Caritas: giovani e carità. Dalle 20 mila ore di solidarietà al pranzo sospeso alle Cucine popolari

Con l’anno nuovo sono tante le occasioni per educare alla Carità giovani e adolescenti nelle parrocchie e nelle associazioni. Caritas Padova ha raccolto un po’ di queste esperienze in un unico documento.

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Insieme per dire basta alla tratta. La marcia e la veglia del 7 febbraio all’Arcella

Un centinaio di persone, la sera di venerdì 7 febbraio, hanno attraverso l’Arcella con le candele in mano per pregare assieme e per dire per sempre la parola “basta” al fenomeno della tratta di persone.

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Cucine economiche popolari: il piano per il futuro. Se ne parla lunedì 2 marzo

Lunedì 2 marzo si terrà la presentazione del “Piano delle azioni per il rafforzamento del ruolo e dell’efficacia delle Cucine economiche popolari di Padova”.

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Exultet. Corso di formazione al canto del Preconio pasquale a cura dell’Ufficio diocesano per la Liturgia

L’agile progetto Exultet è un’opportunità offerta ai diaconi permanenti, ai candidati al diaconato permanente e a tutti i cantori e i maestri di coro della diocesi di formarsi all’arte del canto del Preconio pasquale. L’antichissimo testo con il quale, almeno dal IV secolo, la Chiesa nella notte santa della Veglia pasquale canta la gloria del Signore risorto, richiede la competenza di un cantore capace e formato nell’arte del canto liturgico. Questa è la ragione per la quale, talvolta, questo ineguagliabile capolavoro poetico-musicale della fede cristiana viene ridotto, cantato parzialmente o semplicemente recitato; talvolta la sua natura innica viene anche alterata ricorrendo a una alternanza tra la lettura del testo e il canto di un ritornello che rinvii eventualmente al tema della luce.

L’Ufficio diocesano per la Liturgia si propone di offrire un breve ciclo di iniziazione pratica al canto dell’Annunzio pasquale che si terrà all’inizio della Quaresima, con un apprezzabile anticipo cioè sulla Veglia Pasquale. Lo stesso Ufficio esorta i parroci e i rettori delle chiese a individuare – oltre al possibile diacono presente in parrocchia il quale, qualora ne avesse un’adeguata capacità esecutiva, resterebbe sempre il ministro primario del canto dell’Exultet – uno o più cantori disposti a impegnarsi ad apprendere un’adeguata tecnica liturgico musicale; in questo modo il canto del Preconio risulterà adeguato alla celebrazione, scorrevole e agile nella sua esecuzione, piacevole all’ascolto e alla partecipazione dell’assemblea.

Il corso verrà tenuto da don Gianandrea Di Donna, direttore dell’Ufficio per la Liturgia e dal maestro Alessio Randon, Direttore della Cappella musicale della Cattedrale.

Durante gli incontri verrà fornito il materiale musicale necessario. Sarà inoltre consentito registrare le prove pratiche del canto del Preconio e le eventuali esemplificazioni fatte da cantori esperti: questo potrà facilitare il ripasso e le ripetizioni private.

Gli incontri si terranno nella chiesa di San Nicolò in Padova dalle ore 9.30 alle ore 12.30, secondo questo calendario:

  1. sabato 7 marzo
  2. sabato 14 marzo
  3. sabato 21 marzo

Sarà possibile parcheggiare l’automobile nel sagrato della Chiesa di San Nicolò (Piazzetta San Nicolò – Via San Nicolò, 6 – 35139 Padova) entrando – senza alcun timore – nella zona ZTL attraverso il varco elettronico di via Vescovado e dirigendosi così in piazzetta San Nicolò; sarà cura della segreteria dell’Ufficio per la Liturgia, registrare la targa dell’automobile del partecipante e comunicare prontamente alla Polizia Municipale il passaggio, evitando come è ovvio di incorrere nella sanzione amministrativa.

