Don Bruno Alban ora vive nel Padre

Nella mattinata di domenica 9 settembre don Bruno Alban ha concluso la sua vita terrena. Ha trascorso gli ultimi tre anni ospite all’Opera della Provvidenza sant’Antonio a Sarmeola: la sua mente si era progressivamente spenta ed ora crediamo che si è riaccesa nella contemplazione del volto di Dio. La famiglia e la diocesi sentono il dovere di esprimere a tutto il personale dell’Opera un vivo ringraziamento per la cura con cui l’hanno seguito.

Don Bruno era nato a Bastia nel 1929.  Ebbe la grazia di avere come parroci della sua fanciullezza e della sua giovinezza due giovani preti straordinari: don Luigi Panozzo, che sarà poi Padre Spirituale in Seminario per generazioni di preti, e don Anselmo Bernardi, che diventerà rettore del seminario minore. Probabilemente grazie a queste due figure, don Bruno apre la fila di una numerosa schiera di preti della parrocchia di Bastia.

Don Bruno per il suo cognome è sempre stato il primo nell’elenco della sua classe (ed anche nell’annunario della diocesi), ma non lo era nella valutazione scolastica, che si basa sull’intelligenza speculativa, non quella pratica. Don Bruno possedeva più questa. I condiscepoli ricordano come avesse costruito di nascosto in seminario una radio a galena per ascoltare le partite, un fatto che a quei tempi poteva costargli il rischio di una sospensione. Fu ordinato prete l’8 luglio del 1956 dal vescovo Girolamo e tra i suoi compagni figuravano tra gli altri don Giuseppe Benvegnù Pasini, don Danilo Serena, don Giuseppe Rigoni, don Guerrino Piran

La sua prima destinazione fu la parrocchia di Corte come cooperatore e vi rimase per otto anni. Fin dall’inizio del ministero ebbe con sè la mamma e la sorella Maria, che gli restò accanto fino agli ultimi anni. Nel 1964 venne inviato nella zona dei colli Euganei, dove svolgerà tutto il suo ministero. La nomina è di cooperatore  Boccon, con l’incarico di avviare la nascita di una nuova comunità, staccata dalla parrochia madre di Boccon. Don Bruno si accampa con la mamma e la sorella presso una famiglia ed avvalendosi del suo senso pratico, inizia subito i lavori per la costruzione della chiesa, che porta a compimento nel novembre successivo. La chiesa e la parrocchia sono dedicate a Maria Ausiliatrice.  Nel 1966 il vescovo Girolamo benedice la chiesa e lo nomina primo parroco della nuova parrocchia di Vo’ Centro. Nel 1974 il vescovo ritorna per la consacrazione della Chiesa e trova già costruita la canonica e i centri sportivi. Ma don Bruno non si era preso cura solo delle opere murarie, si era fatto carico di avviare la formazione della comunità cristiana e dei percorsi di crescita spirituale. I fedeli erano già ben formati dalla cura di Boccon e non fu difficile dare continuità. Come parroco era stato incaricato anche  dell’insegnamento della religione nelle scuole medie e questo gli consentì di creare con i ragazzi rapporti che continuarono nel tempo.

Nel 1993 il vescovo Antonio avviò la prima unità pastorale della diocesi con le parrocchie di Zovon, Vo’ Vecchio, Vo’ Centro, Cortelà e chiese a don Bruno di rinunciare e di assumere la parrocchia vicina di Boccon. Nella lettera che don Bruno scrisse nel 2006 per il numero unico del 50° della parrocchia di Vo’ Centro così ricorda questo passaggio: “Nell’anno 1993 mi veniva chiesto la disponibilità di lasciare la parrocchia. Un albero piantato da trent’anni veniva scardinato; poco ci mancò che non perdesse tutte le foglie. Non fu così perchè trapiantato in un terreno simile e non lontano. La Madonna che ho lasciato a Vo’ come Maria Regina, mi invitava ad onorarla a Boccon come Maria Bambina. Il Vangelo dice: Se non diventerete come bambini non entrerete nel regno dei cieli. E da vecchi si diventa bambini.” Con questo animo al compiersi dei 75 anni, nel 2004, si ritirò con la sorella a Fontanelle di Conco in una casa che aveva provveduto come riferimento per campi scuola parrocchiali. Nei limiti delle sue forze, con la sua piccola auto, si rese disponibile ad aiutare i parroci della zona. Nell’ultimo periodo non era in grado di provvedere decorosamente alla gestione della casa e non se ne rendeva conto. Un ricovero all’ospedale diede alle nipoti la possbilità di intervenire, accogliendo la sorella in casa loro e trovando per don Bruno l’ospitalità dell’Opera della Provvidenza, dove fu assistito per tre anni, fino alla morte.

Si conclude così la vicenda umana di un uomo semplice, buono, sereno, che è stato chiamato a mettere le sue risorse a servizio del Signore e dei fratelli. Una pagina di storia sacra di un piccolo prete, di una piccola parrocchia, ma sempre storia sacra. Di questo rendiamo grazie a Dio.

La celebrazione eucaristica di ringraziamento, di suffragio, di commiato sarà celebrata nella chiesa di Bastia di Rovolon, sua parrocchia natale, mercoledì 12 settembre alla ore 10. La salma sarà sepolta nel cimitero del paese.

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