Mediterraneo Requiem
Arriva anche nel territorio della Diocesi di Padova grazie all’impegno e alla collaborazione tra il Vicariato di Monselice e il Comitato nazionale delle Fondazioni lirico-sinfoniche, MEDITERRANEO REQUIEM, un concerto-spettacolo che vede la partecipazione, a titolo completamente gratuito, di una sessantina di artisti provenienti dai più prestigiosi teatri d’Italia per offrire al pubblico un momento di riflessione e di meditazione sulla tragedia dei migranti che quotidianamente muoiono nei nostri mari. Mediterraneo Requiem è, infatti, dedicato alla memoria delle vittime del mare.
Mediterraneo Requiem,che è già stato rappresentato con ampia partecipazione a Roma, Torino, Verona e in altre città italiane, propone il Requiem in re minore op. 48 di Gabriel Urbain Fauré per soli, coro e pianoforte, accompagnato dalla lettura di alcuni testi provenienti da diverse culture. E nasce da un desiderio comune di numerosi artisti delle Fondazioni lirico-sinfoniche e dei Teatri di tradizione di tutta Italia, convinti che «Musica e cultura non possono e non devono restare fuori dalla realtà». Il Comitato nazionale della Fondazioni lirico-sinfoniche comprende artisti dei teatri: Regio di Torino, Carlo Felice di Genova, Scala di Milano, Arena di Verona, Fenice di Venezia, Verdi di Trieste, Maggio Fiorentino Musicale, Comunale di Bologna, Lirico di Cagliari, Opera di Roma, San Carlo di Napoli, Petruzzelli di Bari, Massimo di Palermo, Bellini di Catania.
L’appuntamento è per lunedì 29 luglio alle ore 21, nel Duomo Vecchio (Pieve di Santa Giustina) di Monselice (Pd) e a nome del vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla, sarà presente e porterà un messaggio il vicario episcopale per i rapporti con il territorio don Marco Cagol.
Il vescovo di Padova, infatti, impossibilitato a partecipare perché impegnato fuori città, plaude, apprezza e sostiene questa proposta sia per la disponibilità di artisti di tutta Italia in un progetto di sensibilizzazione così qualificato e dal profondo risvolto meditativo, sia per l’impegno della rete solidale del Vicariato di Monselice nella costante opera di sensibilizzazione e di attenzione alle persone migranti e alle grandi tragedie che accompagnano la loro ricerca di pace e libertà.
Solo pochi giorni fa, il vescovo Cipolla, in occasione della Festa di San Benedetto (11 luglio), patrono d’Europa, aveva sollecitato le comunità parrocchiali della Chiesa di Padova «ad aprire nuove frontiere per gestire la complessità» del tempo presente e guardava con prospettiva all’incontro del prossimo febbraio “Mediterraneo frontiera di pace” che vedrà coinvolte a Bari le Chiese che si affacciano sul mare che tante tragedie sta registrando. Invitava inoltre le comunità e la Chiesa di Padova a offrire il proprio «contributo a sostegno dei vari popoli e per rinnovare lo sviluppo sociale, a trasformare gli assetti di ingiustizia e inequità e a promuovere un’azione di pace comune».
L’esecuzione del Requiem Op. 48 per soli, coro e pianoforte di Gabriel Urbain Fauré, con la direzione di Ambrogio De Palma, Cristiano Zanellato al pianoforte e la partecipazione solistica della soprano Rosanna Lo Greco e del baritono Gianfranco Montrésor, sarà preceduta da alcune letture provenienti da diverse culture interpretate dall’attrice Francesca Veneri, scelte e assemblate a cura di Davide Livermore (il regista che ha aperto la stagione della Scala lo scorso dicembre).
«Proponendo un Requiem per i morti nel Mediterraneo – sottolinea il regista Livermore – andiamo agli albori del canto perché, la prima volta che un essere umano ha cantato, lo ha fatto per aiutare un’anima a passare dal regno dei vivi a quello dei morti».
Il fine di dare risalto alla consolazione e al riposo eterno è alla base della pagina musicale di Fauré, che scrisse il Requiem nella sua prima stesura tra il 1886 e il 1887. Il sentimento di abbandono domina le sette parti che lo compongono, rinunciando a qualunque forma di impeto al punto di scegliere di non musicare il Dies Irae, protagonista assoluto in altri compositori.
L’ingresso è gratuito. I contributi raccolti saranno devoluti a sostegno di progetti per l’integrazione di rifugiati, a cura della Rete Solidale Vicariale.
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