I cantori che parteciperanno al progetto Exultet sono pregati di inviare una mail di preiscrizione a ufficioliturgia@diocesipadova.it. Sarà comunque possibile iscriversi presentandosi il giorno 7 marzo nella chiesa di San Nicolò. La partecipazione al corso è gratuita.

 

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A nostra immagine. Scultura in terracotta del Rinascimento da Donatello a Riccio

Un omaggio a una materia povera e fragile, la terracotta; un omaggio alla grande tradizione di plasticatori che hanno operato nel territorio diocesano (che tocca le province di Padova, Venezia, Vicenza, Treviso e Belluno), popolando chiese, sacelli, capitelli, conventi, abbazie, monasteri e dimore private di sculture delicatissime ma di grande pregio e segno di una devozione diffusa; un omaggio alla grande eredità di Donatello che ha favorito nuovi slanci e originali esiti artistici al Rinascimento padovano. La mostra “A nostra immagine. Sculture in terracotta del Rinascimento DA DONATELLO A RICCIO”, che sarà aperta al pubblico dal 15 febbraio al 2 giugno 2020 nelle Gallerie di Palazzo Vescovile di Padova (Museo diocesano), si propone questo e molto altro.

Ventuno sculture in terracotta raccontano un’epoca, fanno respirare il clima delle botteghe artistiche padovane tra fine Quattrocento e primo Cinquecento, disegnano il panorama di una devozione popolare che si soffermava a meditare e pregare di fronte a manufatti che racchiudevano i grandi misteri della fede: dalla tenerezza materna di Maria, nelle numerose e diffuse Madonne con Bambino alla sofferenza della Pietà o del Compianto sul Cristo morto. La dolcezza di Maria che tiene in braccio il bimbo e il gioco di sguardi si scontra con il grido di dolore delle dolenti e con la tragica ma composta sofferenza di Maria che sostiene il Cristo morto, in un percorso che va dalla vita alla morte, dalla gioia al dolore, ma che racchiude il senso dell’umano e del divino che c’è nell’uomo: A nostra immagine, appunto.

La mostra del Museo diocesano di Padova, curata dal direttore del Museo Andrea Nante e dal conservatore Carlo Cavalli, corredata da un catalogo edito da Scripta edizioni, rappresenta anche una prestigiosa operazione culturale, indirizzata a una “categoria” di opere, quelle in terracotta, che proprio per la peculiarità del materiale – umile, fragile e facilmente distruttibile – rischia di non avere il giusto riconoscimento.

Come è tradizione, infatti, nella storia del Museo diocesano di Padova – che durante questa esposizione celebra i suoi 20 anni di attività (2000-2020) – le mostre tematiche rappresentano spesso l’esito di importanti campagne di restauro e di studio, avviate insieme all’Ufficio diocesano Beni culturali, volte a recuperare un patrimonio artistico ricco e diffuso, e sostenute dal progetto “Mi sta a cuore” che sensibilizza anche il privato e la società civile nella cura di questi capolavori.

In questo particolare caso, ben quattro opere in terracotta policroma sono state oggetto di recupero, studio e restauro, con approccio multidisciplinare. Una convenzione firmata nel 2018 – tra Diocesi di Padova, Centro interdipartimentale Ricerca, Studio e Conservazione dei Beni Archeologici, Architettonici e Storico-Artistici dell’Università di Padova e Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le Province di Belluno, Padova e Treviso – ha, infatti, favorito l’utilizzo di nuove e avanzate tecnologie che hanno permesso di stabilire il numero delle ridipinture subite nel tempo dalle opere, il periodo storico dei diversi interventi, la tecnica adottata per le finiture, i pigmenti e i leganti utilizzati e ancora le tipologie di impasto, la tessitura e la composizione del materiale, offrendo quindi utili e fondamentali elementi per determinare provenienza e in taluni casi attribuzione.

