La Luce che non conosce tramonto. Il decreto del vescovo Claudio per la Settimana Santa nell’emergenza Coronavirus

«Dove vuoi che prepariamo la Pasqua?» è il titolo del fascicolo predisposto per singoli e famiglie che non potranno vivere le celebrazioni. In ogni casa un “angolo bello” per pregare in attesa delle campane pasquali.

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12_#iorestoacasaepenso_don Giorgio Bezze

In questo tempo di carestia dilagante, di abbracci negati, di reclusione forzata, mentre i giorni scorrono, si insinua sempre più in tutti noi un crescente senso di angoscia, di dolore e di morte. I giorni sono quelli del pianto, delle lacrime che rigano i nostri volti. E tuttavia siamo chiamati a scegliere tra speranza e disperazione. Già, ma quale speranza? Quali parole di fiducia possiamo pronunciare oggi? La speranza che intendo è diversa da quella cantata i primi giorni di epidemia dai balconi delle case, e anche da quella racchiusa nell’espressione, ripetuta da tutti come un mantra: “andrà tutto bene, andrà tutto bene”. È una speranza diversa anche dal desiderio: non basta desiderare che vada tutto bene perché ciò accada. È una speranza che deve essere liberata dalle formule magiche. La speranza è quella con la pelle ruvida, più vicina alla vita; è quella che porta i segni delle fatiche dei medici stremati; è la speranza ferita dalla morte di persone care e dal suono delle ambulanze che solcano le strade deserte delle nostre città. È una speranza che va costruita oggi, non da soli ma insieme, vivendo il tempo presente non come una pausa della nostra vita, ma standoci dentro fino in fondo, lasciando affiorare parole che creino un contatto dove non c’è il tatto.

La prima parola è umiltà. La speranza è la più umile delle virtù, che soltanto i poveri possono avere. Riconoscerci più poveri è riconoscerci tutti più vulnerabili e abbandonare «il nostro affanno di onnipotenza e di possesso per permettere nuove forme di fraternità»[1].

La seconda parola è fiducia. Abbandonarci al Signore, affidargli le nostre paure, le nostre domande, sicuri che tutto volge al bene, anche nelle prove più dure della vita. Sicuri che tutto è cammino verso la Risurrezione.

La terza parola è pazienza. La speranza ha bisogno di pazienza, di cura continua, di ricercarla ogni giorno. Siamo invitati a curare le piccole cose quotidiane, a non abbandonarle, a cominciare dalla cura per la nostra casa (alle volte così dimenticata!), per i nostri familiari e amici, ad avere tutte le attenzioni necessarie, come se si trattasse di curare il mondo intero.

don Giorgio Bezze, direttore Ufficio per l’Annuncio e la Catechesi

31 marzo 2020


[1] Papa Francesco, Omelia nel tempo di epidemia, 27 marzo 2020.

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Decreto e Nota pastorale per la Settimana Santa e il Triduo Pasquale

Portano la data di domenica 29 marzo, quinta domenica di Quaresima 2020, il Decreto per le celebrazioni straordinarie della Settimana Santa e il Triduo Pasquale 2020 nel corso dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 e la Nota pastorale a «Dove vuoi che prepariamo la Pasqua?». Testo per la preghiera personale e in famiglia Settimana Santa e Triduo Pasquale 2020 in tempo di emergenza sanitaria, firmati dal vescovo Claudio Cipolla con sui si danno disposizioni, in particolare ai parroci per quanto riguarda le celebrazioni della Settimana Santa e del Triduo Pasquale in questo tempo di emergenza coronavirus Covid19, e ai fedeli per la preghiera personale e in famiglia.

Indicazioni stringenti dovute, come spiega il vescovo Claudio, alla necessità di preservare dal contagio: «La tutela della salute di tutti non deve essere messa a repentaglio né per i parrocchiani né per voi stessi. Per questo non sono concesse celebrazioni con il popolo nella loro completezza e mancheranno anche adorazioni, processioni e altri bei gesti cui siamo abituati; per questo non è concesso alle nostre religiose di partecipare ai riti del Triduo Pasquale; per questo ancora vi chiedo di prevedere una presenza minima di collaboratori alle liturgie senza il popolo».

Misure stringenti – che fanno seguito ai vari pronunciamenti della Congregazione per il Culto divino, della Conferenza episcopale italiana, dell’episcopato triveneto e del Governo – ma nella consapevolezza che «Il Signore sa arrivare dove noi non possiamo».

