, non è tanto la questione del celibato ma le preoccupazioni sul futuro (sull’esperienza e sulle forme concrete di vita presbiterale che verranno loro indicate e offerte) ed anche i timori per le personali fragilità.
 
Durante il dialogo, a cui hanno preso parte anche don Tiziano Telch (responsabile della Commissione regionale per i Seminari e rettore del Seminario di Trento) e don Giampaolo Dianin (rettore del Seminario di Padova), ci si è soffermati soprattutto su tre aspetti: il valore perdurante di una comunità educativa, non staccata dalla vita dei giovani e degli adulti di oggi, e di un tempo prolungato di formazione umana, intellettuale, spirituale e pastorale con la necessaria presenza di un’équipe educativa ed una teologia adeguata per nutrire la vita spirituale ed aiutare a “stare” nella complessità dei nuovi scenari culturali e pastorali; l’importanza – come momento di comunione, scambio e aiuto reciproco – di necessarie e concrete collaborazioni, già peraltro sviluppate in questi anni tra alcuni Seminari del Triveneto e nelle diverse fasi della vita del Seminario stesso (specialmente nel periodo propedeutico e del sesto anno); il problema di una pastorale vocazionale che è compito di tutta una Diocesi e deve puntare maggiormente su un impegno attivo ed una testimonianza significativa dei sacerdoti in tal senso, nonché su sinergie con gli ambiti della pastorale giovanile e familiare, con il mondo dell’Università, della carità e del volontariato. 
 
Sono stati poi nominati i nuovi Vescovi delegati per le singole Commissioni regionali nel quinquennio 2019/2024.
Ecco, di seguito, il prospetto completo dei Vescovi delegati: 
 
Commissioni
Dottrina della fede, annuncio e catechesi: mons. Corrado Pizziolo – vescovo di Vittorio Veneto
Liturgia: mons. Giampaolo Crepaldi – arcivescovo vescovo di Trieste
Commissione Presbiterale Triveneto: mons. Adriano Tessarollo – vescovo di Chioggia
Seminari: mons. Andrea Bruno Mazzocato – arcivescovo di Udine
Diaconato Permanentemons. Andrea Bruno Mazzocato – arcivescovo di Udine
Vita consacrata: mons. Gianfranco Agostino Gardin – vescovo emerito di Treviso
Consulta Aggregazioni Laicali Triveneto: mons. Beniamino Pizziol – vescovo di Vicenza
Famiglia e vita: mons. Pierantonio Pavanello – vescovo di Adria-Rovigo
Pastorale Giovanile e Vocazionale: mons. Claudio Cipolla – vescovo di Padova
Evangelizzazione dei popoli e Cooperazione tra le Chiese: mons. Giuseppe Pellegrini – vescovo di Concordia Pordenone
Ecumenismo e Dialogo interreligioso: mons. Ivo Muser – vescovo di Bolzano-Bressanone
Educazione Cattolica, Scuola, Cultura, Università e Insegnamento Religione Cattolica: mons. Renato Marangoni – vescovo di Belluno-Feltre
Problemi Sociali e Lavoro, Giustizia, Pace, Salvaguardia del Creato: mons. Michele Tomasi – vescovo di Treviso
Carità e Cappellani delle carceri: mons. Carlo Roberto Maria Redaelli – arcivescovo di Gorizia
Salute: mons. Giuseppe Zenti – vescovo di Verona
Migrazioni: mons. Luigi Bressan – arcivescovo emerito di Trento
Comunicazioni Sociali: mons. Lauro Tisi – arcivescovo di Trento
 
Deleghe specifiche
Delega per Tribunale Ecclesiastico Regionale Triveneto (Tert): mons. Pierantonio Pavanello – vescovo di Adria-Rovigo
Istituti Teologici Regionali, Istituti Superiori Scienze Religiose e Osservatorio Socio-Religiosomons. Renato Marangoni – vescovo di Belluno-Feltre
Consulta Regionale Beni Culturali Ecclesiasticimons. Renato Marangoni – vescovo di Belluno-Feltre
Osservatorio Giuridico Legislativo Trivenetomons. Pierantonio Pavanello – vescovo di Adria-Rovigo
Delega per Sport, Tempo Libero e Pellegrinaggimons. Michele Tomasi – vescovo di Treviso
Sovveniremons. Luigi Bressan – arcivescovo emerito di Trento
Servizio Regionale per la Tutela dei Minorimons. Pierantonio Pavanello – vescovo di Adria-Rovigo
Gruppo rappresentanti Uffici amministrativimons. Giuseppe Pellegrini – vescovo di Concordia Pordenone
Incaricato per gli Esorcistimons. Giuseppe Zenti – vescovo di Verona
 
Altre deleghe particolari
Esercizi Spirituali (Fies): mons. Beniamino Pizziol – vescovo di Vicenza
Commissione dei Rettori di Santuari del Trivenetomons. Giampaolo Crepaldi – arcivescovo vescovo di Trieste
 
I Vescovi, inoltre, hanno definito tema e contenuti della prossima “due giorni” in programma a Cavallino (Venezia) ad inizio gennaio 2020 – titolo: “Quale Dio annunciamo? Scoprire, vivere e annunciare il Dio di Gesù Cristo oggi” – e che sarà incentrata sul cammino specifico che le 15 Diocesi del Triveneto stanno compiendo in ordine alla nuova evangelizzazione e all’annuncio del Vangelo, soprattutto in considerazione delle trasformazioni in atto, delle esperienze “innovative” e anche dei “tentativi” pastorali finora attuati.
 
I Vescovi, infine, hanno elaborato una specifica lettera ai cappellani delle carceri del Nordest (dopo l’incontro con i loro rappresentanti avvenuto nel maggio scorso) che esprime apprezzamento ed incoraggiamento per il prezioso servizio svolto da quanti sono impegnati nella pastorale delle carceri ed indica loro anche alcune particolari attenzioni e linee d’azione.

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