Il valore aggiunto della mostra A nostra immagine sta proprio nelle parole del direttore del Museo diocesano e curatore Andrea Nante«A Padova ha lavorato per anni Donatello, la sua bottega era proprio a ridosso della Basilica di Sant’Antonio, Donatello ha fatto scuola in città e dopo di lui altri artisti – Bellano, Giovanni De Fondulis, Andrea Riccio – arrivarono e diedero vita a capolavori in pietra, marmo, bronzo e terracotta. Lavorare a questa mostra ci ha permesso di recuperare storie che non conoscevamo, alcune ricche di aneddoti, altre che ancora ci incuriosiscono; di portare letteralmente alla luce alcuni “inediti”, una fra tutte la “Madonna del monastero della Visitazione”, la cui destinazione originaria è ancora avvolta nel mistero. E grazie alle ricerche avviate la mostra ci ha permesso, con l’aiuto di qualificati studiosi, di confermare alcune attribuzioni e anche di darne di nuove, come è il caso della Madonna che proviene dal Museo del Bargello di Firenze, finora ritenuta di Antonio di Chellino, che Francesco Caglioti attribuisce ora a Pietro Lombardo».

La mostra presenta esempi della produzione artistica in terracotta, sviluppatasi particolarmente nell’area padana proprio per la facilità di recupero della materia prima, accanto ad alcune sculture in terracotta provenienti dal Museo del Louvre (una Madonna con Bambino di Donatello), dal Museo del Bargello e da collezioni private. Presente anche la copia in gesso dipinto della cosiddetta Madonna Borromeo, il cui originale, attribuito recentemente a Giovanni da Pisa, allievo di Donatello a Padova, dalla chiesa parrocchiale di Lissaro (Pd) è giunto dopo una serie di peripezie al Kimbell Museum di Forth Worth, in Texas.

Nell’occasione della mostra il pubblico potrà vedere ricomposto il Compianto di Andrea Riccio, oggi diviso tra la chiesa padovana di San Canziano e i Musei Civici di Padova.

Esposti anche alcuni inediti, tra cui una Madonna con il Bambino, salvata da una clarissa dopo la soppressione del Convento padovano di Santa Chiara in età napoleonica, custodita fino a poco tempo fa nella clausura del Monastero della Visitazione in Padova, e ora restituita al suo aspetto originario dopo un importante restauro.

Per la prima volta vengono presentati, in una suggestiva installazione, i frammenti superstiti di una Deposizione, gravemente danneggiata nel bombardamento della chiesa di San Benedetto a Padova dell’11 marzo 1944.

La mostra A nostra immagine. Sculture in terracotta del Rinascimento DA DONATELLO A RICCIO è promossa e organizzata dal Museo diocesano di Padova e dall’Ufficio diocesano Beni culturali, con la collaborazione dell’Università di Padova – CIBA Centro per i beni culturali, della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le Province di Belluno, Padova e Treviso e ha il patrocinio di Regione Veneto, Provincia di Padova, Comune di Padova, Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto.

La realizzazione è stata possibile grazie al contributo speciale di Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e ai contributi di Camera di Commercio di Padova, Fondazione Alberto Peruzzo, Fondazione Antonveneta, Ravagnan, Sirman, Confartigianato, dell’8per mille della Chiesa cattolica e di numerosi altri sostenitori.

La mostra sarà aperta al pubblico da sabato 15 febbraio a martedì 2 giugno 2020, con il seguente orario:

da martedì a venerdì 10.00 – 13.00 e 14.00 – 18.00

sabato, domenica e festivi 10.00 – 13.00 e 14.00 – 19.00

Informazioni prenotazioni:

Museo Diocesano Padova

piazza Duomo 12

Tel. 049 8226159 www.museodiocesanopadova.it

Biglietti: 8 euro intero; 6 euro ridotto

fonte: ufficio stampa della diocesi di Padova

 

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Centri di ascolto della Parola in Quaresima: i nuovi sussidi online

Anche quest’anno, da parte del Settore Apostolato Biblico (SAB) che fa parte integrante dell’Ufficio diocesano per la catechesi, vengono proposti a tutte le comunità cristiane, in particolare agli adulti e giovani i Centri di ascolto della Parola durante il tempo liturgico della Quaresima.