Se la Quaresima è stata “strana”, lo saranno altrettanto i giorni che precedono la solennità più grande per il cristiano: la Pasqua di Risurrezione (12 aprile 2020), giorno in cui, il vescovo Claudio Cipolla chiede a tutte le parrocchie di suonare le campane a distesa alle ore 12, per dieci minuti: «La vita, la solidarietà, l’amore sono più forti di ogni virus, di ogni peccato, di ogni malattia e morte: le campane cantino la fede delle nostre comunità cristiane in Gesù Cristo vittorioso!».

I parroci sono invitati a utilizzare i mezzi di comunicazione (social e youtube) per essere vicini ai fedeli nelle domeniche delle Palme e di Pasqua («siete i loro pastori – scrive il vescovo – e voi conoscete bene cosa c’è nel loro cuore! Portate loro anche un mio saluto e tutta la mia vicinanza»); mentre sono invitati caldamente a vivere un momento di piena comunione ecclesiale durante il Triduo Pasquale unendosi alle celebrazioni presiedute dal vescovo: «mi piacerebbe che in segno di comunione ecclesiale, tutti potessero seguire le celebrazioni che presiederò a nome della chiesa diocesana. Vi unirete alle celebrazioni che presiederò pregando come un’unica Chiesa, portando la sofferenza, gli uni degli altri, che così si faranno più leggere. Insieme le speranze possono maturare ed espandersi!».

 

L’invito per il Triduo Pasquale è di seguire le celebrazioni presiedute dal vescovo Claudio o quelle del Santo Padre.

Le celebrazioni presiedute da mons. Claudio Cipolla, tutte rigorosamente senza presenza di fedeli, saranno trasmesse da TV7 Triveneta (canale 12 del digitale terrestre) e in diretta dal canale Youtube della Diocesi di Padova (https://www.youtube.com/c/DiocesiPadovaVideo) secondo questo calendario:

– Giovedì 9 aprile, alle ore 20.30, celebrazione della messa “in cena domini” dalla Cattedrale di Padova;

– Venerdì 10 aprile, alle ore 15, la celebrazione della Passione del Signore viene celebrata nel luogo simbolo della sofferenza proprio per sottolineare la vicinanza ai malati, ai sofferente e a quanti si stanno prodigando in questa emergenza: la chiesa dell’Azienda ospedaliera di Padova;

– Sabato 11 aprile, alle ore 20, celebrazione della Veglia di Pasqua dalla Cattedrale di Padova.

 

Inoltre il vescovo Claudio presiederà la messa alle ore 9.30 la domenica delle Palme (5 aprile) e la Domenica di Pasqua (12 aprile), sempre in diretta televisiva sul canale 12 del digitale terrestre (Tv7 Triveneta) e sul canale Youtube della Diocesi.

Per la domenica delle Palme (5 aprile), tradizionale appuntamento che vedeva convogliare migliaia di bambini e ragazzi in piazza delle Erbe a Padova, verrà messo a disposizione nel pomeriggio, sul sito della Diocesi (www.diocesipadova.it) e dell’Azione cattolica (www.acpadova.it) un video realizzato dall’Azione cattolica ragazzi con un intervento del vescovo Claudio per aiutare i più giovani a prepararsi alla Pasqua in questo tempo di prova; così pure mercoledì 8 aprile, il vescovo proporrà una meditazione all’interno della Via Crucis trasmessa alle ore 21 sul canale Youtube della Diocesi e dell’Azione cattolica.

Il decreto dispone inoltre che siano evitate le celebrazioni con concorso di popolo; che i sacerdoti non si spostino per celebrare altrove, rispetto alla loro residenza, né per raggiungere monasteri o istituti di vita religiosa femminile. A presbiteri, religiosi, religiose, diaconi, consacrati, consacrate e fedeli laici è raccomandata e ricordata la preghiera della Liturgia delle ore: essa è autenticamente Liturgia nella Chiesa anche nel caso in cui non sia presente un ministro ordinato.

Vietate in questo periodo: Via Crucis, processioni e altre espressioni di pietà popolare; la benedizione dell’ulivo, la lavanda dei piedi; l’esposizione del Santissimo per l’adorazione eucaristica per le Quarant’ore. Rimandata anche la messa del crisma con la benedizione degli oli.

Un invito caloroso del vescovo Claudio va alle famiglie, perché in ciascuna casa sia predisposto “l’angolo bello della casa”: un luogo, anche piccolo, ma curato, dove mettere in evidenza alcuni segni importanti come il Libro dei Vangeli, il Crocifisso, un cero, dei fiori… un luogo per la preghiera quotidiana, che potrebbe rimanere il luogo della preghiera per la famiglia anche dopo l’emergenza coronavirus.

Come sussidio per la preghiera è stato predisposto il fascicolo «Dove vuoi che prepariamo la Pasqua?» (cfr. Mt 27,17-19), per la preghiera personale e in famiglia, disponibile sul sito diocesano (sezione La Chiesa di Padova ai tempi del Coronavirus/materiali pastorali).

