Un cappellano trucidato

Un cappellano trucidato

Una storia particolare per il 25 aprile

La parola patria ha in sé l’origine pater, cioè padre a richiamare un legame di figliolanza-fraternità. Il senso di appartenenza alla patria è molto debole negli ultimi decenni, addirittura si fa riferimento alla propria patria più per denigrarla che per sentirsi parte e promuoverla responsabilmente. Le feste civili rimaste: il 2 giugno, il 4 novembre, il 25 aprile sono l’occasione per fare di tutto, ma molto poco che riguardi una cura per il proprio paese. Una delle realtà che rimane a ricordare l’appartenenza a una storia condivisa è la commemorazione delle ultime due guerre, anche se la partecipazione e lo stile sono un po’ logori e poco creativi nella maggior parte dei casi.

Eppure le vicende delle ultime due guerre sono molte e poco conosciute e intrecciano la storia di ogni paese con testimonianze di virtù, onesta e coraggio. Se si passa per il paese di Santa Giustina in Colle vicino a Camposampiero, nell’Alta Padovana, si possono notare affisse in un muretto davanti alla chiesa parrocchiale, numerose lapidi che ricordano un eccidio. Due vie del paese sono dedicate al parroco e al cappellano del paese durante gli anni della seconda guerra mondiale. Entrambi furono trucidati in modo crudele il 27 aprile 1945 per aver nascosto degli ebrei e dei partigiani. Il parroco don Giuseppe Lago e il cappellano don Giuseppe Giacomelli. La scena fu veramente orrenda, quasi un’esecuzione. Ma chi sapeva che i due sacerdoti addirittura avevano nascosto degli ebrei nel campanile? E chi conosce che il Papa a Roma ordinò a tutti i collegi cattolici e ad altre istituzioni di nascondere gli ebrei nelle cantine? Chi sa che nella villa papale di Castelgandolfo il Papa stesso, il criticato Pio XII, fece nascondere e protesse centinaia di ebrei? Queste e altre storie danno un volto diverso a quegli anni e possono darlo anche alle commemorazioni di questi giorni del calendario ancora colorati di rosso. Come la vicenda locale dell’Eccidio di Vallarega sbarca a Padova mer 20 con la proiezione del documentario alle 20.45 al Cinema Esperia, così lun 25 alle 20.30 Teatro La Perla la storia di don Giacomelli arriva a Torreglia attraverso un dramma in due atti di Enzo Ramazzina, ingresso libero. Un altro volto per il 25 aprile, dove la testimonianza della fede intreccia lo spazio civile a costo della vita.

don Giulio Osto