Sono molti i motivi che sostengono questa scelta, fin dalla nascita dei Centri di Ascolto della Parola. Innanzitutto, si è cercato di coniugare maggiormente il testo evangelico di ciascuna domenica con l’itinerario liturgico dell’Avvento, così da favorire nei fedeli una feconda integrazione dell’intimo legame tra la Parola di Dio celebrata nella liturgia. Il ciclo liturgico dell’anno A accompagna la comunità cristiana a contemplare il divenire figlio di Gesù. Il sussidio cerca, pertanto, di mettere in evidenza quali aspetti della vita filiale la Parola di Dio plasma nel cuore dei credenti.

In secondo luogo, si propone in modo deciso di favorire nei partecipanti non tanto una discussione o  un dibattito sulla Parola divina, bensì il racconto e la condivisione della propria vita alla luce della Scrittura, convinti che questo stile promuove la crescita di una comunità di fede.

Infine, si desidera educare a esprimere in forma orante quanto la Parola ha fatto intuire dall’ascolto personale e comunitario. Questo potrebbe tradursi anche nella formulazione di preghiere dei fedeli da offrire a tutta la comunità cristiana nell’Eucaristia domenicale.

Ormai dal 2013 gli animatori di tali Centri si avvalgono di preziosi sussidi cartacei, preparati dal Settore dell’Apostolato Biblico (SAB) diocesano, ma a partire dal nuovo anno liturgico, i nuovi sussidi avranno una novità, saranno infatti disponibili non più in forma cartacea, ma solo in formato digitale.

Per richiederlo, basta scrivere all’indirizzo:  centridiascolto.catechesi@diocesipadova.it

In questo modo il Settore Apostolato Biblico potrà entrare in contatto con le parrocchie in vista di alcuni momenti di conoscenza e di formazione per gli animatori.

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ALZATI!

Questo inizio del capitolo 60 del libro del Profeta Isaia dà un tono a questi primi mesi del nuovo anno. A prima vista è spontaneo chiederci perché mai il profeta fa precedere l’annuncio di un avvenire meraviglioso, un avvenire di gloria e di abbondanza, da un imperativo, si direbbe da un ordine molto deciso: alzati.

Alzarsi è un verbo che indica un movimento, un cambio di posizione, anzi, più specificatamente un portarsi in alto, un sollevarsi, anche nel senso di crescere, di sorgere.

Si capisce allora come proprio l’alzarsi sia il primo atto richiesto per rispondere ad una sollecitazione, per mettere in atto una risoluzione presa, per prepararsi a ricevere un dono, per dare un indirizzo diverso, un’impronta nuova alla propria vita sollevandola ad un piano superiore. Quindi “alzarsi” vuol dire decidere di fare qualcosa e di farla noi.

Sappiamo però per esperienza, quanto alle volte ciò sia difficile! Il tema dell’“alzarsi” è presente in molti passi del Vangelo. Per citarne solo alcuni pensiamo a Maria e Giuseppe che si alzano in fretta per obbedire alla voce dell’angelo e fuggire in Egitto; al figlio prodigo che si alza per tornare da suo padre; a Maria di Betania che si alza non tanto dal luogo dove era seduta, ma dalla sua desolazione per la morte del fratello Lazzaro, appena sente che il Maestro la chiama; fino a Gesù che si innalzerà sulla croce (infatti è stato crocifisso perché Lui lo ha voluto) e poi, nel momento  della risurrezione, si alzerà dal sepolcro e infine si alzerà verso il cielo nell’Ascensione.

Il Vangelo ci presenta però altre persone che si “alzano” ma per agire male: da Erode che si alza dal suo trono per dare sfogo alla sua rabbia e fare uccidere i bambini di Betlemme a Giuda che si alza dalla mensa dell’Ultima Cena per andare a tradire Gesù.

In pratica non possiamo rimanere inerti davanti a Gesù, ogni nostra decisione è un alzarsi da una nostra posizione o per un fine buono, cioè per rispondere alla sua chiamata, per agire bene, per arrivare ad adorarlo, oppure per un fine cattivo, cioè per sistemare le cose come vogliamo noi, per fare in modo di prevalere su chi non ci va a genio, per raggiungere i nostri fini.