Clicca sui tasti che seguono per leggere e scaricare i documenti (decreto e nota) e i sussidi per la preghiera.

Decreto per le celebrazioni straordinarie della Settimana Santa e del Triduo Pasquale 2020

Nota pastorale a Dove vuoi che prepariamo la Pasqua?

Sussidio Dove vuoi che prepariamo la Pasqua?_x stampa libretto

Sussidio Dove vuoi che prepariamo la Pasqua? in pdf

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Settimana Santa e Triduo Pasquale: Nota pastorale e testi per la preghiera

La nota pastorale al sussidio per la preghiera «Dove vuoi che prepariamo la Pasqua?» (cfr. Mt 27,17-19), per la preghiera personale e in famiglia per la Settimana Santa e il Triduo Pasquale.

Clicca sui pulsanti per scaricare la nota e il sussidio in formato stampabile a libretto o in pdf semplice.

Nota pastorale a Dove vuoi che prepariamo la Pasqua?

Sussidio Dove vuoi che prepariamo la Pasqua?_x stampa libretto

Sussidio Dove vuoi che prepariamo la Pasqua? in pdf

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11_#iorestoacasaepenso_don Raffaele Gobbi

C’è la persona immunodepressa a causa di pesanti terapie: deve vivere blindata in casa tra mille precauzioni.

C’è chi, in attesa di giudizio, è sottoposto agli arresti domiciliari per mesi e mesi.

Migliaia di persone vivono stipate e rinchiuse in campi profughi dalle condizioni disastrose.

Stare in quarantena dice grosse privazioni e pericoli molto gravi, come quelli citati. In fondo la maggioranza di noi, in questa quaresima così inusuale e sfidante, non può paragonarsi a situazioni del genere.

Stare in casa è un’occasione in più per accogliere quanto annunciato il Mercoledì delle Ceneri: digiuna, sii carità e prega «il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà» (Mt 6,6). «Segreto» ritorna in quel brano per sei volte a dipingere un orizzonte contemplativo, interiore, discreto ma non chiuso, né limitato e bloccato, come invece il termine «quarantena» evoca. Più che quarantena, si tratta di abitare con intensità il «segreto», la profondità di sé, delle relazioni, di Dio in noi.

  1. Per chi prega nessun luogo è off limits, estraneo. Questa quaresima inedita sollecita spazi di interiorità da coltivare personalmente, in e come famiglia (senza dipendere dagli input, fin troppo numerosi, che giungono via streaming, whatsapp, facebook ecc). E inoltre quanto di più intimo c’è, come la preghiera, può e deve dilatarsi e abbracciare il mondo intero. La Chiesa in questo senso ha voluto che una monaca di clausura – Teresa di Lisieux – fosse la patrona delle missioni.
  2. La carità è creativa. Siamo lontani fisicamente dai consueti contatti sociali e da una quotidianità a volte frenetica: troviamo quindi una nuova grammatica della prossimità e della solidarietà! Penso alle famiglie con figli piccoli che faticano molto a stare tappati in casa; al logorio di coppie che per la continuativa forzata convivenza alla fine traballano; alla solitudine ancor più pesante degli anziani; ai senza dimora ancor più abbandonati. Largo alla fantasia della solidarietà: con i mille modi di comunicare che abbiamo, poi!
  3. Lasciare è per trovare, il digiuno è per scovare l’essenziale. Andare oltre consuetudini e abitudini, anche nelle celebrazioni, per capire quanto siamo cristiani consapevoli, in grado di custodire il dono della fede anche in questo momento di deserto. Per scoprire Chi e Cosa ci manca. È allora un digiuno che ci fa toccare con mano che “ci si salva insieme”, nella forza e bellezza di essere un’unica famiglia umana.

don Raffaele Gobbi, direttore Ufficio diocesano di Pastorale della Missione

30 marzo 2020

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Vescovi Nordest oggi in videoconferenza: Settimana Santa e Pasqua necessariamente “da vivere in casa, in comunione e vicinanza spirituale”

Nuovo appuntamento in videoconferenza, nella mattinata di oggi (sabato 28 marzo 2020), per i Vescovi della Conferenza Episcopale Triveneto che, collegati dalle rispettive sedi, si sono a lungo confrontati soprattutto in vista delle prossime celebrazioni della Settimana Santa e della Pasqua secondo le modalità consentite e rese necessarie dall’attuale emergenza coronavirus.

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Confraternita di Valdobbiadene. Emergenza Coronavirus: Acquistate 10.000 mascherine. Partita la distribuzione

La Confraternita di Valdobbiadene dopo aver aperto un conto corrente per la raccolta di fondi da destinare agli ospedali veneti, dona diecimila mascherine.

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