Azione Cattolica: i santi di tutti i giorni

La solennità di Tutti i Santi è una festa che invita tutti a vivere la fede da adulti, a vivere la vita fino in fondo, a credere, sperare e amare fino in cima. Il Concilio Vaticano II conclusosi solo cinquant’anni fa, ma forse ignorato dalla maggior parte dei cattolici che raramente hanno letto i suoi testi, ha riaffermato con vigore l’universale chiamata alla santità. Purtroppo fino ai nostri giorni i santi finiti sugli altari, sui santini e sui calendari sono prevalentemente preti e suore e quindi sembra che per essere santi DOC, cioè Di Origine Cattolica, certificati dalla Chiesa, si debba vivere la vita in qualche modo strano. Il Concilio invece parla prima della chiamata di tutti alla santità e solo dopo delle forme di vita che essa può assumere. Ogni persona può diventare santa là dove vive, nello stato nel quale si trova, con la sua storia e le sue caratteristiche. La santità è il lievito del Vangelo, cioè la persona di Gesù, che sa trasformare qualsiasi pasta con la quale viene mescolato.

La solennità di tutti Santi ci può aiutare a riscoprire e recuperare tre equilibri dentro tre tensioni fondamentali della vita della Chiesa.

Innanzitutto la tensione tra il visibile e il nascosto. Ognuno di noi conosce in qualche modo qualche santo, ma siamo chiamati a scoprire la presenza del Signore ovunque, anche nelle persone che ne sembrano prive.

In un secondo momento, la tensione tra lo stato laicale e quello religioso della vita cristiana. La vita degli sposi e dei facoltosi, degli insegnanti e delle badanti, dei contadini e degli stradini, dei banchieri e degli infermieri, dei ginecologi e degli psicologi … insomma la vita di ogni persona è il luogo dove la grazia opera. Cercare la felicità altrove o strade alternative è, alla fine, solo un’illusione che contraddice l’incarnazione!

Infine la tensione tra una fede un po’ di tradizione e una scelta di maggiore convinzione. In questo senso l’Azione Cattolica ha sempre rappresentato in Italia un laboratorio di santità dove «quelli dell’AC» fanno semplicemente in modo straordinario le cose che sono per tutti i cristiani l’ordinario: pregare, celebrare, educare, appartenere a una comunità… La festa del CIAO di domenica prossima e l’inizio del tesseramento sono allora un bell’appuntamento per una fede con un miglior condimento.

don Giulio Osto