S. Agostino nel suo De Trinitate (9,1) ha una bella espressione: «Dobbiamo cercare come chi attende di trovare, e dobbiamo trovare come chi più oltre ricercherà».

Se impareremo a cercare Dio così, con la fede, l’amore, l’umiltà, la collaborazione dei Magi, allora non solo saremo sempre pronti ad “alzarci”, ad elevarci al di sopra del nostro egoismo, del nostro personalismo, del nostro orgoglio, del nostro comodo, della nostra logica, ma si realizzerà per noi anche la successiva promessa del profeta e si “alzerà” su di noi il Sole di giustizia, il Sole della grazia e della verità, il Sole dell’amore, e ci colmerà di luce e di gioia.

Monache Benedettine di Rosano (Firenze)

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Corso di approfondimento sull’Eucaristia: senza Eucaristia non possiamo vivere

Un percorso per capire, aiutati dalla Parola di Dio, perché l’Eucaristia è il vertice del cammino di Iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi. Una serie di incontri per ricentrare, grazie anche a riferimenti biblici, non solo il servizio di catechisti, ma anche il nostro vivere personale sull’Eucaristia, sacramento della maturità cristiana che ci accompagna nella vita.

Si articola così:

1° laboratorio: UN CENTRO PER LA VITA – Come vivere l’Eucaristia (aspetto catechistico)

2° laboratorio: UN INIZIO PER TUTTO – L’origine biblica dell’Eucaristia (aspetto biblico)

3° laboratorio: UN RITO CHE FA VIVERE – Il linguaggio simbolico/rituale dell’Eucaristia (aspetto liturgico)

4° laboratorio: UNA NARRAZIONE CHE ANNUNCIA – Il racconto dell’Eucaristia (aspetto narrativo)

5° laboratorio: UN DONO DA CONDIVIDERE – La dimensione ecclesiale e sociale dell’Eucaristia (aspetto ecclesiale)

 

RUBANO Centro parrocchaile 5 – 9 – 12 – 16 – 19 marzo 2019

Ogni incontro ha il seguente orario: 20.30 – 22.30.

Quota di partecipazione: € 25

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Giornata di formazione sulla comunicazione: 6 parole fondamentali dell’IC raccontate con il cinema

Un desiderio che coltiviamo sempre più spesso come catechisti è di presentare e sperimentare alcune tematiche del cammino di IC attraverso il linguaggio del cinema e degli audiovisivi.

Per questo abbiamo pensato di dedicare una giornata di formazione per “mettere in sequenza” alcune delle parole cruciali dell’itinerario dei ragazzi (9-10 anni) e dei preadolescenti (12-14).

Dono, cibo, perdono, testimonianza, ascolto e impegno: impareremo insieme come “annunciarle” con il cinema tenendo conto di queste specifiche età.

La giornata fornirà gli strumenti, delle indicazioni filmografiche precise per ciascuna parola che verranno analizzate e approfondite durante l’incontro, e il metodo che verrà sperimentato e replicato per ogni parola fondamentale.

Durante la giornata con una formula di “meeting interattivo” si potrà toccare con mano la bellezza e l’efficacia del linguaggio degli audiovisivi e le competenze necessarie per metterlo al frutto al meglio.

La giornata sarà guidata dalla dott.ssa Arianna Prevedello.

 

CITTADELLA – DUOMOPatronato S. Pio X

22 febbraio

Orario: dalle 9.30 alle 16.30 (pranzo al sacco)

Quota di partecipazione: € 25

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Catechesi con l’arte. La Madonna con Bambino di Roncajette in mostra al Museo diocesano

Ormai prossimi all’apertura della mostra “A nostra immagine. La scultura in terracotta a Padova nel Rinascimento da Donatello a Riccio” al Museo Diocesano di Padova, presentiamo un’opera in esposizione: la Madonna con Bambino della parrocchia di Roncajette.

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